Cap 33. Punta del sole

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"In viaggio la cosa migliore è perdersi.

Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese,

ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia"

Nicolas Bouvier


Dopo diverse ore atterrarono sull'atollo greco: nonostante fosse stato piuttosto piacevole, tra la bella compagnia, i film e la musica, entrambi erano stanchi e con le gambe un po' doloranti. Appena toccarono terra, Elsie si lasciò per un momento cullare dal vento dolce e caldissimo che spirava delicatamente e chiuse per un attimo gli occhi per godersi quel nuovo capitolo che si stava aprendo nella sua vita. Lanty, che stava ancora chiacchierando con la coppia con cui avevano stretto amicizia, si congedò e si affiancò a lei. Le prese la mano e baciandole il dorso le disse semplicemente: << Pronta per questa nuova avventura? >>. Elsie sbattè un paio di volte le palpebre, si voltò e gli sorrrise: << Con te sono pronta a tutto >> e in poco tempo, recuperarono i loro bagagli ed entrarono ufficialmente a Mykonos. Grazie alla prenotazione davvero all-inclusive che Elsie aveva fatto proprio per non doversi preoccupare di nulla, trovarono con grande facilità il servizio di noleggio auto e raggiunsero ormai sul far della sera il resort "Akrì tou i'liou" che a quanto pareva significava "Punta del sole": sbagliarono strada un paio di volte perché Elsie non riusciva ad attivare il traduttore del sistema di navigazione parecchio datato dell'auto ma erano comunque entrambi felici di iniziare l'esplorazione così. Non facevano altro che ridere, spazientirsi e poi ridere ancora, finché non giunsero a destinazione. Entrambi non vedevano l'ora sia di una doccia sia di buttarsi nel letto a dormire ma prima dovevano registrarsi e conoscere lo staff del resort. Furono accolti davvero benissimo, con il calore tipico delle genti mediterranee nonostante il loro inglese un po' storpiato ma molto simpatico. La struttura principale lasciò Elsie senza parole: era semplicemente un vero angolo di paradiso! Tutto lo stabile in generale era dipinto di bianco esternamente, poi un cancello all'apparenza di legno di palma si apriva e la reception, fine e molto elegante allo stesso tempo, prevedeva una grande scrivania di legno chiarissimo decorata con piccoli pesci in legno azzurri. Piante della zona e cactus adornavano tutta la sala e a loro volta erano cosparse di miriadi di lucine leggermente gialle che conferivano un'atmosfera molto intima e rilassante a tutto. Per completare l'ingresso, una bellissima cascata artificiale con tanto di sassi e vegetazione cullava i sensi con il suo scrosciare lento e avvolgente. L'acqua tutta intorno era cristallina, tanto da riuscire a specchiarsi.

Lanty li presentò al receptionist come "i Findland" e Elsie a quelle parole sentì dentro di sé lo stomaco fare una piccola giravolta e le farfalle svolazzarvi: non si sarebbe mai abituata a sentirsi davvero chiamare così.

Dopo le brevi questioni burocratiche, li accompagnò al loro alloggio: un magnifico mini resort nel resort dotato di qualsiasi comfort! Era il più distante dalla struttura principale ed era anche il più richiesto proprio per il massimo della riservatezza che riusciva infatti ad offrire. Per arrivarci bisognava passare su di una passerella che costeggiava l'enorme piscina in cui torreggiava un piano bar immerso direttamente nell'acqua e tutto circondato da stupendi fiori variopinti e rigogliosissime piante verdi: Lanty ne indicò una in particolare tutto entusiata di poterla vedere dal vivo in quanto irreperibile dalle loro parti! Sì, stavano davvero iniziando con il piede giusto, pensò tra sé e sé Elsie. Una volta varcato il loro cancellino privato che caratterizzava tutti i bungalow, anche questo ricoperto di legno, si apriva una vista mozzafiato: piante ed erbe varie erano disposte in modo tale da riparare alla vista altrui, lasciando però vedere ai villeggianti di quel particolare angolo uno spettacolare squarcio di mare blu intensissimo che ben si accordava con la loro piscina privata, la quale proseguiva fino ad entrare direttamente nel loro rifugio. Quando il signor Tsakis li accompagnò all'interno per dargli le chiavi, rimasero entrambi senza parole: il candore di un'atmosfera magica fatta di bianco, luci soffuse, legno e fiori che rilasciavano un profumo dolcissimo li travolse. Era tutto perfetto.

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