Capitolo 7 - Male, solo male

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'Posso aiutarti a scacciare i tuoi demoni.'

Così mi aveva detto.

Io: "Giorgio... tu non mi conosci, non sai qual é il mio problema, percui per favore smettila e va via."

Giorgio rimase immobile per un momento, poi ricominció a parlare.

Giorgio: "É vero, non ti conosco, ma tu potresti aiutarmi a conoscerti meg..."

Non lo feci neanche finire di parlare che cominciai a urlargli contro.

Io: "NO CAZZO, NO!!"

Giorgio: "PERCHÉ?! SE NON MI VUOI DIRE CHE PORCA TROIA HAI, DIMMI ALMENO PERCHÉ NON POSSO SAPERLO!"

Cominció ad uralre anche lui.

Non riuscivo più a sopportare questa situazione e cominciai a vedere tutto offuscato.

Io: "Perché... per-perché non ti deve intetessare. Ora ti supplico, vattene."

Gli indicai la porta con il dito.

Giorgio: "Ma Elena..."

Io: "VAI!! ...t-ti pre..go..."

Glielo dissi con le lacrime agli occhi, ora sarei voluta stare da sola con i miei, come aveva detto lui, demoni.

Giorgio si gira, apre la porta e mi da la buonanotte, senza ottenere nessuna risposta.

Quella sera non riuscì a dormire, avevo il cuscino fradicio dalle lacrime e la testa piena di pensieri rivolti a lui.

Probabilmente Fra e Silvia erano già entrate, ma avevano preferito non chiedermi niente, mi avevano sicuramente visto mentre piangevo, seppur lo stessi facendo silenziosamente.

Ora che avevo 'litigato' con Giorgio non sapevo cosa sarebbe stato meglio: stargli vicino o allontamarmi?

Avevo optato per la seconda opzione, ma adesso si poneva il problema: avrei pensato più tempo a lui, avrei fatto le lezioni da cane, non mi sarei concentrata durante il pomeridiano.

Io e il mio orgoglio di merda.

Giorgio's POV

Rietrai in camera e c'erano Simone e Michele che, stranamente, discutevano.

Michele: "Sei arrivato prima oggi."

Io: Mai saputo che chi si fa i cazzi propri campa cent'anni Michele?"

Michele: "Minchia, stai calmo."

Io: "Senti, ho già litigato abbastanza per questa sera, quindi sta zitto e non rompermi i coglioni."

Michele: "Che é successo?"

Io: "SMETTILA DI FARTI I CAZZI MIEI, NON TE NE DEVE FOTTERE UNA MAZZA."

Mi chiusi in bagno per non sentire più le sue domande.

Dio, che palloso e asfissiante quel ragazzo.

Pensare che era pure amico di Elena.

Ecco, Elena.

Perché non mi voleva dire quello che le passava per la testa?

Pensavo di averla conosciuta abbastanza, ma forse lei non la pensava allo stesso modo.

Forse quelle occhiate il giorno della formazione della classe non erano per come le avevo interpretate io.

E forse anche tutte quelle sere in terrazza, la sua risata, i suoi capricci, la sua felicità, le sue preoccupazioni, il suo sorriso, le sue lacrime, erano tutte fasle, costruite apposta per ingannarmi.

Speravo che fosse solamente un brutto sogno, tenevo troppo, ma davvero troppo a lei.

Elena's POV

Il giorno dopo mi svegliai di pessimo umore.

Nel pomeriggio avrebbero scelto il ballerino, speravo che entrasse Cri, secondo me se lo meritava eccome.

Verso le 3 del pomeriggio ci fecero riunire in sala relax.

Giorgio era seduto sul puff distante di qualche metro dal divano su cui ero seduta io, tra Michele e Stash.

Non riuscivo a smettere di pensare alla sera prima. Perché mi ero negata qualsiasi rapporto con lui? Perché avevo deciso di finirla lì? Perché sono così testarda ed orgogliosa?

Mi stavo solo facendo del male.

E quel male non se ne sarebbe andato se non avessi agito in qualche modo.

Alla fine entró Cristian, e quando entró in sala relax con addosso la tuta gialla corsi ad abbracciarlo.

Io: "Criii! Da quanto tempo!"

Cristian: "Elena! É ormai più di un anno! Come stai?"

Cosa gli dovevo rispondere?

Pensai che se fossi stata in Divergent non sarei stata di certo una Candida, la fazione degli onesti.

Percui decisi di non dirgli proprio la verità.

Io: "Beh, bene dai, tu?"

Cristian: "Sisi bene!"

Finita la giornata ritornammo al residence.

Decisi che quella sera avrei parlato di Giorgio a Francesca e Silvia, non potevo tenermi tutto dentro.

Giorgio's POV

La redazione mi comunicò che avrei cambiato stanza e mi sarei 'trasferito' con Cristian, il nuovo entrato.

All'apparenza sembrava simpatico, speravo solo che non fosse come Michele.

Cristian entró in stanza e ci presentammo.

Io: "Sappi che mi hai tipo salvato la vita."

Cristian: "Perché? Ahaha"

Io: "Ero in camera con Michele prima... ti giuro che non lo sopporto più ahaha"

La mia risata era palesemente finta, ma lui non sembrò accorgersene.

La serata continuó così, ci parlavamo un po' di noi.

Scoprì che era stato fidanzato per tre anni con una certa Virginia ma lui l'aveva lasciata da poco a causa di un ipotetico tradimento della ragazza.

Intuì che non era un periodo facile per lui.

Avremmo avuto molto da parlare, veramente molto.

*AngoloAutrice*

Buongiornoooo

É arrivato pure Cri, yeee *tanta gente con le manine alzate che urla di gioia*

Okay la smetto, torno a leggere Divergent ❤
Elena

E ruberò per te la luna. || Giorgio Albanese ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora