XII. {part six}

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Le celebrazioni continuarono all'esterno di Hatfield House, nei giardini retrostanti la villa.

I fratelli Jeon non ebbero modo di trascorrere del tempo insieme durante i festeggiamenti del pomeriggio, poiché il maggiore era stato tutto il tempo a congratularsi con i partecipanti sulle nozze.

Jungkook osservava la scena che aveva davanti agli occhi. Taehyung sorrideva felice - o almeno lo faceva credere - a quelli che gli si avvicinavano, mentre teneva la mano della sua sposa. Jungkook ne era turbato. Non sopportava vederlo con una donna che non fosse sua sorella o sua madre, non sopportava vederlo legato a qualcuno per il resto della vita che non fosse lui. Preferiva morire piuttosto che subire quello spettacolo ogni giorno della sua vita, ogni volta che sarebbe andato a casa sua e lo avrebbe visto in presenza della moglie. Jungkook era accecato dalla gelosia, roso da questa, quasi da tramutare il suo amore in odio.

Si allontanò in fretta dalla festa e si diresse verso il giardino del glicine, per sfuggire all'immagine di Taehyung e della principessa Cleo. Lì, lento si accasciò con la schiena appoggiata ad una delle colonne di pietra che sorreggevano il tetto di fiori.

Mise la sua testa fra le mani in segno di disperazione per iniziare a piangere.

«Jungkook!» una voce in lontananza lo chiamò. «Jungkook!»

Si alzò immediatamente quando vide il fratello che lo aveva raggiunto.

«Jungkook. Cos'è successo?» gli chiese, avvicinandosi a lui per prendergli la mano.

Jungkook si scostò freddo.

«Non toccarmi.»

«Kookie, cos-»

«Stammi lontano!» tuonò lui.

«Amore mio, cosa ti ho fatt-»

«Non chiamarmi amore mio! Hai capito?»

Taehyung spalancò gli occhi.

«Mi dispiace, Taehyung. Non riesco a vederti con lei. Non riesco a mantenere la promessa che ti ho fatto il giorno del tuo fidanzamento, perché sto morendo di gelosia per te.»

«Sai benissimo che di lei non mi interessa e che la persona che realmente ammiro, adoro, stimo, ma soprattutto amo sei tu Jungkook. Non ti abbandonerei per nessuna ragione al mondo.»

Jungkook piangeva ancora più forte.

«Ne sono consapevole. Ma per me è insopportabile vederti con lei, mi dispiace.»

Lo prese per un braccio, nonostante si fosse opposto fin lì, e lo trascinò verso di sé.

Jungkook, dal canto suo, cinse il busto del fratello con le braccia muscolose, appoggiandogli la testa sul petto.

«Tornerò in Grecia, Taehyung. Ho deciso.»

«Ti prego non farlo. Non lasciarmi da solo-»

«La lontananza ci farà bene. Ci impedirà di soffrire.»

Taehyung gli lasciò un piccolo bacio sulla testa.

«Non posso oppormi alle tue scelte, amore mio. Devi fare ciò che ritieni giusto per noi.» il duca si fermò per un attimo, abbracciato a Jungkook. «Quando hai intenzione di partire?»

«Questa sera stessa, dopo la festa.»

Una silenziosa lacrima rigò la guancia destra di Taehyung.

«Quanto rimarrai?»

«Fin quanto c'è ne sarà bisogno...»

«Io starò qui ad aspettarti.»

«Concluderò i miei studi ad Atene, e quando sarà il momento tornerò da te.» concluse Jungkook.

Rimasero abbracciati a lungo, per far durare in eterno quel loro contatto.

Sarebbe stata l'ultima volta. Rimasero immobili, lontano da tutto, nel luogo in cui si erano amati la prima volta; in cui si erano fatti quella promessa d'amore eterno, destinata a durare nel tempo oltre la distanza.

Si allontanarono nella speranza che l'uno dimenticasse l'altro, mantenendo il ricordo di tutti i momenti che avevano vissuto e conservandoli per sempre nei loro cuori.

Dopo quella sera, Taehyung avrebbe intrapreso la sua vita matrimoniale, avrebbe ripagato tutti i debiti del padre e sarebbe diventato uno degli esponenti più influenti dell'aristocrazia; mentre Jungkook sarebbe tornato in Grecia, con la speranza di dimenticarsi del fratello che avrebbe - in ogni caso - continuato a portare nel cuore per sempre.

ʕ•ᴥ•ʔ

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