Capitolo 19

389 43 2
                                    

Sabato 21 febbraio.

Oggi avremmo finalmente conosciuto i direttori artistici del serale, uno si sapeva già, Emma, ma l'altro non avevano ancora voluto svelarcelo.

La stimavo molto sia come persona che come artista, ma non l'ho mai seguita molto.

Maria fece la sua entrata accompagnata dai boati del pubblico e annunció l'arrivo di Annalisa che cantó Una Finestra Tra Le Stella, fantastica.

In seguito, spiegó un po' la situazione nella scuola: l'uscita di Gabriele, l'entrata di Mattia e di Alice, una cantautrice e l'unica maglia verde di Luca.

La puntata inizió con la sfida di Michele e tre dei compagni, Simone, Alessia e Virginia.

Inutile dire che i professori cominciarono a discutere di ogni cosa, contro Garrison che lo sosteneva in tutto e per tutto.

Simone e Michele hanno ballato Bailando, la vittoria é di Michele.

Contro Virginia, che ha ballato un suo cavallo di battaglia, ha ballato un tango, quella ragazza era una bravissima a ballare. La vittoria va alla ragazza.

La sfida di Michele finisce e lui ritorna al posto.

Maria fece partire un filmato che annunciava il direttore artistico bianco.

Emma.

Era sicuro che avesse scelto di capitanare la squarda a cui apparteneva quando ha vinto Amici.

Quando fece la sua entrata con Amami di sottofondo il pubblico scoppio in un canto generale.

Ora mancava il direttore artistico blu.

20 dischi di platino.

1 disco di diamante.

Più di 2.500.000 copie vendute.

I dati corrispondevano e L'Anima Vola come canzone di sottofondo non mentiva.

Direttore artistico serale amici 2015: Elisa.

Elisa.

Non potevo crederci, non l'avevo mai vista dal vivo e mai avrei pensato di incontrarala in una situazione simile.

Probabilmente mi era spuntato un sorriso grande come tutta la faccia, come fosse un'azione involontaria.

Come d'istinto guardai Giorgio, anche lui aveva un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

Vincitrice di premi prestigiosi.

Nastro D'Argento.

Wind Music Awards.

Festival di Sanremo.

Premio Tecno.

E poi il suo motto.

Ci sono due modi di cadere nella vita: o fuggi o ti ci butti dentro. La mia soluzione é la seconda.

A volte penso che vorrei essere forte come lei, sicura di sé e di quel che fa.

Poi partono le prime note di Labyrith e Elisa fa la sua entrata.

Era lì, a pochi metri da me, non avevo parole.

Andó a sedersi sulla sua poltroncina, un po' spaesata.

Maria: "Elena, ti vedo leggermente sconvolta."

Senza accorgermene avevo porato le mani davanti alla bocca.

Io: "No Maria, é che... okay, un momento che respiro. Io proprio sono cresciuta con la musica di Elisa nelle orecchie, la mia infanzia e la mia adolescenza sono basate su Soundtrack '96-'06, cioè... ho praticamente la mia vita intera a pochi metri da me e devo ancora realizzare."

Elisa: "Grazie veramente, mi fa sempre troppo piacere sapere che una persona é cresciuta con le canzoni, scendi che ti do un abbraccio."

Il mio idolo mi aveva appena offerto un abbraccio. Tremavo.

Scesi ad abbracciarla poi ritornai al mio posto.

Pensare che l'arei rivista sabato prossimo.

Dopo una breve spiegazione, Maria diede la parola prima ad Elisa poi ad Emma, infine fece scegliere ad Elisa chi esaminare.

Elisa: "Elena."

Ansia ne abbiamo?

Presi il microfono e scesi giù. Ero vicinissima.

Elisa: "Vorrei sentirti cantare Take Me To Curch."

Partì la base e poco dopo cominciai a cantare.

Le parole mi uscivano come se fosse automatico.

Il secondo brano che mi chiese fu Ink, dei Coldplay.

L'ultimo fu E Penso A Te, di Battisti. E rimaneva il pensiero costante di Giorgio nella testa.

Mentre cantavo sentivo il pubblico e i miei compagni applaudire, era un buon segno.

Maria: "Ora devo chiedere ad entrambe se ti prendono subito nella squarda o se preferiscono aspettare. Elisa?"

Elisa: "Posso prima dire quello che penso delle sue performance? A me ha colpito molto e trovo che abbia un bellissimo timbro vocale e una grande grinta, una bellissima presenza scenica. Penso che abbia fatto delle bellissime performance e vorrei prendermi il tempo per conoscere tutti i cantanti, sopprattutto perché é il mio mondo, e anche per rispetto verso tutti voi che siete qui a fare un percorso duro. Io sono appena entrata, vorrei avere modo, abbiate pazienza, di approfondire e conoscervi a fondo, il più possibile. Però ti faccio i miei più sinceri complimenti."

Ero veramente senza parole.

Io: "Veramente, grazie grazie grazie."

Emma fece il suo stesso ragionamento, quindi ritornai al posto, continuano la mia corsa al serale ma felice di tutti i complimenti.

Emma volle vedere Klaudia.

Balló What Kind Of Man, Breath Me e Boom Clap.

Quella ragazza era davvero una bomba, "un animale da palcoscenico", come diceva la Peparini.

Elisa volle esaminare Luca, cantó Dialogo, Intanto, You've got a friend e Thinking Out Loud.

Venne rimandato al posto, aspettavano entrambe per prenderlo.

Emma chiamó il nome di Giorgio e sembravo più in ansia io di lui.

Scese al centro dello studio ed Emma gli schiese, con la sua pronuncia inglese perfetta, di ballare Nothing Really Matters.

La cosa brutta era che ero gelosa di Martina, la professionista che ballava con lui.

Tenevo talmente a lui che desideravo di saper ballare solo per farlo insieme a lui.

Emma gli fece ballare Dangerous.

Quando si parlava di hip hop era letteralmente imbattibile.

Come ultimo brano balló This Place Is A Prison.

Era una coreografia strana, Maria alla fine ha spiegato che questo pezzo nasceva da un momento particolare della vita di Giorgio in cui aveva l'esigenza di ballare e spiegó il significato del cerotto che ha tatuato sulla spalla destra.

Maria: "Giorgio mi ha spiegato che il cerotto lo si mette quando si ha una ferita, nella convinzione che poi una volta che é guarita ti stacchi il cerotto. Lui sceglie di tatuarlo perché dice che tanto questa ferita non si puó rimarginare, quindi é solo una questione di imparare a conviverci."

Emma cominció a parlare e disse che avrebbe preferito aspettare.

Speravo che Elisa lo scegliesse, so che gli avrebbe fatto moltissimo piacere rtorovarsi come coach lei.

Elisa: "A me piace moltissimo e lo rispetto per il fatto che abbia voluto mettere la sua storia nella sua arte. Detto questo lo vorrei nel mio team."

Giorgio era al serale, per giunta nella squadra blu.

Emma: "No lo voglio anch'io allora."

Era stato scelto da entrambe, non potevo essere più felice di così.

E ruberò per te la luna. || Giorgio Albanese ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora