~Capitolo 4

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Mentre cercava un posto dove sedersi,io mi accomodai al mio posto preparando penna e foglio per prendere appunti...ma la sedia vicino a me si mosse. Guardai ed era lui, non gli era bastato seguirmi in biblioteca, ora anche qui.
B: -potresti trovarti un'altro posto, mi faresti un gran piacere-
M: -vorrei tanto ragazzina, ma puoi guardare con i tuoi occhi che non c'è ne sono altri-
Diedi una sbirciatina per vedere se quello che diceva era vero, e si...l'unico posto libero era quello affianco a me. Direi che oggi la fortuna ha deciso di abbandonarmi, ed è solo il primo giorno. Nel mentre, lui, aprí il suo diario e si mise a scarabocchiare, non riuscivo a decifrare quello che disegnava ma erano per la maggior parte simboli, e alcuni disegni...
M: -non te l'hanno insegnato i tuoi genitori che farsi i fatti degli altri è sbagliato-
B: -ti stavo per chiedere la stessa cosa quando eravamo in biblioteca-
M: -mi trovavo per di là ragazzina, non farti film inutili-
Mentre cercavo una risposta però, il professore entrò in aula e cominciammo la lezione.

A fine lezione, prima che Mattheo andasse via, chiesi a lui un informazione.
B: -ho bisogno di una mano-
M: -ho degli impegni ragazzina-
Rimasi un attimo in silenzio e per questo Mattheo cominciò a camminare verso la porta.
B: -ho dubbi che riguardano la mia famiglia-
Quando affermai ciò, una lacrima attraversò il mio volto, intanto lui si fermò e si girò di scatto.

E fu quel momento che mi resi conto di non fidarsi mai dei Riddle...stupida, stupida mi ripetei 100 volte, ma che dico 1000 volte nella mia testa...

Camminò verso di me con gli occhi che sembravo volessero uccidermi e le mani rigorosamente nelle tasche.
M: -già te l'ho detto ragazzina, non sono una merda di psicologo o tanto meno un detective del cazzo. Sarai o non sarai in grado, questo problema lo affronterai da sola...ora non piangere, con o senza genitori nella vita si va avanti, fattene una ragione-

Se devo dire che questa risposta non me l'aspettavo mentirei, perché avevo abbastanza informazioni su di lui e sapevo già che fosse uno stronzo. Ma lo stesso, dopo questa risposta, rimasi a bocca aperta, ero bloccata, non riuscivo a parlare, mi aveva colpito affondo. Non riuscii a formulare nessuna frase, l'unica cosa che mi venne spontanea fu, alzare la mano e buttarla sulla sua faccia, ero arrabbiata, volevo piangere e urlare allo stesso tempo.

Non rispose, si limitò a passarsi la lingua tra i denti e toccarsi la mascella, successivamente mi guardò e nel suo sguardo non c'era neanche una scia si pentimento per quello che mi aveva detto. In quel momento, con il suo sguardo ancora più feroce di prima, riuscii a sentire tensione, non vi so dire la mia testa che sta pensando in questo momento, ma ho paura, basta e avanza. Lui però non fece nient'altro, si mise le mani in tasca e scomparì pian piano, tra le ombre che formava il sole sbattendo sulle mura.

Dopo un po', con ancora gli occhi rossi, mentre raccoglievo le mie cose in aula, entrò Malfoy...oh era l'ultima persona che avrei voluto vedere.
D: -hey piccola hai pianto?-
*mi toccò il viso e io subito gli tolsi la
mano*
B: -è tutto ok, è un po' di allergia-
*mi toccò il fondo schiena, andando sempre di più verso la natica*
B: -Malfoy quante volte ti ho detto di non toccarmi-
D: -scusami principessa, ma sei così bella-
Feci per andarmene ma lui mi afferrò e mi face sbattere contro il suo petto. Avevo paura, però diversa da quella che ho provato momenti prima, sapevo che con lui non ero al sicuro, inoltre, avevo avuto altri spiacevoli incontri con lui...
Mi toccò la coscia e cercò di andare sempre più su, ma fortunatamente riuscii a dargli un libro in faccia e ad uscire dalla classe.

Scoppiai a piangere e cominciai a correre più forte che potevo ma furono sforzi invano, perché lui mi raggiunse...mi spinse violentemente al muro facendomi ansimare per il dolore, cercai di urlare ma la sua bocca premeva brutalmente sulla mia e le sue mani si insinuavano in posti a lui non consentiti. La situazione si stava facendo seria e cercai, ancora una volta di dimenarmi ma la sua forza è il doppio della mia, non volevo arrendermi ma la mia testa iniziava a pensarlo e il mio volto si riempì, immediatamente, di lacrime.

Improvvisamente, tra gli occhi appannati, vidi arrivare correndo una persona, quest'ultima prese Draco e iniziò a prenderlo a pugni...non mi accorsi chi era, perché, da istinto caddi a terra e mi misi le mie mani sul viso...

Quando il rumore dei pugni si fece più intenso, decisi di guardare...impossibile, era lui. Erano entrambi pieni di sangue e continuavano a prendersi a cazzotti, fino a che, Draco decise di scappare, probabilmente non ce la faceva più.

Mattheo, rimase in piedi, asciugandosi con la mano il sangue che gli stava uscendo dal naso. Ed eccolo di nuovo quello sguardo, senza pensarci due volte, mi alzai, non volevo farmi vedere il quel modo, ma...mi aveva salvata...facendomi sentire ancora più scombussolata. Ovviamente, nonostante la mossa da eroe che non è affatto, non ci pensai nemmeno due volte a dirgli grazie.

Ci guardammo, almeno per un milli secondo e se ne andò, anche questa volta mescolandosi con il buio...d'altronde, per quanto lo conosco da nemmeno un giorno, ho già capito che tipo è...prima esce al sole, per fare le sue mosse da donnaccione che lo fanno sembrare diverso, poi ti logora internamente, scomparendo nel buio.

Volevo solo che finisse quella giornata, solo questo desideravo, così, decisi di andarmene nella mia camera e tra discorsi e immagini da dimenticare, riuscii a dormire...finalmente mi addormentai...

Ma che bella giornata di merda.

𝓟𝓸𝓼𝓼𝓮𝓼𝓲𝓿𝓮~mattheo riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora