21. Dopo tutto questo tempo

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Giulia's Pov

Ho passato gli ultimi giorni chiusa in quella cantina con il costante obbiettivo di assimilare più conoscenze possibili da tutti i libri sul sovrannaturale imparando tutti gli effetti, curativi e non, di tutte le piante presenti nel bosco e sperimentando su pelle cosa significa toccare il sorbo degli uccellatori.
Il pomeriggio uscivo per andare a spiare il mio branco sempre pronta ad intervenire se fosse stato necessario. L'attimo in cui Francesca si è svegliata, la trasformazione di Giorgia e la tristezza di Fabio... non mi sono persa nulla.

Quando mi è arrivato l'invito alla festa della scuola ero sicura che avrei trovato Giorgia e Francesca lì, ma sapevo anche che entrambe avrebbero perso il controllo. Quella sera il mio unico obbiettivo è stato quello di proteggere entrambe, di non farle combattere e per fare questo ho preferito subire sul mio corpo la loro ira anche se questo poi ha portato pessime conseguenze.
Ero sfinita, sono sfinita.
Sono giorni ormai che mi sento sempre più debole e i graffi che ho sul corpo, beh... sono ancora tutti lì, come se fossero appena stati fatti. E' solo mattina ed ho cambiato per la seconda volta la maglietta, il sangue non smette di uscire e a poco a poco sta diventando sempre più nero; il dolore che provocano è a dir poco insopportabile perché è come se riuscissi a sentire ogni singola goccia uscire da ogni ferita.
Tutto questo però dovrà rimanere per me.
Tutti noi abbiamo molte preoccupazioni ed io non voglio essere una di queste.
Tra di noi non c'è stato più un dialogo vero e proprio e nessuno è intenzionato a farsi avanti. Anche ora che sono in cucina regna un silenzio quasi assordante che va avanti da giorni.
"Giulia... possiamo parlare per qualche secondo?"

La voce di Fabio mi riporta alla realtà, è da giorni che aspetto una sua parola...
"certo"

Lo vedo appoggiarsi con la schiena sulla parete opposta a quella dove mi trovo, come se volesse tenere una leggera distanza di sicurezza tra di noi.
"Sono giorni ormai che non ci parliamo e non riesco più a resistere servendomi unicamente dei tuoi sguardi. Ho sbagliato ad agire alle tue spalle quando avevi solo bisogno di tempo, ma se fossi rimasto con le mani in mano un'altra persona sarebbe morta sotto il mio sguardo. Se deciderai di non rivolgermi più la parola sappi solo che non ho mai smesso di cercarti..." dice facendo un passo verso di me

"Lo so"

"Non ho mai smesso di pensarti" un altro

"Lo so"

"Di stare male" un altro ancora

"Lo so"

"Allora perché non sei tornata da me?" dice a bassa voce mentre si blocca di colpo

"Perché sono arrivata alla conclusione che tutto questo è sbagliato" gli rispondo abbassando lo sguardo

"Come può essere sbagliata una cosa che mi fa stare così bene?"

"Vi ho fatto soffrire"

"Non è vero. Dal primo giorno che mi hai rivolto la parola dentro di me si è calmato tutto... ogni ansia, ogni dolore, tutto si è placato... questo non può essere sbagliat-" senza dargli il tempo di finire la frase mi fiondo su quelle morbide labbra che stavano richiamando la mia attenzione da tanto tempo.

Tutte le sensazioni che ho provato la prima volta riaffiorano nella mia mente di colpo riportandomi alla memoria ogni singola avventura vissuta con lui.
Forse ha ragione, tutto questo non può essere uno sbaglio.
Approfondiamo il bacio senza mai staccarci finché non sento le mani di Fabio appoggiarsi sui miei fianchi; la leggera pressione che esercita sopra le mie ferite mi toglie il fiato.
Mi stacco di colpo da lui con le lacrime agli occhi mentre delle piccole macchie di sangue sporcano la mia maglietta.
"Giulia che hai?"

Nipote di un AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora