Prologo. Una notte per ricominciare.

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Non poteva credere che stesse per succedere davvero.

Ma la realtà dei fatti così era e la commistione di tutto quello che le annebbiava la testa, sembrava scomparsa, donandole una sensazione d'incredibile pace e serenità mentale che non provava da davvero un tempo incalcolabile.

Il suo corpo era adagiato sul letto, un matrimoniale da sempre troppo grande per una persona sola.

Lui era sopra di lei, così tonico ed energico che non riusciva affatto a staccargli gli occhi di dosso e a non berne ogni singolo centimetro di torace ben scolpito con il solo sguardo.

Iniziò a baciarle delicatamente ma con tensione il ventre, scivolando sempre più giù, sempre più verso il climax delle sue sensazioni. Lei percepì la ben nota percezione di calore diffondersi dal basso ventre verso tutto il resto del suo corpo e ne fu felice, appagata nonostante non fosse ancora arrivato al punto di piacere massimo.

Poi, con uno scatto le afferrò una coscia e le dischiuse le gambe, iniziando a stendere dei baci nell'interno di quella coscia, baci caldi, intensi ma mai invasivi. Un leggero brivido di freddo ed eccitazione sulla sua pelle a causa degli anelli alle dita di lui.

Quando arrivò alla sua intimità con un soffio caldo e lussurioso, lei emise un gemito d'approvazione incontrollato che lo fece impazzire, e così, tenendole le cosce distanziate, affondò la sua bocca sulle labbra di lei che si dischiusero immediatamente, calde e pronte.Iniziò a usare la lingua per sentire ogni solco di lei, miele nella sua bocca, che nel frattempo, prese a mordicchiarsi il labbro per non urlare del tutto, ma il bisogno di farlo si stava facendo sentire sempre più impellente, quando sentì che la sensazione di bagnato arrivò dritta al punto. Lui prese a stuzzicarle la collinetta tracciando tondi con la punta della lingua, con un tocco leggero e delicato e accortosi della reazione di lei, senza pensarci due volte, infilò un primo dito notando con gran piacere, come lei fosse già fradicia e bollente del suo umore. Il gesto le fece incarnare la schiena leggermente, così lui passò presto a due e poi a tre dita, piegandole e massaggiandole il punto di sensibilità massima, ma continuando a lavorare il suo bel bocciolo di rosa con la lingua. Alche lei non riuscì più a trattenersi e sentendosi prossima all'apice, con un gemito più forte gli fece capire che era il momento, ed ebbe così il primo orgasmo della serata: un'ondata di piacere li avvolse completamente, finendo anche sulle lenzuola candide.

Imperlata di sudore, ma non ancora del tutto soddisfatta, si alzò piano sui gomiti gettando la testa e i lunghi capelli ricci all'indietro per prendere un momento di respiro, provocandole una lieve e piacevole sensazione di solletico lungo la schiena, che le fece accapponare l'epidermide.

Lui, così più grande, la osservò, bevve con lo sguardo la sua pelle morbida e profumata di crema, madida luccicare e sentì come un richiamo a cui lui non poteva, non voleva affatto sottrarsi.

Era già gonfio, duro, pronto, non voleva aspettare un altro attimo prima di farla finalmente sua e cosi si strappò di dosso i jeans neri e i boxer dello stesso colore, lasciando che il suo membro si protendesse verso di lei senza più alcun ostacolo.

Lei non perse tempo ad ammirare quello spettacolo di mascolinità che lesi presentava innanzi, così perfettamente definito, slanciato e sì, anche esperto.

Lo voglio, si disse quasi autonomamente non vedendo già l'ora di portarselo alle labbra e farlo godere. Lui si avvicinò e sovrastandola con quel fisico forgiato, le afferrò con fermezza i polsi, così piccoli e fragili e glieli portò sopra alla testa per bloccarla, stringendo nella foga del loro momento.

Come se lei avesse potuto scappare da quella situazione, come se lei avesse voluto. Elsie, inginocchiata sul letto e con i polsi bloccati da Lanty, si avvicinò senza indugiare oltre e con un piccolo sputo sul glande, che lo colse si sorpresa e lo fece sibilare di piacere, lo prese in bocca e iniziò a pomparlo avidamente aiutandosi con dei movimenti decisi e regolari del braccio, mentre lui emise un suono gutturale da farle accapponare la pelle.

La fece sdraiare di nuovo e affondarono le mani nelle lenzuola e nel morbido materasso, e dopo aver inspirato a fondo il suo profumo, così speziato da fargli inebriare tutti i sensi, le mordicchiò l'orecchio e le sussurrò con un tono che non ammetteva repliche di aprir perbene le gambe e poi le baciò il collo in quel esatto punto che sapeva sconvolgerla, come era stata la prima volta che lui l'aveva fatto, lasciandola senza fiato.

Quella voce, quella maledetta voce che sapeva farle quell'effetto, così peculiare, così eccitante, che l'aveva attratta fin da, quando era solo un'adolescente sognatrice e che ora, da donna adulta, l'aveva portata lì, nel suo letto, in casa sua.

E lei lo fece, dischiuse e le gambe e lui senza indugio vi si buttò dentro e furono fuochi d'artificio negli occhi di entrambi, che si desideravano sopra ogni altra cosa, nonostante tutto.


Ebbe così inizio una serata senza fine, ma, esattamente ... Come c'eran arrivati a questo punto? 

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