Cap 6. In caduta libera

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"Vi vedo così affannati a cercare di sapere chi sono gli altri e le cose come sono, 

quasi che gli altri e le cose per sé stessi siano così così."


Luigi Pirandello.


Lanty si avvicinò subito a Elsie, che nel frattempo si stava coprendo con la sua giacca una volta usciti e si fermò in silenzio dopo pochi passi. Elsie si voltò curiosa, non aspettandosi questo cambiamento abbastanza repentino e lo guardò con un'espressione un po' confusa: << Tutto bene Lanty? >> chiese non del tutto sicura. Lui rispose prontamente, come riprendendosi: << Sì sì, direi! Ascolta.. stavo pensando, se non hai altro da fare per stasera,potremmo continuare questa chiacchierata da qualche altra parte, magari al McLagen >>.

Il McLagen era un pub della zona abbastanza conosciuto e frequentato da persone di diverse età, in prima serata era un ottimo posto per mangiare un hamburger con una pinta di birra e poi si trasformava in una pista da ballo vera e propria.

Elsie lo conosceva abbastanza bene, c'era già stata per qualche cena con le colleghe e per delle serate a base di tequila sale e limone insieme a Blair.

Non gli rispose subito però, si accese prima una sigaretta tentando di ponderare la situazione il più velocemente possibile: all'Exotic era andata bene, evidentemente era una serata un po' sgonfia e quindi non avevano intravisto nessuno che conoscesse e che in qualche modo potesse metterla nei guai ulteriormente. Ma il McLagen era pieno tutte le sere, era uno di quei locali sempre pieno di gruppi di amici che guardavano delle partite di football o rugby ai mega schermi presenti, pensò che sicuramente le possibilità di esser vista sarebbero state certamente più alte però d'altronte non voleva dire di no a Lanty e altri locali del genere in zona non c'erano: avrebbero dovuto spostarsi verso la metropoli e non era il caso, dopotutto erano ancora sconosciuti, alla fine del giorno.

Nel frattempo, aveva fatto un paio di tiri di fumo con la testa leggermente china e quando si voltò verso Lanty lo guardò dritto negli occhi e con fare risoluto gli disse: << Sai che c'è? La dieta posso iniziarla anche domani, stasera ho voglia di un hamburger e di patatine >>. Il biglietto attaccato al frigorifero, nel caso fosse venuto più tardi del previsto, avrebbe fatto il suo lavoro. 

Lanty sospitò, ma chiaramente si era accorto dell'esitazione di Elsie e quindi provò di nuovo ad andare cauto: << Ottimo, perfetto! Però se c'è qualche problema, non ti preoccupare eh, si può fare un'altra volta>>, ma Elsie stavolta gli rispose senza alcun tentennamento: << No ma va, figurati! E' solo che ho lasciato a casa il telefono, ma non ci sono problemi, anzi direi di andare >>.

Lui la guardò mentre finiva la sigaretta e nel mentre iniziarono a farsi venire l'aquolina in bocca, parlando delle loro combinazioni preferite per l'hamburger che da McLagen erano le migliori in circolazione.

Una volta spenta la sigaretta, Elsie si diresse in automatico verso la sua auto, parcheggiata proprio li accanto, ma Lanty la trattenne: << Cosa credi di fare bambina? Mica ti lascio guidare! >>. Elsie, a quel soprannome sentì di nuovo una scossa di adrenalina nel basso ventre che le fece leggermente accapponare la pelle, ma fortunatamente la giacca la copriva ed era già buio.

Si girò per guardarlo con occhi curiosi e replicò: << Beh ma non c'è alcun problema, potremmo usare la mia macchina e poi ti riporto qui alla tua >> ma lui, con quella sua voce profonda non desistette: << Non se ne parla neanche, insisto: prendiamo la mia e poi ti riporterò qui a prenderla >> e le fece di nuovo quello sguardo che le aveva rivolto poco prima alla cassa e Elsie non potè che dargliela vinta anche stavolta. 

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