Nun m pozz annammurà

Come ti chiami?

C<no niente>
M<Ciro che hai>lui abbassa lo sguardo
M<Ciro, mi sto innervosendo>
C<non è stata colpa mia, io ho provato a convincerli ma loro->
M<di che cazzo stai parlando>
C<mio fratello e mio padre...>
M<avevo ragione allora>
C<su cosa?>
M<era solo un gioco, la verità. Tu dovevi farmi innamorare per arrivare alla mia famiglia, alle piazze di spaccio..è cosi?>
C<ho provato a dirgli che non era una buona idea...>
M<non ci posso credere, ed io che mi sono fidata>
C<te lo giuro, non è cosi>
M<vaffanculo, tu e la tua famiglia>mi giro con un nodo alla gola allucinante, gli occhi che bruciavano per colpa del vento in volto e le lacrime che volevano uscire sempre di più, non lasciandomi vedere nulla.
G<oh che succede?>
M<lasciami stare>
G<Maria vieni qui>
M<ho detto lasciami stare!>dico voltandomi verso la mia amica, sotto lo sguardo di Nunzia, che aveva capito.

..
Arrivata sulle scale del retro dell'edificio entro in una specie di sgabuzzino, pieno di scatoloni, e mi rannicchio dietro degli scaffali.
Poco dopo sento una musica molto vicina provenire davanti a me, incuriosita mi alzo e asciugo le ultime lacrime seguendo la musica che si avvicinava sempre più.
Arrivata al punto natale, vedo un ragazzo riccio moro seduto dinanzi un piano forte che stava suonando.
Sembrava quasi che la musica lo stesse trasportando in un'altra dimensione e le dita sui tasti volavano.
Dopo un po' che suonava si spaventa notando la mia presenza
M<scusa>
X<no, scusami tu, non pensavo ci fosse qualcuno>
M<sono entrata poco fa. Sei molto bravo a suonare>
X<grazie...studiavo piano prima di entrare qui>
M<bello, anche a me piace. Non sei di Napoli giusto?>
X<no, sono di Milano>
M<ci sta, si sente l'accento>
X<hahah>
M<se posso chiedere, come mai stai qui?>
X<beh...ero in viaggio con dei miei amici, e uno di loro è morto..per una mia stronzata..eravamo fatti>
M<capito, mi dispiace>
X<tu?>
M<per un "omicidio", ma ci sarei finita lo stesso>
X<perché?>
M<sono figlia di un Boss>
X<ah capito>
M<come ti chiami?>dico mentre sorridevo, lui mi guarda e sorridendo dice
X<Filippo>