Dopo quel matrimonio - pensava Rosalind - l'ultimo dei suoi figli da maritare rimaneva Jungkook. Attendeva per lui una donna di rango sociale abbastanza elevato. Pensava a ciò, mentre un lieve brusio si sollevava dai presenti in attesa. Quelle chiacchiere vennero interrotte dal suono delle porte che si spalancarono per far entrare Taehyung atto a presentarsi all'altare.Per come era vestito, più che ad un matrimonio, sembrava stesse andando ad un funerale - il suo. Quello del suo matrimonio non era per lui un giorno speciale, sarebbe solamente stato una pura formalità, e, in quanto tale, non era necessario indossare degli abiti troppo appariscenti.
Il suo cuore batteva forte e respirava a fatica, cercando di mantenere al di fuori il suo solito aspetto austero. Deglutì a vuoto. Con calma percorse la passerella. Passo dopo passo si avvicinava sempre di più là dove per sempre sarebbe stato unito ad una donna che non amava, ma ad attenderlo - nelle vesti di testimone - sull'ala destra dell'altare, Jungkook. Era vestito di un dolce sorriso, là a contemplare la bellezza del fratello.
Per Taehyung i suoi occhi erano guida alla salvezza.
Una volta all'altare portò la mano all'altezza della tasca. Vi aveva riposto le promesse matrimoniali, scritte pensando a Jungkook, e strinse forte la stoffa della giacca, per ricordarsi che suo fratello era lì per lui. Il loro contatto visivo fu interrotto dalla marcia nunziale che annunciava la sposa.
Ma a Taehyung non importava. La guardò solo nell'istante in cui varcò la soglia d'ingresso, perché, per tutto il tempo in cui percorse la navata della cappella di Hatfield, il duca tenne lo sguardo basso a controllare con la coda dell'occhio Jungkook. Triste e malinconico aspettava all'altare la sua sposa e Jungkook si perse a guardarlo. Pregava che quel giorno passasse in fretta, perché causava a lui sofferenza vedere il fratello afflitto.
Nel momento in cui Cleo salì i due gradini che la separavano di poco da Taehyung, sentì un groppo alla gola e la difficoltà di deglutire. Era segno che la gelosia e la paura di perderlo si stavano facendo sempre più forti. Jungkook non poteva impedirle né respingerle.
Taehyung spostò il velo dal volto della principessa che lo guardava felice. Egli, al contrario di quanto la ragazza si aspettasse, mantenne lo stesso sguardo inespressivo e freddo mentre compiva quel rituale, per lui, puramente burocratico.
Il prete iniziò a celebrare il rito.
«Siamo qui oggi per unire in matrimonio il duca Jeon e la principessa Cleo.» dopo un attimo di silenzio annunciò il momento delle promesse.
Taehyung tirò fuori dalla tasca i suoi appunti con le mani tremolanti. Li aprì ed iniziò a leggerli, quasi cedendo alla tentazione di alzare la testa verso il fratello.
«Principessa.» si schiarì la voce. «Io- sebbene la nostra unione sia stata fatta in tempi affrettati...»
Taehyung non riusciva a proseguire il discorso. Gli mancava il fiato per via di tutti gli occhi pretenziosi fissi su di lui, in attesa di uno sbaglio.
«Leggete il foglio, duca Jeon.» il prete gli sussurrò la sua indicazione.
«Certo.» rispose sottovoce Taehyung.
Non riusciva a concentrarsi. Non voleva confessare alla persona sbagliata i suoi sentimenti per scritto.
All'improvviso sentì davanti a sé qualcuno che cercava di attirare la sua attenzione, schiarendosi la voce.
Era Jungkook, che da lontano gli stava mimando guardami. Taehyung cambiò espressione.
Si rilassò e prese a leggere le promesse, ma non guardando dritto negli occhi la sua sposa, bensì Jungkook. Era lui il vero destinatario della sua poesia.
«Cuore e mente, passione e razionalità, sentimenti e ragione. Sono cose in perenne contrasto. Sono le due facce di una stessa medaglia, quale l'animo umano. Scegliere fra le due è assai difficile. Preferire la mente, la razionalità e la ragione significa condurre un'esistenza miserevole. Non sapevo cosa volesse dire scegliere il cuore, prima di conoscervi, poiché nella mia vita ho sempre anteposto la logica e i fatti ai sentimenti. Quando la mia anima è circondata dal vostro essere, la mia esistenza non è più miserevole. Quando vi ho tra le mie braccia, mi sento a casa, e sono questi i motivi per cui non posso stare senza di voi, che siete la ragione per cui io esisto e per cui ho iniziato a vivere. Non riesco a comprendere il perché di tutto questo e non voglio nemmeno farlo, poiché il cuore ha ragioni che la razionalità non può capire.
Nessun altro potrà mai possedere il mio cuore, solo voi ne avete le chiavi.»
L'uno osservava l'altro, senza mai interrompere quel contatto necessario a Taehyung, che continuava con tono concitato per concludere la sua promessa.
«Io, prendo te, per essere la mia sposa, per avere e mantenere da questo giorno in poi, nel bene, nel male, nel più ricco o nel più povero, nella malattia e nella salute, amare e custodire, finché morte non ci separi, secondo l'ordinanza di Dio; e a ciò vi prometto la mia fede.»
Interruppe il contatto visivo con Jungkook solo per prendere la fede nunziale e metterla al dito della principessa che, nel frattempo, non si era minimamente accorta del fatto che il marito stava guardando da tutt'altra parte.
Erano ufficialmente sposati, ma Taehyung aveva il cuore in frantumi così come quello di Jungkook. Si fece scappare una piccola lacrima, ignorata da tutti i presenti, concentrati solamente sugli sposi; non passò inosservata a Taehyung che aveva occhi solo per lui.
ʕ•ᴥ•ʔ
don't forget to click on the ⭐️
STAI LEGGENDO
the Amorist | VK
Fanfiction👑 Londra, 1804. Un racconto ambientato nei primi dell'800 durante gli anni della reggenza della regina Carlotta, dove Taehyung e Jungkook sono fratelli, ma quest'ultimo inizia a nutrire un sentimento d'attrazione nei confronti dell'altro, nel momen...