Mai avrei pensato di ritrovarmi a dormire su una barca ancorata alla terra ferma, ma è proprio vero quello che dicono: la vita è piena di sorprese.
I primi pallidi raggi del sole cominciano a spuntare dalle persiane diroccate mentre mi rigiro per l'ennesima volta sul legno freddo, stringendomi nel mio maglione. I teli di plastica non danno esattamente molto calore, e tutti gli scricchiolii di questa casa non sono stati certamente una grande ninna nanna.
Dire che ho passato la notte insonne è un eufemismo.
«Grande nottata, eh?» chiede Eddie con voce insolitamente sveglia, venendo verso di me con un barattolo di maccheroni al formaggio in scatola per colazione.
Spero li abbia almeno riscaldati.
Mi metto a sedere, passandomi una mano tra i capelli nel tentativo di dargli un minimo di decenza.
«La peggiore della mia vita» borbotto, e lui ridacchia, facendosi posto nel mio letto di fortuna.
«La peggiore della tua vita finora» mi corregge, e io scuoto il capo, ridacchiando.
«Non sei d'aiuto» mormoro divertita, e anche lui sorride, posando il barattolo di pasta fuori dalla barca.
Batte le mani, richiamando la mia attenzione; lo guardo, aspettando che dica qualcosa.
«Visto che siamo bloccati qui — incalza, e quando usa quel tono non si prospetta niente di buono — Potremmo anche rendere la situazione un po' più divertente, non pensi?» propone, e io lo guardo, inarcando un sopracciglio.
«Eddie, sai che non prendo allucinogeni, specie se sei tu a venderli» affermo, convinta delle mie parole.
Lui ridacchia, scuotendo il capo.
«Tranquilla: so che sei un po' una santarellina, Henderson» ammicca, e io mi porto una mano sul petto, fingendomi oltraggiata.
«Io una santarellina?» domando, e forse non sono oltraggiata, ma un po' offesa sì.
Insomma, quello che abbiamo vissuto l'estate scorsa non è esattamente roba da santarelline.
Eddie sorride beffardo.
«Beh, se sei così convinta di non esserlo... obbligo o verità?»
Alzo gli occhi al cielo, senza però riuscire a mascherare del tutto il mio divertimento.
«Spero non sia uno squallido tentativo di vedere che biancheria io abbia addosso» lo provoco, cercando di pungerlo sul vivo.
«Non ho bisogno di vederla per sapere che biancheria indossi. Cotone bianco, immagino» rimbecca prontamente, facendomi sorridere.
«Ci hai provato. Pizzo nero – gli rispondo, e lui fa una faccia sorpresa – Comunque... verità» affermo, mettendomi a braccia conserte.
«Esattamente quello che una santarellina sceglierebbe» osserva, e io allungo una gamba per dargli un debole calcio.
«Munson, hai dieci secondi, dopodiché il gioco è finito» lo minaccio, e lui alza le mani in segno di resa.
«D'accordo, d'accordo. Vediamo... sei mai stata innamorata?» chiede, e a me sembra quasi mi stia prendendo in giro.
«Ma che domanda è?» domando, aggrottando le sopracciglia.
«Rispondi e basta. È la prima cosa che mi è venuta in mente» si giustifica con una punta di imbarazzo.
Sospiro: insomma, ci ho messo quasi due anni e una buona dose di forza di volontà ad ammetterlo a me stessa, ma sì, sono innamorata di Steve Harrington, ormai è inutile negarlo.
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As Above, So Below - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯 [3]
FanfictionÈ la Primavera del 1986, e Nell è quasi pronta a dire finalmente addio a Hawkins una volta per tutte. Sebbene il prospetto fosse di vivere i due mesi che la separano dal diploma nella più totale tranquillità, è anche ben consapevole di una cosa: lei...