11. Dal Fotografo

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Campanellino chiese a Peter:
- Perché non riesco a volare?-
- È molto semplice: per volare
hai bisogno di ritrovare i tuoi
pensieri felici.-

- Los Angeles è davvero enorme...- commento guardando fuori dal finestrino.

- Sicuramente più del tuo villaggio canadese- ridacchia Alex, tenendo lo sguardo fermo sulla strada.

- Però c'erano le montagne- obbietto malinconica.

- Vorrà dire che un giorno ti porterò a vedere le montagne- sorride, appoggiando la mano sulla mia.

Non arrossire...
Non arrossire...
Non arrossire...
Troppo tardi.

- Grazie- mormoro velocemente, distogliendo lo sguardo e tenendo gli occhi saldi sempre davanti a me.

__*__

- Nero signorina? Abbiamo così tanti colori...- commenta il fotografo, guardando l'album che tengo in mano.

-È per un progetto scolastico, posso prenderlo solo nero- faccio spallucce.

Storce contrario il naso.

- Sì, è un regalo- sento sussurrare da Alex al commesso.

È almeno mezz'ora che quei due confabulano, dicendomi che stanno parlando di fatti loro.

Sbuffo, sedendomi per terra come una bambina impaziente, intenta a sfogliare le pagine dell'album.

Non vedo l'ora di riempirlo di foto.
Con Liza e Beth, con Nat, Alex, Annette e la gattina Luna!

Oh, Sophie, come vorrei che fossi qui...
Credo saresti davvero tanto orgogliosa di me...

- Nessy, andiamo?- domanda Alex, piegandosi sulle ginocchia per guardarmi negli occhi.

- Uh, si certo- mi alzo scattante, andando verso la cassa per pagare.

- Già fatto!- mi prende per il polso, dirigendomi verso l'uscita.

- Buona giornata!- saluto i commessi, che ci guardano... sorridenti.

Mi sono forse persa qualcosa?

- Alex, tutto okay?- corro per stare al suo passo.

- Certo!- sorride raggiante - Ora Annette ci starà aspettando per la cena, ma stasera voglio portarti in un posto!-.

Sale sul pick-up, mettendo in moto.

- Dove?- domando dopo un paio di secondi in silenzio.

- È una sorpresa- risponde soltanto.

- L'hai fatto apposta- borbotto - Lo sai che odio le sorprese!-.

- Può darsi...- sorride.

Non l'ho mai visto tanto sorridente.

Arriviamo a casa, dove Annette ci aspetta con un mestolo sporco di impasto in mano.

- Ehm... Annette tutto bene?- corrugo le sopracciglia.

La Notte Delle FaleneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora