XII. {part two}

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Per l'occasione Rosalind allestì di tutto punto la sala da ballo. Aveva addobbato l'atrio con decorazioni argentate, quali candelabri, lampadari, e vassoi, così da rendere casa Jeon una pietra preziosa.

Ma, contrario all'euforia di Rosalind, era l'umore di Taehyung. Si stava preparando in attesa di un'illuminazione divina che lo aiutasse a fuggire da quell'inferno. Passava un dito attraverso il colletto soffocante e sistemò gli ultimi dettagli, sfregando l'anello di fidanzamento che suo padre, Lord Jeon, a suo tempo aveva dato a Rosalind, con cui si sarebbe proposto alla principessa. Era un bellissimo smeraldo, adornato da tre fila di piccoli diamanti che circondavano tutt'intorno la pietra preziosa.

Alle sue spalle sentì un rumore. Qualcuno stava bussando alla porta.

«È permesso?»

Liz entrò in camera del fratello con il sorriso stampato in volto.

«Liz, vieni qui. Fatti abbracciare.»

«Ah, gli aspetti negativi della vita matrimoniale! Tete, mi sei mancato.» Liz lo strinse in una morsa.

Taehyung si piegò per la differenza d'altezza.

«Mi sei mancata anche tu, Liz.» ma la sorella notò una vena di amarezza nelle sue parole.

«Cosa c'è, Tete?»

Taehyung emise un profondo respiro mentre si staccava dall'abbraccio con sua sorella, che ben poteva intuire la risposta. Di fatti, il duca si sede' sul letto della sua camera, facendole cenno di mettersi vicino a lui e parlare.

«Liz- io... devo dirti alcune cose.»

«Riguardo Jungkook e la vostra relazione?»

«Solo in parte. Nostro padre ci ha lasciato debiti, e sposare la principessa Cleo è l'unica soluzione per rimediare a tutto».

«Tae...» Liz si poggiò le dita sulle labbra, in segno di stupore.

«Per questo io e Jungkook abbiamo deciso che il matrimonio era l'unica soluzione. È stato doloroso... ma almeno lo abbiamo fatto insieme.» Taehyung, ormai, aveva già finito tutte le lacrime in corpo da poter piangere. Era rimasto a fissare il vuoto con uno sguardo freddo.

«Oh, Tae...» lo abbracciò credendo di poterlo confortare. «Non avvilirti. Potrai comunque continuare a vedere Jungkook ogni volta che vorrai. Lui verrà da voi con la scusa di una visita e tu verrai qui a casa dicendo che devi assicurarti che Maman stia bene...»

«Liz tu non capisci.» Taehyung la interruppe. «Io con quella ci devo andare a letto, fare un figlio e poi... oh mio Dio!» il duca ne era disgustato.

«Ascoltami, anche io all'inizio pensavo che il mio matrimonio con Namjoon fosse un totale disastro, ma con il passare del tempo ho capito che non è poi così male. Non lo amo, ma questo non vuol dire che lo odi o non ci stia bene insieme.»

«Liz... tu non capisci, io amo Jungkook!» Taehyung quasi urlò.

Liz si pietrificò. Gli puntò lo guardò dritto negli occhi, trattenendo il respiro.

«Io non credo che sarà così brutto.» Liz, pacata, gli prese le mani fra i suoi palmi. «Dopotutto sei il primo genito, non potevi rinunciare al matrimonio.»

Si abbracciarono. Taehyung aveva bisogno di supporto e Liz era lì proprio per aiutarlo.

Scesero insieme la scalinata principale di Kensington House a braccetto, quella scalinata da cui aveva visto scendere Jungkook il giorno dopo il suo arrivo, vestito di abiti immacolati. Adesso Jungkook lo aspettava in fondo a quella gradinata, vestito di argento freddo.

Liz guardava quella scena commossa dall'amore che legava i suoi fratelli, quell'amore a cui lei aveva aspirato ma a cui non aveva avuto accesso. Non era affatto gelosa dei due, anzi felice, al contempo dispiaciuta poiché poteva solo immaginarsi il dolore che entrambi avrebbero provato.

Liz picchiettò sul braccio di Taehyung. «Vi lascio da soli.»

«Va bene, Liz. A dopo.» Jungkook le sorrise.

Rimasero a fissarsi occhi con occhi.

«Sei pronto?» gli chiese Jungkook.

Taehyung ridusse la distanza. «Con te sono sempre pronto».

ʕ•ᴥ•ʔ

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