La sera prima di un sabato decisi che avrei parlato con Giorgio.
Chiamavo Christian tutte le sere, lui mi raccontava di quanto si trovava bene a fare quel musical e io gli parlavo di tutto quello che succedeva qua dentro nella giornata.
Inizialmente, ero un po' titubante sull'argomento 'parlare con Giorgio', ma il mio migliore amico era una persona abbastanza testarda e riuscì a convincermi appieno.
Scesi a cenare con Alessia, eravamo diventate molto amiche, anche conoscendoci da poco.
Anche lei mi consigliava di parlare al ragazzo misterioso che non le avevo ancora rivelato chi fosse.
Lo vidi arrivare dentro al salone e sedersi al tavolo con Cristian, quei due si erano legati moltissimo.
Quanto era bello.
Elena, lo sai che non devi pensare queste cose, poi ti va a puttane il cervello e non capisci più niente.
Oddio.
Gli mandai un messaggio.
A Giorgio: "Stasera alle 10 in terrazza, devo parlarti."
Vidi che prese il cellulare e alzó gli occhi, quasi come per cercare il mio sguardo, ma io distolsi subito gli occhi dalla sua figura. La sua bellissima figura.
Elenaaaa, piantala.
Come previsto, alle 10 ci incontrammo.
Lui era già lì seduto con il telefono nelle mani.
Aveva indosso un paio di jeans e una camicia a quadri con sotto una canotta bianca, inoltre accanto a lui c'era la sua giacca di pelle.
Elena, si, stai per dire che è bellissimo, ormai l'abbiamo capito tutti, ma seriamente, basta.
Non mi notò subito così mi avvicinai piano.
Le parole di 'Eppure Sentire' mi rimbombavano in testa.
'A un passo dal possibile, a un passo da te'
Io e Giorgio eravamo possibili?
'Paura di decidere...'
Cosa gli avrei detto una volta arrivata davanti a lui? Non ci avevo pensato.
Che stupida.
Giorgio's POV
Ero fermo sulla chat di Elena da quando ero arrivato lì.
"Stasera alle 10 in terrazza, devo parlarti."
Così mi aveva scritto.
Non sapevo più che aspettarmi, magari le cose tra di noi si sarebbero rimesse apposto, magari ci saremmo allontanati per sempre.
Alzai lo sguardo e la vidi che camminava a testa bassa verso di me.
Era vestita come il giorno in cui ci eravamo parlati per la prima volta: giubbino verde di pelle, maglietta bianca, leggings militari e all star bianche.
Era semplicemente stupenda.
Smettila Giorgio, non puoi pensare queste cose di nessuna ragazza ricordatelo.
Mi alzai per guardarla negli occhi, non ero tanto più alto di lei.
Elena: "Ehm...ciao."
Era passato troppo tempo, troppo.
Io: "Ehi... ciao."
Elena: "Allora... come stai?"
Come sto? Mi ha seriamente chiesto come sto? Mi sta prendendo per il culo.
