Taehyung incontrò il proprio destino nella via meno battuta. Quella mattina si svegliò molto presto per conoscere sua madre Alanis. Aveva scritto una missiva in cui la pregava di incontrarlo, recapitatale in modo indiscreto da una delle domestiche di Kensington. Si era presentato alla donna sconosciuta come il Duca Jeon, che, ormai conscio delle sue origini, desiderava incontrarla di persona.
Gli era noto il volto, ma temeva il suo carattere, qualora si fosse rivelato freddo e remissivo. In ogni caso, nella lettera, le aveva promesso del denaro - in un certo senso l'aveva comprata.
Grazie alle ciarle delle domestiche, aveva scoperto dove abitava Alanis. Non era né ricca né parte di un ceto sociale abbiente, quale aristocrazia o bourgeoisie - in caso contrario, infatti, non lo avrebbe mai lasciato in uno dei conventi cittadini. Faceva parte della working class e lavorava in una piccola fabbrica di stoffe dove queste erano intagliate per poi essere smerciate ai sarti al servizio dell'aristocrazia.
Bramava d'incontrarla e d'intessere un legame con lei. Il suo animo malinconico e romantico anelava all'idea di liberarsi da quel suo aspetto autoritario di facciata, impaziente di conoscerla.
Quella fu la sua richiesta, oltre al compenso in denaro.
Alanis non rispose alla missiva, ma ciò non fece perdere le speranze a Taehyung, perché il mancato riscontro era solo dovuto al fatto che Alanis forse non sapesse scrivere.
La stava, di fatto, aspettando in una delle tante strade del quartiere di Whitechapel, la zona operaia di Londra, dall'altro lato della strada della sua abitazione. Il quartiere operaio era una realtà che il duca fortunatamente non aveva mai visto, nella quale sarebbe nato, qualora non fosse stato adottato dai Jeon. Di tanto in tanto passava qualche umile lavoratore che lo squadrava dall'alto in basso ritenendo strano che un nobile come lui, vestito di tutto punto ed elegante per quel posto lì, fosse in un quartiere di lavoratori.
Si era fatto almeno un'oretta di carrozza per arrivare in tempo davanti al portone di Alanis, in tempo per aspettarla uscire di casa nel momento in cui si recava a lavoro.
Aveva cercato di vestirsi nel modo più umile, per sembrare un semplice gentleman e non un duca.
Tirò fuori il suo orologio da taschino. Segnava le sette in punto e ancora nessuna donna dagli gli occhi azzurri era uscita dal portone indicatogli dalla servitù.
Fu per quella mancata distrazione che Taehyung notò con la coda dell'occhio una donna dai lineamenti simili a quelli del ritratto.
Taehyung si precipitò verso di lei.
«Alanis!» gridò. «Alanis!».
Si voltò verso il duca terrorizzata.
«Alanis, vi prego... aspettate...» Taehyung ansimava per la camminata veloce.
«My Lord, perdonatemi. Non vi conosco, buona giornata.»
«Vi prego aspettate.» le prese la mano con delicatezza e la baciò, ma lei, schiva, la ritrasse.
«Sono Taehyung, il Duca Jeon.» la donna si pietrificò e spalancò gli occhi azzurri tali e quali quelli del figlio, occhi che in men che meno divennero luccicanti per le lacrime.
«Tae- scusatemi My Lord... volevo dire, Duca Jeon- io non so...» la donna balbettava commossa davanti al figlio.
Durante gli anni della sua infanzia, non lo aveva perso di vista per un attimo. Alla sua nascita, Alanis lo aveva portato ad uno dei conventi più importanti di Londra dove un mese più tardi era stato adottato. La sua volontà non era quella di separarsi per sempre da lui. Gli aveva, infatti, lasciato fra gli affetti personali la medaglietta che giorni prima aveva trovato ad Hatfield. Ogni volta che poteva, Alanis si recava presso Kensington House per riuscire a vedere da lontano il figlio che cresceva felice. A volte ci riusciva, altre no. Camminava là davanti, in quel quartiere di ricchi nobili sentendosi un pesce fuor d'acqua, essendo un'umile lavoratrice.
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the Amorist | VK
Fiksi Penggemar👑 Londra, 1804. Un racconto ambientato nei primi dell'800 durante gli anni della reggenza della regina Carlotta, dove Taehyung e Jungkook sono fratelli, ma quest'ultimo inizia a nutrire un sentimento d'attrazione nei confronti dell'altro, nel momen...