Sette: L'Ultimo Giorno sulla Terra

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«Voi siete fuori se credete che farò il babysitter di nuovo»

Non riesco a crederci.

Insomma, il mio carisma e la mia avvenenza non bastano per impressionare un vecchio che dirige un manicomio?

Seguo Nancy in camera sua, e dietro di me, Nell e Robin fanno lo stesso.

«Primo, non sono più dei bambini, e in secondo luogo, Max è in pericolo, non può essere lasciata da sola» ribatte Nance, aprendo le ante del suo armadio.

Sbuffo, mettendomi le mani sui fianchi.

«Lo so. Ma perché tocca sempre a me?»

«Oh mio Dio. Hai un poster di Tom Cruise!» esclama Robin, curiosando tra le cianfrusaglie sul comodino di Nancy.

La ragazza si volta, arrossendo vistosamente.

«È vecchio e... hey, non toccare niente!» le rimprovera, avvicinandosi per toglierle delle cassette dalle mani.

Era da un po' che non entravo in questa stanza, ma camera di Nancy è sempre la stessa, non è cambiato proprio niente da due anni fa. Le pareti rosa, i poster sui muri, i pupazzi sulle mensole e le lenzuola pulite e stirate, rigorosamente bianche.

È esattamente il tipo di stanza che ti aspetteresti da una come lei... se non la conosci.

Non credo che le persone sospettino che Nancy Wheeler, la perfetta direttrice del giornalino scolastico nonché futura reporter di successo, sappia maneggiare con una certa maestria una pistola, né che abbia un gancio destro tanto aggressivo.

Se mi concentro, riesco ancora a sentire il dolore che ho provato quando mi ha dato quel pugno fuori dal cinema al quarto anno.

«Possiamo tornare al nocciolo della questione? – le interrompo, pizzicandomi il ponte del naso – Da qui io non posso fare niente. Ma se venissi con voi magari potrei... non so, sfoderare il mio charme» propongo, e sento una risatina provenire da Nell, che sta curiosando nell'armadio di Nancy.

«Ok, cosa vorresti dire con quella risata, Henderson? Ti ho sentita» le faccio notare, e lei posa sul letto un vestito rosa che ricorda una strana meringa.

«Voglio dire che non ci serve quel tipo di charme – afferma, sollevando lo sguardo per incontrare il mio, confuso – Abbiamo fatto le nostre ricerche, ok? Questo tizio è un membro onorario dell'associazione psichiatrica americana, nonché professore ospite di Harvard. È il classico avido di sapere, e per conquistarlo dobbiamo convincerlo che lo siamo anche noi, e che anche noi siamo delle vere ricercatrici accademiche» conclude, mettendosi le mani sui fianchi e guardandomi con aria di sfida.

La osservo, e per qualche strana ragione non riesco a fare a meno di pensare a quella volta in cui, quando ero in seconda o terza media, ho sentito Barbara Holland dire che Nell Henderson aveva una gigantesca cotta per me.

Me lo ricordo, perché quel giorno poi avevo passato la ricreazione a guardarla mentre parlava con le sue amiche e avevo pensato fosse davvero carina, anche se il maglione che indossava era terribilmente brutto e infeltrito.

Però ho smesso in fretta di pensarci, perché probabilmente era solo uno stupido pettegolezzo, e ad essere del tutto onesti, ho sempre avuto l'impressione di non piacere granché a Nell, anzi, tutt'altro.

Quando poi al terzo anno ho cominciato a uscire con Nancy, avevo proprio la sensazione che ogni volta che aprivo bocca per dire una battuta e cercare di piacere alle sue amiche, Nell mi giudicava neanche troppo velatamente, e io non riuscivo proprio a capire perché. Più notavo di non piacerle e più volevo farlo, per qualche strano motivo.

As Above, So Below - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯 [3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora