IV.

779 81 44
                                    




Jeon Jungkook rimase solo sul letto del fratello, appena questi se ne andò. Vi si accasciò delicatamente di schiena, rivolgendo lo sguardo al soffitto. Si spostò su di un fianco e chiuse gli occhi, annusando le coperte a sentire il suo odore.

Jungkook fu sempre innamorato del fratello, sin dagli anni della sua adolescenza. Era sbagliato, un completo abominio. Ma ciò non gl'impediva di lasciarsi a quell'attrazione così forte nei confronti di Taehyung. Se sua madre lo avesse saputo, avrebbe ricevuto un dispiacere talmente grande, in grado di superare anche il dolore per morte del marito.

Jungkook era irrimediabilmente caduto per colui che non doveva amare, se non in senso fraterno. L'incesto era un crimine, ma da tempo aveva smesso di biasimare chi peccava. Di Taehyung amava l'aspetto fisico, ammaliato dai suoi capelli biondi, dai suoi occhi azzurri, dal suo dolce sorriso e dalle dita affusolate. La cosa che più fra tutte amava di lui erano le labbra. Carnose ed a forma di cuore, che il più piccolo anelava baciare ed assaporare fino a chiederne sempre di più. Ormai erano la sua dipendenza.

Non di rado Jungkook si fermava ad osservare il suo corpo nudo, qualora le circostanze glielo permettessero. Si lavavano insieme, in sala da bagno o al fiume fra i boschi di Hatfield. Non vi era malizia - almeno non da parte di Taehyung, che mostrava il suo corpo svestito senza remore o vergogna. Jungkook impediva alla sua vista d'incontrare il corpo latteo dell'altro, così da non aver quell'immagine assidua in testa per giorni.

Contemplava il suo volto adornato da quelle peccaminose labbra a forma di cuore. Scendeva sui lineamenti del collo, candido ed immacolato. Guardava le clavicole scolpite, immaginandosi di marchiarle col suo segno violaceo. Era ossessionato dal solco dei suoi pettorali.

Taehyung non era mai stato un ragazzo muscoloso, bensì esile e con le sue forme. Il suo corpo proporzionato lasciava intravedere la curvatura dei fianchi formosi.

Ogni volta che Jungkook arrivava ad immaginarsi i suoi addominali, sognava di tracciarne il contorno con le dita. Gli era vietato. Era a lui proibito. Solo le effusioni d'affetto, spacciate da loro stessi come normalità, gli erano consentite.

Ogni volta Taehyung si spingeva oltre il limite, tanto da esser fin troppo affettuoso. Jungkook non poteva ignorare quella esosa eccitazione che non resisteva al suo opporsi impertinente.

L'attrazione di Jungkook, però, andava ben oltre l'aspetto fisico. Il ragazzo pensava che tutti quei sentimenti contrastanti nei confronti del fratello fossero un miscuglio di ammirazione e gelosia. Presto capì di essersi innamorato platonicamente di lui.

Taehyung era perfetto sia nell'aspetto sia nel carattere, e Jungkook non si sentiva mai alla sua altezza, pur spingendolo il duca a non sottovalutarsi.

Taehyung vantava una serie di qualità morali per cui Jungkook stravedeva. Era attratto, sedotto dalla sua sensibilità, dalla sua emotività ed empatia. Taehyung aveva il brillante talento di riuscire a percepire come si sentissero gli altri. Poteva leggere nel cuore delle persone, ma non era mai stato in grado di leggere in quello di Jungkook.

Il più piccolo amava ogni qualità intellettiva del duca. Taehyung era un ottimo compositore in versi. Sapeva comporli in latino ed in greco - cosa rara e difficile. Faceva versi amorosi, che Jungkook avrebbe letto allo sfinimento. E gli piaceva illudersi che fossero dedicati a lui. Lo osservava mentre scriveva, lo ammirava. Le galassie di Jungkook erano sempre fisse sulle bellissime mani candide ed affusolate del duca. Le desiderava sul suo corpo, a toccarlo, mentre si abbandonava a lui ad occhi chiusi.

Quella stima provata per tutti gli anni dell'adolescenza venne a trasformarsi in qualcosa di più profondo. Non riusciva a gestire quella passione. Una cieca follia che lo trascinava ogni volta nel baratro, verso la consapevolezza che due fratelli non potevano amarsi nel modo in cui Jungkook desiderava. Sapeva dei suoi compagni che spesso intrattenevano tresche amorose con le loro coetanee; sapeva anche di quella volta che Namjoon si era portato a letto la figlia del giardiniere. Ascoltava i racconti dei suoi compagni con una punta di invidia, poiché l'unica persona che lui amava e con cui avrebbe voluto vivere tali esperienze era suo fratello. Quando seppe che Taehyung aveva intrattenuto una relazione, pur breve e nascosta, con una certa attrice, fu eroso dalla gelosia. Su tutte le furie, si chiuse in camera per una settimana, con la scusa di aver preso una brutta influenza. Non era stato più lo stesso per tutta la durata della relazione fra i due, una relazione che ben presto finì grazie al carattere difficile del fratello.

the Amorist | VKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora