Non volevo mettere fretta a Giorgio, sapevo che era una questione abbastanza personale, percui era meglio lasciargli del tempo.
Io: "Non serve che me lo dici subito."
Intanto eravamo ancora abbracciati e io gli passai una mano nei capelli. Quella sera stramamente non erano pieni di gel e aveva lasciato il suo ciuffo al naturale. Stava meglio senza tutto quel coso appiccicoso.
Giorgio: "Tu ci hai messo due settimane per dirmi tutto ahah... però in questi giorni ci ho riflettuto pure io, e se vogliamo creare un'amicizia salda forse é meglio che io ti dica quello che mi passa da tempo per la testa..."
'Amicizia salda.'
In realtà ci rimasi un po' male per ovvi motivi, ma non ci diedi molto peso.
Io: "Quindi... hai deciso di rivelarmi tutto ora?"
Giorgio: "Si."
Okay, dovevo prepararmi psicologicamente.
Lui si mise seduto per terra appoggiato al cornicione a gambe aperte mentre io le incrociai e le misi tra le sue.
Ero pronta ad ascoltare e assorbire qualunque cosa mi stesse per dire.
Giorgio: "Io...io amo alla follia una ragazza."
Oh.
Giorgio: "É un storia un po' complicata e... si, abbastanza depressiva, promettimi che non piangerai."
Mi stavo già aspettando il peggio.
Io: "Beh, non so cosa mi stai per dire, quindi non posso promettertelo...e sappi che piango anche per le minime cazzate."
Quel 'promettimi che non piangerai' non mi piaceva neanche un minimo, significava che c'era da piangere, e non poco.
Giorgio: "Cerca almeno di non farlo. Comunque...io amavo e amo questa ragazza più della mia stessa vita, Laura."
Mi veniva già da piangere solo per 'io amavo e amo questa ragazza più della mia stessa vita'.
Elena, hai un problema serio.
Giorgio: "Eravamo fidanzati ed eravamo felicissimi insieme... o almeno io lo ero. Quando c'era lei dimenticavo l'esistenza del mondo, non c'era più nessuno oltre noi due. Finché scoprì una cosa che non mi sarei mai aspettato."
'Eravamo fidanzati.'
'Eravamo felicissimi insieme.'
' Quando c'era lei dimenticavo l'esistenza del mondo.'
'Non c'era più nessuno.'
'Noi due.'
L'avevo usata anche io quell'espressione, ma per definire noi due, me e Giorgio.
Troppe informazioni in una volta sola, mi stava cadendo il mondo addosso.
Giorgio's POV
Le stavo per dire tutto.
E se Laura in quel momento mi stesse ascoltando?
Stavo per raccontare tutto ad Elena.
Quella ragazza mi piaceva, si, ma Laura resta Laura, la amo ancora dopo tutto questo tempo.
Io: "Scoprii che cercò di buttarsi giù dal balcone di casa sua..."
No.
Giorgio no.
Giorgio non piangere.
GIORGIO NON VERSARE NEANCHE UNA FOTTUSTISSIMA LACRIMA.
Ecco.
Mi scesero due lacrime.
Non avevo il coraggio di guardare Elena in faccia, sapevo che stava piangendo e che stava quasi più distrutta di me.
Elena: "M-ma... cioé io... n-non so veramente cosa dire."
Io: "Non devi parlare tu... ora devo finire di raccontarti io."
Ero in imbarazzo perché non l'avevo detto ancora a nessuno, i miei genitori l'hanno saputo da quelli di Laura.
E freddo, la vita mi aveva insegnato ad esserlo sempre in situazioni del genere.
Io: "Sua madre riuscì a portarla in casa prima che si buttasse... io sono venuto a sapere dell'accaduto qualcosa come un mese dopo, non mi ricordo di preciso. Per un momento ho pensato pure di lasciarla, ma poi mi sono reso conto che in quel modo non ci avrebbe messo molto a riprovare a buttarsi, senza magari i genitori in casa."
Alzai lo sguardo e fissai il suo viso.
Aveva tutto il mascara colato ma era bellissima lo stesso.
Io: "Scoprì che si tagliava, si drogava, si ubriacava... allora una sera mi ero deciso a parlarle. Così andai a casa sua e..."
Feci una pausa.
Non riuscivo ad andare avanti e finire la frase.
Era la prima volta che piangevo davanti a qualcuno da quando é iniziata questa esperienza.
Io: "La... la trovai d-distesa a terra... sotto il suo balcone..."
Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano destra.
Lei si avvicinó di più e prese il mio viso tra le mani per asciugarmi le restanti.
Elena: "Penso che un 'mi dispiace' non ti serva a granché."
Allargó le braccia e le mise intorno alla mia schiena.
Qualcun altro avrebbe detto 'mi dispiace', ma lei ha capito subito che non sarebbe servito.
La abbracciai anche io.
Mi diede un bacio sul collo. Brividi.
Elena: "Deve essere stata una brutta botta... non sai quanto vorrei tornare indietro nel tempo per inserirmi nella vicenda e sorvegliare quella ragazza per non farle fare quello che ha fatto. Vederti così giù ha fatto deprimere anche me... per fortuna che non dovevo piangere."
Lei non lo sapeva, ma mi stava aiutando come nessuno aveva mai fatto.
Non mi interessava se si sarebbe creato solamente un rapporto di amicizia e non di altro, bastava che mi stesse vicina.
E che non mi lasciasse andare più.
*AngoloAutrice*
Buonmattino gente:D
Eccovi il capitolo, spero vi piaccia
Elena
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