XII. {parte three}

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Le danze erano appena iniziate sulle dolci note che intonava il quartetto in sala. I balli si susseguivano uno dietro l'altro tanto da appassionare i nobili invitati che perdevano il senso del tempo fra svago e mondanità. Non erano consci del vero obiettivo di quella serata.

Al contrario di loro, Taehyung si era rifugiato in un angolo della sala, mentre sorseggiava una coppa di champagne. Rivolgeva di tanto in tanto delle occhiate a Jungkook, che conversava in disparte con alcuni esponenti della nobiltà.

Di lì a breve, avrebbe dovuto compiere quel passo, per cui già da giorni addietro aveva iniziato a prepararsi. Se la principessa Cleo non avesse accettato, sarebbe sfuggito al matrimonio, ma noi ai suoi detrattori. In cuor suo, sebbene ne fosse afflitto, sperava che accettasse. Poi in fondo, quello di sposarsi era un suo dovere.

Taehyung buttò giù un altro sorso di champagne.

Il momento era giunto. Taehyung l'avrebbe fatto. Avrebbe chiesto alla principessa Cleo se volesse sposarlo - avrebbe distrutto il suo cuore e quello di Jungkook.

Era pronto a trasformare quel semplice ballo in una festa di fidanzamento.

«Maman, sono pronto. Dite agli invitati che devo fare un annuncio importante.» Taehyung sussurrò freddo all'orecchio della madre.

Rosalind annuì e fece cenno alla piccola orchestra di archi, a lei vicina, di fermare la musica.

Si spostò da lì al centro della sala dove tutti gli invitati le si disposero attorno in cerchio, curiosi.

«Buonasera e benvenuti a Kensington.» iniziò «Ho il dovere di interrompere le danze poiché mio figlio - Jeon Taehyung - deve fare un annuncio importante.»

Col palmo della mano indicò Taehyung, parte della circonferenza d'invitati attorno a lei.

Il suo sguardo preoccupato andava alla ricerca di Jungkook. Necessitava che le sue galassie profonde lo supportassero nella proposta, ma Taehyung non riusciva a scorgerlo.

Rosalind gli fece gesto di avanzare al centro della sala sotto gli occhi curiosi degli invitati.

«Mia madre ed io abbiamo deciso di dare questo ballo per un motivo in particolare.» la sua voce tremava, e si ruppe non appena qualcosa si smosse fra la folla d'invitati.

Vide Jungkook che cercava di farsi spazio per accaparrarsi la prima fila.

Così come Taehyung, fremeva.

I loro occhi s'incontrarono davanti all'aristocrazia ignara che attendeva con impazienza la confessione del duca.

«Principessa Cleo...» Taehyung tornò a guardare davanti a sé «...permettetemi di invitarvi al centro della sala.» le porse la mano in segno di invito.

La principessa Cleo si fece avanti sedotta, e prese la mano tesa di Taehyung che con la coda dell'occhio guardava il fratello, mentre questa dava le spalle a Jungkook.

L'aristocrazia incredula bisbigliò fitta, sempre più sospettosa di una proposta di matrimonio.

Taehyung la odiava, odiava quel brusio noioso, odiava l'aristocrazia ipocrita e le voci che sin da adolescente aveva dovuto sorbirsi sul suo conto.

Odiava l'alta società ed era in momenti come quelli che avrebbe voluto trovarsi a sorseggiare un buon thè caldo con la sola compagnia di Jungkook.

Taehyung guardò la principessa negli occhi e si inginocchiò davanti a lei. Il suo fare causò il completo scalpore dell'aristocrazia.

«Principessa Cleo.» ormai era fatta. «Vorreste diventare mia moglie?»

Il volto della principessa s'illuminò di sorpresa e meraviglia.

«Duca io- certo che lo voglio!»

L'aristocrazia applaudì con fragore mentre Taehyung tirava fuori l'anello di fidanzamento dei genitori. Lo mise al piccolo ed affusolato dito della principessa.

Taehyung si rialzò in piedi e guardò dritto la ragazza che si sporgeva verso di lui aspettandosi un bacio plateale. Ma il duca, non ancora pronto per quel gesto, l'abbracciò soltanto, cingendo il suo sottile busto con le braccia possenti. Nel frattempo, guardava Jungkook che, quasi in lacrime, gli stava mimando con le labbra un ce l'hai fatta fratello.

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