Capitolo 14

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Cantare Right Now al pomeridiano? Beh, non sarebbe una brutta idea.

Io: "Ci sta... lunedì chiedo."

Quella canzone aveva un significato troppo grande per me.

Quei 5 ragazzi erano il mio punto d'arrivo, e Right Now era un modo per dire che avevo bisogno di loro sempre. Che se sarebbero caduti loro saremmo cadute anche noi fan.

'Right now, I wish you were here with me, 'cause right now everything is new to me.'

Le parole mi vagavano nella mente mentre cantavo.

Cosa avrebbe detto Giorgio quando l'avrebbe sentita?

Mi ricordo ancora del giorno in cui gli dissi di questi miei idoli...

Inizio flashback

Io: "E tipo... i tuoi idoli?"

Giorgio: "Mh... diciamo che non ho nessun idolo idolo, solo persone che mi piacciono ma sono tante e non saprei elencartele tutte ahah. Sinceramente ho paura di chiederlo a te ahah"

Avevo un idolo principale intorno a tutti gli altri "secondari". Anzi, degli idoli principali.

Io: "Hi!... We... Are... One... Direction! Yeah!"

Mi ricordavo ancora perfettamente tutti i video diary sulle scale.

Giorgio: "No oddio, adesso dovrò sorbirmi tutte le sere una che ascolta i One Direction? Guarda, io mi butto direttamente da qui così sono apposto ahah"

Io: "Ma ahah smettilaa."

Gli tirai un piccolo schiaffo sul braccio.

Mi divertivo troppo a stare con lui.

Fine flashback

Magari il giorno dopo gli avrei parlato della mia idea.

La mattina seguente io e Alessia scendemmo a fare colazione.

Andai diretta verso il bancone delle brioches quando qualcuno mi mise le mani sugli occhi.

Pensai subito a Giorgio, ma lui non era il tipo che faceva queste cose. E quelle non erano le sue mani.

Mi girai e mi ritrovai davanti Michele.

Quel ragazzo ultimamente stava diventando insopportabile, si lamentava di tutto e c'era solo Garrison che lo supportava.

Io: "Oh, ciao Michele."

Michele: "Sei l'entusiasmo in persona stamattina ahaha"

O rideva o piangeva. Non sapevo cosa fosse meglio.

Io: "É domenica e sono le 8:30, non sono sicuramente la persona più felice del mondo."

Con la coda dell'occhio vedevo Giorgio che ci guardava.

Magari era in un certo senso geloso.

Elena, non troppi viaggi mentali.

Michele: "Sei un po' nervosetta... che c'hai?"

Mi da fastidio la tua presenza davanti a me con Giorgio nella stessa stanza, Michele.

Io: "Non ho niente. Adesso vado a prendermi una tazza di latte, ciao."

Mi volati ma lui mi prese il bracció e mi rigiró verso di lui.

Michele: "Dai smettila di mentirmi, dimmi cosa hai!"

Io: "Ma anche se avessi qualcosa, non verrei a dirlo a te!"

Giorgio: "Oh, smettetela di litigare."

Arrivò Giorgio a salvare la situazione, per fortuna.

Michele se ne andó dopo che Giorgio lo incitó gentilmente a sparire dalla sua vista.

Io: "Grazie... quel ragazzo sta diventando insopportabile."

Giorgio: "Sisi va bene, tutto quello che dici tu."

Ritornò al tavolo insieme a Cristian.

Si era arrabbiato perché stavo parlando con Michele? Questo voleva dire che era geloso. E se era geloso vuol dire che a me ci teneva almeno un po'.

Decisi che gli avrei parlato dopo, volevo solo godermi la colazione in pace.

Io e Alessia tornammo in stanza per prepararci, i ragazzi avevano deciso di fare un'uscita di gruppo.

Mi trovai un messaggio sul cellulare.

Da Christian: "Ehi, buonmattino nana, oggi non ho lo spettacolo... e se tipo ti vengo a trovare? Volevo farti una sorpresa ma non sono riuscito a trattenermi ahah"

Persi un battito.

CHRISTIAN MI STAVA VENENDO A TROVARE.

Non lo vedevo da quando era iniziata la scuola.

Dio, ero troppo felice.

Io: "BALLERINA, PORTAMI UNA BOMBOLA DI OSSIGENO CHE MI SERVE ARIA."

Alessia: "Che cosa é successo?"

Io: "IL MIO MIGLIORE AMICO MI STA VENENDO A TROVARE E IO NON CI STO CON LA TESTA, OMMIODDIO."

Fu uno sclero continuo per i seguenti minuti.

A Christian: "NON HAI PRESENTE QUANTO STO SCLERANDO IN QUESTO MOMENTO, STO FACENDO DUE COGLIONI GIGANTESCHI ALLA MIA COMPAGNA DI STANZA MA NON MI INTERESSA, NON VEDO L'ORA DI VEDERTI GNOMO."

Mi vibró il telefono, mi stava arrivando una chiamata.

Christian.

Gli risposi, agitatissima di risentirlo.

Io: "Dio Chri, dimmi che sei tipo già qua fuori dal residence perché non vedo l'ora di rivederti."

Christian: "In realtà non sono neanche a Roma... ahah, ci vedremo nel pomeriggio."

Io: "Eh ma uffaa, vabbhe, intanto esco con gli altri ragazzi e poi magari mi dici quando arrivi in stazione così vengo a prenderti, okay gnomo?"

Christian: "Sicuro! A dopo nana, ti voglio bene."

Io: "Pure io, non sai quanto."

Chiusi la chiamata e finii di preparami per uscire con gli altri.

Ci incontrammo tutti nella hall verso le 10.

Io andai subito a cercare Giorgio ma vidi che non c'era.

Magari non aveva ancora finito di prepararsi o magari era talmente geloso da essersi incazzato per l'episodio si stamattina a colazione.

Volevo solo rilassarmi insieme ai miei compagni, gli avrei parlato la sera.

Appena uscì mi salirono le lacrime agli occhi.

Era lì.

Era lì e io avevo il cuore che mi stava scoppiando.

Christian era lì di fuori. Ad aspettarmi.

E ruberò per te la luna. || Giorgio Albanese ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora