III.

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L'indomani mattina a casa Jeon, ogni membro della famiglia si era svegliato abbastanza presto per adempire ai propri doveri. Liz si stava già preparando per andare a ritirare i suoi soliti opuscoletti rivoluzionari. Solitamente li occultava fra carte e giornali di cronaca rosa che raccontavano i migliori pettegolezzi.

Rosalind già si era imbellettata per accogliere gli ospiti della giornata in salone. Attendeva il gioielliere per farsi lustrare i rubini e gli smeraldi di famiglia da sfoggiare al prossimo ballo di Lady Kim.

Taehyung era già nel suo studio a riordinare tutte le carte di conti arretrati per via del suo soggiorno ad Hatfield. Cercava di mantenere viva l'attenzione a causa del leggero mal di testa con cui si era svegliato. Nel primo pomeriggio, dopo aver pranzato ed essersi occupato degli affari, aveva intenzione di recarsi dal sarto di famiglia, il suo amico Jimin. Una volta tornato a Londra dal suo viaggio nelle Indie, aveva conquistato l'attenzione di moltissime, grazie ai suoi ineccepibili lavori di sartoria. Taehyung vedeva la scienza infusa nelle mani del suo amico Jimin, perché nessuno in tutta la città sapeva cucire o disegnare quegli splendidi capi di abbigliamento.

Jimin, così come Taehyung, aveva uno spiccato gusto per i colori. Questo fu il punto su cui si erano trovati d'accordo la prima volta che il duca era entrato nella sua sartoria, attratto dai vivaci manichini della vetrina.

Taehyung aveva proprio bisogno di fare qualcosa di diverso, che non fosse il lavoro o la vita di società. La disprezzava così come i balli, per lui una completa perdita di tempo. Necessitava distrarsi e cosa migliore se non parlare con un suo caro amico? Il tutto con la scusa di farsi imbastire da lui un nuovo capo.

Jungkook gli tornò in mente numerose volte nel corso di quella mattinata. Non riusciva a comprendere per quale folle motivo si fosse dato piacere alla sua immagine. Accantonava tale pensiero, ma quest'ultimo ritornava sempre più forte. L'unico modo per batterlo era cedervi, ma sarebbe stato un atto folle.

Se si fosse saputo che lui, un uomo tutto d'un pezzo e così razionale, aveva avuto quegli atti così impuri, sarebbe stato ritenuto pazzo, tanto da essere allontanato.

Non era la prima volta che Taehyung provava dell'attrazione fisica verso qualcuno. Aveva avuto le sue esperienze, come ogni altro giovane dell'alta aristocrazia londinese. Ma mai aveva nutrito certi sentimenti per un ragazzo, tantomeno per Jungkook. Confuso e turbato, non poteva negare a sé stesso che quello della sera prima era stato uno dei momenti di autoerotismo più appaganti. Si era sentito tale ad immaginarsi Jungkook che - innocente - lo fissava in quell'attimo di intimità. La visione del fratello gli aveva concesso la capacità di lavar via la frustrazione. Taehyung si sentiva più leggero dell'aria. Suo dovere era dimenticarsi chi fosse. Non il duca Jeon, semplicemente Taehyung - libero dai suoi oneri.

Le galassie di Jungkook non gli parvero giudicanti. Aveva subito su di sé, per tutta la vita, lo sguardo guardingo ed interrogatorio dell'aristocrazia. Ma con Jungkook era diverso. I suoi occhi da cerbiatto lo avevano fatto sentir diverso.

Se l'unico modo per battere le passioni è abbandonarvisi, Taehyung - di tale massima - ne era al corrente. Ma mai si sarebbe immaginato di rivelare al fratello un segreto del genere. Fratello che - per sua sfortuna - era sempre stato il confidente dei suoi pensieri e custode dei suoi sentimenti.

Jungkook possedeva le chiavi del cuore di Taehyung sin da quando erano in fasce. Taehyung, amava i bambini, ed aveva sempre desiderato diventare padre, con la sfortuna che la sua attrazione per le donne, e per le persone in generale, fosse a meno di niente. Da sempre si prese cura di suo fratello minore, e così Jungkook, nel crescere, gli aveva regalato soddisfazione.

Qualcosa, però, dal suo ritorno era cambiato, e non solo nell'aspetto ormai più mascolino. Taehyung, infatti, ne subiva il fascino. Riconosceva che il fratello, sin dal primo momento, due anni dopo, lo aveva soggiogato, reso inerme; gli provocava una strana sensazione che nemmeno lui riusciva più di tanto a capire. Che lo aveva portato a toccarsi - addirittura, a venire dal piacere. Doveva esserci ad ogni costo una spiegazione razionale per tutto ciò. Non poteva essersi innamorato di Jungkook.

the Amorist | VKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora