Reciprocità

22 4 4
                                    


Mi è sempre piaciuta questa parola: Re-ci-pro-ci-tà!

Cinque semplici sillabe che, se messe insieme, vogliono dire molto.

Dal dizionario Treccani: reciprocità s. f. [dal lat. tardo reciprocĭtas -atis, der. di reciprŏcus «reciproco»]. – La condizione di essere reciproco; rapporto, carattere o valore reciproco.

O anche: Il rapporto dinamico di parità che collega nella stessa forma o nella stessa misura i rapporti esistenti fra due soggetti.

Ecco. 

Rapporto dinamico di parità!

Ma dov'è la parità? Dov'è davvero la reciprocità?

Siamo così presi da noi stessi che parliamo o scriviamo, non in un atteggiamento di ascolto verso l'altro o di vero interesse, ma già col desiderio di rispondere, proiettati verso un futuro prossimo fatto di egocentrismo e proiezione di sé.

Mi capita molto spesso, a dire la verità, di parlare con alcuni individui e chiedermi poi, a conversazione finita: ma quanto era interessata quella persona, realmente, ad ascoltare ciò che avevo da dire? Ciò che volevo proiettare verso l'altro da me?

E la risposta è, il più delle volte, zero!

Vi faccio alcuni esempi.

Conversazione tipo numero 1:

- Hey, ciao, come stai? -

- Bene, grazie. Sai, l'altro giorno io... -

Stop. Finito. Punto. Si passa subito ad altro. Senza che l'altro s'interessi minimamente a chiedermi "e tu, come stai?" Quel "e tu?" che può far sbocciare un sorriso sul viso dell'altra persona. 

No. Niente di niente. Niente di tutto ciò.

Conversazione tipo numero 2:

(Nel mezzo della conversazione uno dei due interlocutori introduce un nuovo elemento per continuare a chiacchierare)

- Sai, oggi sono stato molto impegnato in associazione. Ho fatto questo e poi quello, ecc... -

- Ma sai che ho in mente di risistemare la mia libreria? -

Ed io: - Davvero? Che bello? E come la sistemerai? -

Io che, puntualmente, mi informo sulle faccende di chi ho di fronte, senza che l'interlocutore mi chieda di rimando: "Ah si? Cosa fate di bello in associazione? Cosa state preparando? Quanti siete? Siete in tanti? Ecc...

A volte mi chiedo: chi me la fa fare? Intessere relazioni prive di reciprocità, intendo.

Nessuno, ovviamente.

Semplicemente riesco a mettere un attimino il mio ego da parte ed interessarmi davvero a chi ho di fronte!

Ma viviamo in una società talmente egoista, ormai, che ciò che più conta davvero è soltanto la proiezione di sé stessi per crogiolarci in quel brodo caldo ed invitante chiamato egoismo. Soltanto per far vedere quanto siamo bravi! Così magari, un giorno, qualcuno ci darà una medaglia!

E questo succede dappertutto.

Sui social, in televisione, sul web. Perfino i giornalisti, critici, o presunti tali, non riescono a scrivere un articolo impersonale.

Ma tornando a noi: la reciprocità dov'è? Siamo così presi da noi stessi che non ci fermiamo un secondo, un attimo, ponendo l'attenzione verso chi ci sta di fronte.

Ovviamente, una risposta potrebbe essere questa:

Può darsi che, in realtà, non ce ne frega un fico secco, dell'altro, se non noi stessi!

E non mi stupisce, dato l'impoverimento della società odierna! Depauperamento sotto tutti i punti di vista, soprattutto nella sfera del sociale.

Aristotele affermava: "l'uomo è un animale sociale." 

L'uomo è fatto per vivere in società. Per dialogare, comunicare, intessere rapporti interpersonali pieni di significato e non privi di quest'ultimo.

Reciprocità, amici miei.

Questo è quello che manca oggi.

Un po' di reciprocità in più non farebbe male a nessuno.

E risolverebbe molti dei nostri problemi.


"Se vuoi essere amato, ama".

-Seneca-

Pensieri e Parole - Pillole di FilosofiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora