3. Il Pigiama

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La felicità è come una farfalla:
se l'insegui non riesci
mai a prenderla,
ma se ti metti tranquillo
può anche
posarsi su di te.

Una farfalla si posa su una docile rosa rossa, piantata accanto ad un cespuglio di fragoline di bosco.
La farfalla, dopo poco, spicca il volo verso il sole cocente, cominciando a bruciare.
Dalle sue ceneri nasce una gracile falena dalle ali grige, mentre la notte ha preso il sopravvento nel cielo.
La falena vola verso il bosco, posandosi su colui che ulula alla luna tutte le notti.
Un forte e solitario lupo con una gracile falena indifesa e terribilmente fragile.

__*__

Mi sveglio arrotolata nel lenzuolo dai fiorellini, abbracciata al cuscino altrettanto fiorito.
Mi giro su un fianco, stropicciandomi gli occhi.

Le pareti sono illuminate dal sole, che entra radioso in camera.

Qualcuno deve esser venuto a spalancare le persiane...

Le tende sono tirate di lato, lasciando libera la visuale del giardino, dove all'orizzonte si nota una linea blu.
Il mare!

In tutta la mia vita non ho mai visto il mare, solo nelle foto, non ho mai toccato la sabbia o raccolto una conchiglia.

Sarebbe la mia prima volta!

Mi tolgo il lenzuolo di dosso e scendo dal letto, mettendomi le pantofole a batuffolo che penso mi abbia comprato Annette.

Scendo al piano di sotto con a maglietta a maniche corte e i pantaloncini del pigiama.

E se risultassi una stupida solo io in pigiama e tutti gli altri già vestiti?
In una famiglia ci si può anche far vedere in pigiama, giusto?

Mentre continuo a crogiolarmi con queste domande, sullo stipite della porta, mi si affianca Alex.

- Puoi scendere anche in pigiama, sono in pigiama pure io- indovina i miei pensieri, correndo giù per le scale senza che potessi nemmeno vedere la sua ombra.

Almeno saremo in due...

Scendo sorridente la scala, entrando in cucina.

- Buongiorno dormigliona!- mi saluta Annette, vestita e...
Aspetta! Vestita?!

Passo lo sguardo tra lei, Norman e Alex e noto che sono tutti già vestiti, tranne io che sono in pigiama.

Arrossisco dalla vergogna, abbassando lo sguardo lucido quando vedo Alex sogghignare tra sé e sé.

- Cosa vuoi per colazione, tesoro?- mi domanda ancora, cercando qualcosa in uno dei cassetti sopra ai fornelli.

- Uhm... veramente io non ho fame- mento.

Non riesco a togliermi la frase di ieri sera di Alex dalla testa.

Non puoi prenderti qualcosa di più leggero? Non hai così bisogno di ingrassare...

Dio, se ci penso mi viene da vomitare.

- Okay, allora preparati che oggi andiamo al mare, visto che è una bellissima giornata- sorride.

- Certo- annuisco, salendo di sopra.

Mi siedo sul bordo del letto e mi sento subito in colpa per quello che ho fatto.

- E se non riesco poi di nuovo a mangiare? Se torno come una volta? Se mi ricoverano di nuovo? No no no, non voglio stare in una stanza d'ospedale! Non voglio essere presa in giro da tutti! Non voglio tornare come una volta!- mi torturo i capelli, parlando velocemente e venendo interrotta da qualche singhiozzo.

La Notte Delle FaleneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora