Se cedere alle passioni sia l'unico modo per vincerle, il maggiore dei fratelli Jeon ancora camminava sull'orlo del precipizio, in attesa che fosse il tempo a suggerirgli una scelta.Appena sveglio, si rese conto di aver trascorso la notte più tormentata della sua vita. Tutto dipendeva da ciò che la sera precedente era successo con Jungkook. La sua richiesta - con certezza deplorevole - lo metteva in dubbio. Accettare la proposta o scegliere di non andare contro natura; cadere giù o non arrivare mai alla fine di quel dirupo, sul confine del quale si dondolava in attesa di decidere. Era stretto in una morsa. Era attratto da lui, tanto da anelarlo più di ogni altra cosa.
Ma più forte di quell'attrazione era il buonsenso, che gli impediva di avvicinarsi a lui e fare quei pensieri allucinanti. La sfortuna di avere il cognome Jeon lo spingeva a desiderare un salto indietro nel tempo per non far più ritorno da Hatfield, evitandolo.
Non poteva più fuggire, ormai. Fronteggiare in sì delicate circostanze qualcuno che era sempre stato il suo punto di riferimento. Sapeva che il suo rifiuto avrebbe spezzato il cuore di Jungkook.
Quella di declinare tale proposta era la scelta più razionale da fare. In quanto uniti da un legame di sangue, non potevano né fare sesso né tanto meno amarsi se non in modo fraterno. Presto avrebbero dovuto sposarsi ed avere dei figli, ai quali donare i loro patrimoni.
Ma il conflitto fra la ragione ed il sentimento gli intimavano di abbandonarsi alle braccia di Jungkook, per amarlo in modo diverso.
Si vestì velocemente e scese per la colazione in sala, dove avrebbe trovato il suo complice che desiderava da parte sua quella sola risposta.
Lo stranì la scena insolita che ebbe davanti a sé, una volta in sala. Sua madre Rosalind e Liz stavano litigando ad alta voce davanti a tutta la servitù che guardava imperterrita la scenetta familiare, cercando di trattenere le risa e conservare una posizione alquanto composta.
Alla sola apparenza era un litigio. Era Liz ad urlare in faccia alla madre per qualcosa da lei non gradito. Rosalind, al contrario, aveva un'espressione grave e ferma. Si manteneva statuaria e continuava a sorseggiare tranquillamente il suo thè mattutino in tazza piccola.
Rosalind non sembrava adirata vista la sua posizione ferma. Aveva imposto a Liz qualcosa di non tanto gradito, che la figlia fosse andata su tutte le furie per il suo carattere fumantino, distinto da quello di Taehyung, flemmatico e malinconico.
«Ormai è deciso.» disse sentenziaria Rosalind. Nella sua voce nemmeno un leggero tremolio, nemmeno una nota di insicurezza.
«Maman, non voglio farlo!» Liz stava gridando, sull'orlo di un pianto disperato.
«Io e Lady May ne abbiamo parlato a lungo in queste due settimane.»
«E io ho detto che non voglio!»
«La stagione è ormai quasi giunta al termine. Tu hai diciannove anni, ed hai bisogno di un marito. Il figlio di Lady May, che tra l'altro è pure un visconte, sarà tuo consorte.».
«Non voglio sposarlo!»
Liz lasciò in lacrime la sala principale e corse a rifugiarsi in camera. Sua madre e Lady May volevano obbligarla ad un matrimonio insensato, contro ogni suo ideale.
Voleva sposarsi per amore e non per puro convenzionalismo. Di fatto, se si fosse sposata ed avesse avuto dei figli con Namjoon, tale non sarebbe mai stato un matrimonio felice in grado di appagarli entrambi.
Liz era praticamente su tutte le furie ed avrebbe perso la testa, se sua madre e la signora May non avessero cambiato idea.
Cercava almeno di vedere il lato positivo. Era stata promessa a Namjoon, un ragazzo piacente - motivo per cui attraeva le dame di ogni età, che la sera si portava a letto - intelligente, amico del fratello, degno di stima e rispetto. Namjoon non avrebbe leso il suo consenso.
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the Amorist | VK
Fanfiction👑 Londra, 1804. Un racconto ambientato nei primi dell'800 durante gli anni della reggenza della regina Carlotta, dove Taehyung e Jungkook sono fratelli, ma quest'ultimo inizia a nutrire un sentimento d'attrazione nei confronti dell'altro, nel momen...