Nipote di un Alpha

24. Le sue labbra sulle mie

Giorgia's Pov

E' passato un mese ormai da quando ci siamo messi a ricostruire la nostra intera vita partendo da noi stessi; la scuola ha ricominciato ad essere interessate e le giornate  al di fuori di quelle mura altrettanto. In meno tempo di quanto mi aspettassi tutto aveva ripreso il proprio corso naturale. Tutto, tranne una cosa che mi sta ancora fin troppo consumando da dentro... Francesca.
Quel giorno in cima alle scale aveva detto che avremmo dovuto fare l'abitudine con quell'indifferenza che avevamo sviluppato l'una verso l'altra, e così è stato. Le conversazioni sono ridotte al minimo indispensabile e se non fosse per un ricordo che custodisco gelosamente in me, non saprei neanche dire con precisione di che colore siano i suoi occhi.

Lei se la passa bene
Continuo a pensare ogni volta che la vedo sorridere con qualcun altro che non sia del branco.

Ma io? Non ho nessuno al di fuori di noi
In quello stesso momento, come se qualcuno mi avesse ascoltato, una notifica illumina lo schermo del mio cellulare riportandomi a galla dai pensieri in cui stavo sprofondando.
La pallina con cui sto giocando da ore continua a volare e ricadere sulla mia mano finché il nome che vedo in cima alla notifica non mi distrae a tal punto da farla finire direttamente sulla mia faccia.
Alissa.
In un attimo apro il messaggio e senza aspettare oltre lo visualizzo, senza pensare a quello che sto dando a vedere con la mia impazienza.
- Ciao Giorgia, scusa se mi sono permessa di prendere il tuo numero da una tua compagna di squadra ma sentivo il bisogno di scriverti. Da quando ci siamo incontrate per la prima volta non ho smesso di pensare a quanto tu abbia da raccontare dietro quello sguardo e più ci penso, più sento il bisogno di rivederci. Che ne dici di incontrarci questa sera al vecchio locale dove lavoro? Quello della festa d'istituto. Fammi sapere.

Il mio cuore smette di battere per un istante e nel mio cervello finalmente si crea il silenzio più totale, così imponente da darmi modo di  pensare solo al volto di Alissa e a quei modi che quella sera aveva riservato solo a me.
L'idea di approfondire una qualunque conoscenza con qualcuno mi riporta alla realtà come anche la consapevolezza però di non poter continuare ad aspettare una persona che non riesce neanche a rivolgermi la parola. Le cose si fanno in due ed io so di non poter più fare nulla per lei.
Quindi prendo un bel respiro, mi do coraggio e liberando la mente lascio che le mie dita si muovano da sole sullo schermo.
- Ciao Ali non preoccuparti per il numero, anzi hai fatto bene a prenderlo. Per quanto riguarda questa sera per me va più che bene vederci... penso che anche tu abbia molte cose da raccontare ed io mi reputo una buona ascoltatrice.

"Che ti prende con quel sorriso stampato in faccia?" dice Giulia facendomi sussultare 

"Da quanto sei qui?" Le chiedo mettendomi una mano sul petto per lo spavento

"Da abbastanza per capire che il tuo udito da lupo mannaro non funziona poi tanto bene" mi risponde sorridendo prima di buttarsi a peso sopra di me

Con un movimento veloce cerco di spostarmi ma il suo corpo mi prende in pieno togliendomi il respiro e facendo scontrare la mia testa con la sua. Incurante Giulia rimane sopra di me e dopo esserci scambiate uno sguardo complice iniziamo a ridere così tanto da farci indolenzire le guance.
"Allora? Ti va di parlarmi di questo tuo buon umore?" mi chiede poi rotolando al mio fianco

Prima di risponderle mi prendo un istante per chiudere gli occhi e fare un respiro, nonostante sia Giulia ho sempre bisogno di un po' di tempo per aprirmi, soprattutto su questo nuovo mondo che tanto mi ha colto alla sprovvista.
"Ormai sai come stanno le cose con Francesca" inizio, voltandomi verso di lei  "dopo la sera in cui ti abbiamo attaccato non ne ha più voluto sapere niente di noi ed io credo di aver fatto tutto quello che potevo per riprendere un minimo di rapporto con lei. Senza però avere alcun risultato"