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Appena si chiusero la porta alle spalle in dolce tepore della casa li avvolse e li riportò in un attimo alla loro normale temperatura corporea che era stata precedentemente abbassata dall'aria invernale.

"Siamo arrivati" annunciò il minore mentre si toglievano scarpe e giubbotti.

"Chan tesoro! Come stai? Come è andato il viaggio?" li accolse la signora Lee, con un sorriso finto quanto la faccia di Oli London, senza dare minimamente cenno di saluto al figlio.

"Bene grazie, il viaggio è stato stressante ma sono sopravvissuto. I miei sono già arrivati?" rispose il riccio [perché si. Chan in questa ff (o almeno per ora) ha i capelli castani e ricci uwu ]

"Si, sono di là in salotto con tuo zio e le tue cugine" rispose accora sorridente ricevendo un 'vado a salutarli' da Chan che si diresse nella stanza adiacente all'ingresso.

Felix stava per fare lo stesso quando però si sentì strattonare per un polso verso la cucina.

"M-mi lasci?" cercò di dire a bassa voce per quanto gli fosse possibile visto l'incredibile forza messa nella presa della madre.

"Sta zitto e seguimi" lo ammonì con tono freddo.

"Tuo cugino resterà qui per un po' perché stanno traslocando e visto che non abbiamo una stanza in più dormirà con te. Non gli attaccare la stupida malattia che hai mi raccomando e non ne parlare né con lui né con i tuoi zii" con sguardo truce lo guardò dritto negli occhi.

"Chan e gli zii sanno che sono gay, e loro mi hanno accettato. Che ne dici se invece gli dico che tu e papà mi maltrattate?" tentò di avere coraggio e di parlare con voce ferma anche se sentiva lo sguardo della madre bruciargli dentro.

Alla donna a quelle parole venne istintivamente il riflesso di dare uno schiaffo sulla guancia destra del figlio e per la forza messa in quell'azione il biondo perse per un attimo l'equilibrio dovendo, quindi, appoggiarsi al bancone della cucina per mantenersi in piedi.

"Cerca di non far vedere il segno sulla guancia e se se ne accorgono inventati una scusa. Andiamo"

Così Felix, a testa bassa e con gli occhi lucidi, seguì la madre fino all'altra stanza dove si stava intrattenendo una conversazione animata, tra gli zii e le due nipoti, su un qualche argomento del quale al biondo e suo cugino non poteva importare niente.

Subito dopo aver messo piede nella camera Chan, con sguardo interrogativo, si girò nella direzione del minore. Alzò un sopracciglio come per chiedere cos'era successo, ma in risposta ricevette un segno con la mano in negativo come per dire 'lascia stare'.

Dopodiché fece un gesto per invitare il minore a sedere vicino a lui e così Felix fece. In assoluto silenzio si andò a sedere nello spazio tra il maggiore e il bracciolo del divano.

"Mamma tra poco devo vedermi con dei miei amici che mi devono dare il programma fatto fino ad adesso, quindi dovrei andare" dopo una ventina di minuti Chan notò l'orario e si accorse che nemmeno 10 minuti più tardi Felix dovesse trovarsi a hip-hop.

"Zia posso portare Felix con me? Torniamo prima di cena promesso" con un risolino si rivolse alla donna che con un falso dolce sorriso stampato in quella dannata faccia da ca-

He-hem... Dicevo? Ah si.

Si rivolse alla donna che con un falso dolce sorriso diede l'ok ai due per uscire.

Not That Perfect // HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora