💙capitolo 29🖤

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"Uffa" gemette il castano disinfettandosi le ferite che aveva sul volto e sul corpo.
Era pieno di graffi e lividi, come se fosse caduto andando in bicicletta.
Aveva pulito per bene il sangue ormai secco che aveva sul viso e mise una benda sull'occhio ferito.
Non riusciva ad aprirlo e se lo sfiorava gli faceva solo più male.
Sospirò.
Sperava che in quei tre giorni l'occhio gli tornasse come prima.
Finite le medicazioni, andò a sdraiarsi sul divano con il game boy tra le mani.
Era frustrato, gli amici di Alex facevano sempre e solo casini.
Sbuffò nuovamente, posando la console dopo qualche tentativo fallito ad un videogioco.
Si girò di fianco, con la faccia contro lo schienale del divano e chiuse l'occhio buono, nel tentativo di rilassarsi.
"Quindi si stavano picchiando senza motivo?" Chiese la madre del ragazzo sedendo accanto a lui.
Giorgio si voltò.
"A quanto pare..in realtà è stato uno degli amici di Alex a iniziare" rispose Giorgio sedendosi decentemente sul divano.
Rosalba annuì.
"Alex?" Chiese lei.
Il castano alzò le spalle.
"È sparito"
Era tutto il giorno che non si era fatto vedere ne sentire.
"Così? Senza motivo?" Chiese ancora la donna.
"Si" rispose solamente il ragazzo.
Non avrebbe mai immaginato che i vecchi amici di Alex potessero essere cosi pericolosi e di certo non poteva sottovalutare quella minaccia che aveva ricevuto.
-Va bene, vuole farmela pagare? Perfetto! Ma sarà lui a prenderle non io- pensò il castano socchiudendo gli occhi come per pensare.
"Tesoro, tutto bene?" Chiese la donna preoccupata.
"Sisi" mentre Giorgio.
Non poteva far preoccupare sua madre, magari gli avrebbe accennato qualcosa, ma non tutto.
Rosalba annuì.
"Vado a comprare qualcosa per stasera" annunciò quest'ultima alzandosi dal divano.
"Va bene " rispose il figlio.
La donna sorrise e uscì con una borsa beige a tracolla.
Giorgio si ritrovò a fissare il soffitto.
Sentiva ancora dolore all'occhio e anche al resto del corpo.
"Quel bast*rdo" disse a denti stretti.
Ben presto i suoi pensieri vennero interrotti dal suono del campanello di casa.
Il castano si alzò dal divano per andare a controllare e quando vide Alex quasi non volle aprirgli, ma non poteva, quindi lo fece.
Il blu entrò velocemente, per poi chiudere la porta.
Giorgio, invece, si teneva il braccio destro e teneva lo sguardo lontano da quello del ragazzo più grande.
"Hey.." iniziò il castano.
"He.." Alex non finì la frase.
Rimase impietrito vedendo il ragazzo più piccolo pieno di ferite e poi quella benda sull'occhio spiccava molto.
Non sapeva cosa dire e quasi gli mancava il coraggio di chiedere, ma lo fece lo stesso.
"Gio.."
"Marco"
Alex non capì inizialmente.
"Cosa?"
"Ah, lascia stare" disse Giorgio voltandosi per poi andare verso la sua stanza.
"Eh no"disse l'altro prendendolo per un braccio.
Il povero musicista rischiò quasi di cadere.
"Ora spieghi"
Giorgio abbassò lo sguardo sbuffando.
"Gio"insistette il blu.
"Lasciami stare!" Esclamò il castano spingendolo via.
A quel punto si chiuse veramente nella sua stanza e Alex provò in tutti i modi di entrare.
"Giorgio, aprì sta dannatissima porta!" Urlò il blu.
"No! Sei sparito per due giorni e ora ritori così!?" Rispose il castano cercando di non piangere dalla rabbia.
"Gio, non sono sparito!"
"Ah no e allora cosa avresti fatto!?"
"Lo vuoi capire che non possiamo stare assieme!? Che non puoi essere felice con me!?" Urlò tutto d'un fiato il blu.
"Ah si..?"Chiese Giorgio debolmente.
Un sospiro fuggì dalle labbra del blu.
"Sai, non voglio stare tutta la vita appresso al tuo umore lunatico, percui fai quel che ti pare, non ti piaccio? Bene, non vuoi più essere mio amico? Perfetto! Allora fai il favore di non prendermi in giro, almeno quello " rispose Giorgio in preda alla rabbia.
"Gio, non hai capito "
"No, sei tu quello che non ha capito..smettila di mentirmi e dimmi chiaramente che non mi vuoi nella tua vita"
"Giorgio..io ti amo, lo sai, e ora Ascoltami bene, perché quel che faccio ha sempre una motivazione, nessuna delle mie scelte è campata per aria.
Gio, tu hai quindici anni, sei più giovane di me, mentre io ho quasi diciotto anni, tra poco sarò maggiorenne e tu hai bisogno di qualcuno della tua età, non di me, capisci? Io ti sto evitando solo per non soffrire, perché so che mi pentirei"
Le parole di Alex furono ascoltate con attenzione dal castano, che stava ormai piangendo.
"Sei c*glione allora!" Disse quest'ultimo uscendo dalla stanza mostrando il suo volto coperto dalle lacrime.
Alex rimase sconcertato.
"Io non voglio qualcuno della mia età.
Io sono felice con te e se mi abbandoni dubito di trovare qualcuno come te" Continuò Giorgio singhiozzando e tirando su col naso.
Alex sorrise, tirandolo in un abbraccio.
Quella 'chiacchierata' aveva aggiustato i casini dei due...beh, così credevano.
Mancava ancora un piccolo dettaglio.

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