Nun m pozz annammurà

Un'amico in partenza

Mm<nun m sto sntenn bon>
Nn<ma ch sta succrenn?>
M<nonna>corro ad abbracciarla
M<ti voglio bene>
Nn<ma cre>
Mm<mammà aspiè, famm nu poc r'acqua e zucchero ca m sta girann a cap>dice sedendosi.
Il senso di colpa stava salendo, magari aveva ragione mamma, se mi sarei fatta gli affari miei ora sarei nella pace di dio, ma non riuscivo a pensare di lasciare tutto così.

Speravo fino all'ultimo minuto che il pizzaman non avrebbe parlato, ma era troppo tardi per cercare una via di fuga.
Tra le urla di mia madre per non farmi portare via, i poliziotti che mi ammanettavano e mia nonna che piangeva si era creato un caos.

Stavamo scendendo il più veloce possibile, le guardie mi tiravano nonostante io mi cercavo di indietreggiare, e proprio allora Ezio ritorna a casa, e vedendo il panico cerca di fermarli
M<nono Ezio! stai fermo!>
Ez<Mari ma c cazz fai!>
M<ci vediamo presto, poi ti spiego, vi voglio bene!> e fu l'ultima volta che lo vidi, prima di essere portata via.

L'unico a non sognarsi nulla era Nicola, che probabilmente sarebbe stato avvisato dalla mia famiglia.

P1<l'hai fatta grossa eh signorí>mi dice un poliziotto, mentre partivamo per la questura.(?)

P2<allora Signorina Di Salvo, mi vuole spiegare perché ha deciso questa mossa nei confronti di quel ragazzo?>
M<e che ve lo dico a fare, voi non capite. Io difendo la mia gente>
P2<nel sistema cosi parlate eh, questo è mio quello è tuo, agg capit. Francè, puortl rind a cella momentanea, po riman mattina s n va a Nisida>
P3<vien vie piccrè>
Mi prende da sotto un braccio e trascinandomi mi chiude nella cella.
Affiancata da un ragazzo comincio a guardare fuori, e pensavo, pensavo.
X<pure tu senti un rimorso eh?>
M<a volte le scelte sono anche giuste...infondo>
X<piacere Gianni>(GN)
M<Maria>
Gn<la figlia dei Di Salvo?>
M<mhm>
Gn<piacere>e a farmi compagnia quella serata di solitudine, fu proprio lui.
Poi ci addormentiamo scomodamente, venendo a conoscenza che avremmo fatto lo stesso viaggio.