VII.

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Talvolta, un matrimonio pretenzioso può essere, nei confronti di una giovane donna, svantaggioso e lesivo della propria indipendenza.

Nei giorni successivi al fidanzamento, costellati dai vari balli di corte, la famiglia Jeon - e anche quella dei Kim - era in completo fermento. I preparativi procedevano celeri, in attesa che passasse come il miglior matrimonio della stagione.

Fra tutti i Jeon, il più quieto era Jungkook. Quella mattina, libero da impegni, si stava dondolando sull'altalena del giardino. Desiderava chiedere l'ammissione all'accademia di belle arti di Londra, per completare i suoi studi di architettura e dedicarsi totalmente all'arte, ma la sua latente insicurezza glielo impediva. Sebbene Jungkook si fosse mostrato abbastanza maturato dopo il suo ritorno dalla Grecia, si sentiva ancora molto insicuro su certi aspetti.

Pensava che la lontananza da casa lo avrebbe reso maturo, ma, una volta a Londra, il sentirsi piccolo, le sue insicurezze lo avevano aggredito di nuovo. Si era illuso che il viaggio lo avesse fatto maturare, ma tale fu solo un mero inganno fallace. Era solamente stato lontano dall'alta società e dai problemi della vita reale, come l'incombente pensiero di sposarsi.

Non si sentiva mai abbastanza per le persone a cui voleva bene, soprattutto non si era mai sentito all'altezza di Taehyung.

Jungkook era bello, intelligente e puro. Aveva un certo charm con cui riusciva ad ammaliare le dame dell'aristocrazia. Ma, talvolta, era insicuro. Di come avesse sedotto Taehyung, infatti, non riusciva a capacitarsene. Forse, per un attimo, aveva veramente creduto di essere un uomo sicuro di sé, sensuale e seducente.

Jungkook si era illuso che tutte le sue esperienze in Grecia lo avessero fatto maturare anche come persona, ma, in realtà, il suo lato timido ed insicuro ancora lo sopraffaceva. Imparare il sesso non significava anche comprendere la relazione con l'altro.

Se avesse confidato al fratello che aveva intenzione di provare l'ammissione all'accademia delle belle arti di Londra, sicuramente Taehyung, gaudente di un'ottima fama e posizione all'interno dell'aristocrazia, avrebbe parlato con chi fosse in grado di farlo accedere. Avrebbe dato il mondo per lui. Ma riuscire da solo nel suo intento lo avrebbe fatto sentire un po' meno inetto.

Jungkook mostrava sempre la parte più solare di sé, ma in realtà celava un carattere parecchio timido. La contraddizione più grande per Jungkook era il fatto che la stessa persona in grado di farlo sentire meglio era anche quella che riteneva esser troppo per lui: Taehyung. Nei momenti di vuoto, l'insicurezza di Jungkook si incontrava con il carattere malinconico del duca e l'uno era per l'altro il rimedio a tutti i mali.

Jungkook dondolò sull'altalena, aggrappato ai due sostegni di corda laterali, con la testa rivolta ad osservare le nuvole rarefarsi in cielo, annusando la brezza estiva. Dei passi felpati si avvicinavano sull'erba umida. Era Taehyung, che gli lasciò un dolce bacio sulla fronte.

«Buongiorno, amore.» gli disse.

«Buongiorno.»

Si adagiò con la schiena poggiata al tronco dell'albero davanti all'altalena.

«Un bacio sulle labbra, per favore.» Jungkook gli sorrideva.

«Non posso, Kookie. C'è la servitù che ci sta guardando.»

«Desidero rischiare per te, amore mio.» continuò Jungkook.

Taehyung gli sorrise.

«A cosa pensavi?» il maggiore cercò di entrare nei pensieri malinconici di Jungkook.

«Vorrei far richiesta per entrare all'accademia delle belle arti di Londra-»

«Jungkook, è fantastico! Sono fiero di te.» Taehyung si alzò per complimentarsi con lui con un abbraccio.

the Amorist | VKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora