Cap 34. Grotta Azzurra

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"Nulla ci turberà, nessuna preoccupazione, nessun ostacolo!

Saremo soli, tutti nostri, per sempre."

Gustave Flaubert.


Quel pomeriggio stesso, dopo aver salutato ancora tutti, presero la via più lunga per arrivare all'aereoporto: Elsie non riusciva a credere che quella vacanza fosse già finita, non si sentiva ancora pronta a tornare a casa ed affrontare di conseguenza tutto quello che aveva lasciato laggiù. Tra l'altro, avrebbe dovuto anche parlare con sua madre apertamente prima o poi. Nel viaggio da Punta del Sole all'aereoporto, tutti questi pensieri adombravano la mente di Elsie, causandole così cattivo umore. Lanty tentava di strapparle una risata o anche solo un sorriso ma sembrava sempre fallire, così decise di affrontare il discorso senza girarci attorno: << Dai Elsie, lo sapevi che erano solo pochi giorni! Bisogna riconoscere il dover tornare alle proprie responsabilità e rotture di palle varie ma dopotutto è per questo che le vacanze sono così belle! >>, Elsie sbuffò anche se sapeva cosa voleva centrare Lanty con quel discorso: << Sì, hai ragione.. ma è che non so se sono davvero così forte da poter affrontare tutto con calma e pazienza, ora come ora avrei solo voglia di fare una sclerata epica e basta. Basta segreti, basta detto non detto, basta giri strani >>. Così lui arrestò l'auto accostando nella strada semi deserta: << Ascolta Elsie, tu sei la donna più incredibile che io abbia mai incontrato e anche la più intelligente e sensibile: è ovvio che ci riuscirai e sarai anche la persona che riuscirà a sistemare qualsiasi questione nel miglior modo possibile. Per tutti. >> finalmente Elsie abbozzò un sorriso e disse: << Tu mi sopravvaluti Findland! >> e lui, facendole quel sorrisetto furbo che Elsie tanto adorava: << Oh no, io vedo solamente il tuo potenziale. E poi, chiamarmi per cognome lo sai che ti può mettere in grossi guai.. >> con un ringhio sommesso: << ..ma stavolta abbiamo un aereo da prendere >> e così Elsie gli tirò un pizzicotto giocoso, prima di baciarlo: << Ti ho mai detto che ti amo, signor Findland? >> e lui rispose semplicemente: << Mai abbastanza volte >>, prima di far danzare la sua lingua con quella di lei e infilarle una mano sotto il leggero crop top rosa che indossava. A quel contatto Elsie si sentì subitò infuocata e la solita meravigliosa sensazione di umido nelle braziliana di pizzo si fece subito spazio. Respirò pesantemente, mentre lui rispose con un ennesimo ringhio sommesso, ma Elsie, riprendendo un attimo lucidità si staccò un momento da lui: << Cazzo Lanty, dobbiamo andare o perderemo il volo! >> strillò quasi, notando l'orario sullo schermo del suo cellulare. Ma lui rimase imperterrito: << Si fotta il nostro volo. Prenderemo quello dopo. Adesso voglio solo prendere te >> ed Elsie non ebbe più alcuna voglia di replicare. Le mani le andarono velocemente alla cerniera dei pantaloni di lino color sabbia per liberare la sua erezione che si stava già dimenando per poter uscire allo scoperto e non appena lo raggiunse, Lanty emise un sibilo proveniente dal petto che fece rimbombare la cassa toracica anche ad Elsie, mentre lui continuava a massaggiarle i seni e a giocherellare con i suoi capezzoli già turgidi, beandosi dei suoi gemiti sempre più frequenti. Improvvisamente, entrambi però realizzarono di essere alla luce del sole semplicemente accostati, ma dopo un rapido sguardo si accertarono che fosse davvero deserta. I pochi avventori sfrecciavano ad alta velocità senza badare minimamente ad altro se non alla strada: << Guarda quei bastardi come hanno fretta di fare il loro dovere invece di scoparsi la propria donna >> commentò Lanty prima di prendere tra le labbra un capezzolo di Elsie, guadagnandosi da lei prima una risatina e poi incurvò la schiena a quel tocco. Gemette ancora più forte, quando lui fece risalire la mano dalla sua coscia per andarle a stuzzicare la collinetta contro le sue mutadine, ormai completamente allagate, guadagnando un urletto da parte di Elsie che si sentiva già quasi all'apice quando lui, staccandosi dai seni, le iniziò a seminare una serie di baci umidi sul collo mentre, senza alcun preavviso, entrò nella sua femminilità con due dita, iniziando a massaggiarle le pareti: << Ti prego non fermarti >> gemette Elsie tra una pulsione e l'altra, mentre lui mise le dita a gancio per poi premerle contro le sue pareti bollenti. Ad Elsie uscì un urlo silenzioso dalla bocca e schiacciò gli occhi. Durante le notti infuocate di Punta del Sole infatti, nel letto della master room si erano divertiti a sperimentare cose nuove e a quanto pare questa era una delle tante cose che mandava Elsie totalmente in estasi. << Apri gli occhi Elsie e concentrati su di me >> le intimò lui in tono perentorio e lei ubbidì: << Non ce la facciò più >> piagnucolò, piantando i suoi occhi chiari in quelli scuri di lui: << Aspetta me >> e con un gesto soprendentemente rapido ed agile, Lanty riuscì a portare entrambi nel retro, sui sedili posteriori. Senza perdere un attimo di tempo, Lanty la tenne sollevata con un braccio, mentre lei si avvinghiò a lui con le braccia strette al collo e sollevò le gambe, stringendole alla vita di Lanty così da dargli tutto il spazio possibile: << Dimmi cosa vuoi, bambina >>. Elsie era già un concentrato di sudore, eccitazione e succhi, quella richiesta fu in grado di mandarle la mente ancora più in pappa: << Ti voglio tutto dentro di me. Ti prego, ne ho bisogno >> e quella supplica fu un vero oppio per la mente di Lanty, che si gettò dentro di lei senza tante cerimonie e iniziò a spingersi subito con irruenza. Entrambi erano già quasi al limite ma volevano prolungare quell'agonia così dolce il più possibile. Lanty allora rallentò un momento, uscì facendola sentire incredibilmente vuota ed incompleta, ma ne approfittò per massaggiare la sua cuspide contro il bocciolo palpitante che lo reclamava. Elsie a quel movimento gettò indietro la testa e un urlo stavolta sono uscì dalla sua gola, mentre le gambe improvvisamente molli, presero a tremare contro il corpo di Lanty e il familiare nucleo rovente le si formò nel basso ventre. Allora Lanty non aspettò altro tempo e le rigettò dentro tutta la sua lunghezza, spingendola su e giù a ritmo sempre più forsennato, finché lei, tra mille gemiti sempre più alti e sospiri e non gli urlò che stava venendo, a quel punto anche lui sentì il suo membro pulsare dentro di lei e dopo averle ringhiato il solo ordine: << Insieme! >> si riversarono a vicenda i propri liquidi, in un orgasmo perfetto.

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