💙Capitolo 13🖤

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La serata andò avanti fino alle tre di notte.
La gente era meravigliata quanto volenterosa di sentire quei ragazzi.
L'aria era più magica di quel che si ci potesse aspettare.
Dal punto di vista di Giorgio, la serata stava andando meglio di quel che aveva sperato.
Una volta finito tutto, i quattro musicisti si divisero.
"Ciao Gio, ci vediamo lunedì " disse Valter iniziando ad allontanarsi.
"Ciao Val" salutò Giorgio sorridendo stancamente al bassista.
Cico decise di accompagnare Stre a casa e Mickey, come Valter, andò anche lui a casa.
Rimasero Giorgio, Alex e Rosalba.
Il castano si sedette con fare sbrigativo e stanco su una delle sedie in ferro e chiese al barista una coca cola e un tost. Aveva veramente fame.
Alex rise.
"Sei stato grande Gio" disse il blu sorridendo.
Il castano arrossì.
"Grazie" rispose portandosi una mano sulla guancia destra.
Rosalba lo osservò con sguardo fiero.
Non poteva chiedere un figlio migliore di Giorgio.
Era tenero, dedito a quel che faceva, talentuoso e gentile.
"Una domanda" iniziò quest'ultimo guarsando il ragazzo dai capelli tinti di blu.
"Si?"
"Come mai sei venuto ?" Chiese Giorgio inclinando leggermente la testa verso sinistra.
Alex rimase perplesso.
"Non volevi?" Chiese quest'ultimo.
"No no, non fraintendere. Io sono felicissimo che tu sia venuto, ma sapevo che i tuoi non ti permettono più di frequentarmi. Tutto qui" rispose mentre faceva spallucce.
"Ah" rispose l'altro ragazzo.
"Beh, questa non è una decisione che devono prendere i miei genitori" Continuò.
Ci fu un momento di silenzio.
"La vita è la mia, sono io a scegliere come viverla e con chi viverla, non degli ipocriti come loro" disse infine.
Giorgio annuì.
"È giusto così tesoro" rispose Rosalba sorridendo ad Alex.
Finito il loro discorso, finalmente il tost e la coca cola del giovane chitarrista.
"Buon appetito " dissero la madre e l'amico del ragazzo, mentre sorridevano divertiti.
Giorgio addentò i denti nel panino.
Aveva cosi tanta fame che se avesse potuto si sarebbe volentieri mangiato un bue intero.
"Domani ti va di venire a casa mia?" Domandò Giorgio al ragazzo.
Alex annuì sorridendo.
"Volentieri "
"Bene, allora vieni verso le dieci, così magari andiamo a farci un giro" Continuò il castano.
"Va bene !"
Fu così, che dopo un'altro tost, Giorgio e Rosalba tornarono a casa e stessa cosa Alex.
Una volta a casa, Giorgio fece una doccia calda, giusto per lavar via il sudore e rilassarsi qualche minuto.
L'acqua scendeva a getto dalla pigna della doccia.
Un leggero vapore si era formato nella cabina.
"Che serata" disse tra se e se il castano mentre strofinava via dal braccio un piccolo disegno fatto a penna.
Ricordava di essermelo fatto a scuola durante l'ora di informatica.
Rise.
Erano indescrivibili le emozioni che aveva provato quella sera su quel palco.
Aveva sognato per anni di suonare davanti a tanta gente, ma vedeva quel sogno come una cosa sbiadita e sfumata nel nulla, irrealizzabile e chi più ne ha più ne metta...ma dopo tutto quanto, la fatica, la passione e la dedizione, lo hanno portato a quella meravigliosa serata.
Velocemente, il ragazzo aprì la cabina della doccia, per poi mettere un piede sul tappeto grigio che stava proprio lì davanti.
Morbido e caldo.
Prese un accappatoio giallo ocra e se lo mise addosso, portandosi il cappuccio sulla testa, in modo che i suoi capelli si asciugassero più in fretta.
Mise infine le ciabatte e camminò a passo lesto verso la sua stanza.
Prese dal cassetto tutto ciò che gli serviva e dopo essersi asciugato, mise il pigiama di pile di colore celeste.
Giorgio si sedette in salotto, intento ad asciugarsi i capelli ancora bagnaticci.
"Tesoro, vuoi qualcosa di caldo da bere?" Chiese la madre del ragazzo con tono dolce.
"No, ti ringrazio" rispose il figlio sorridendo alla madre.
La donna sorrise a sua volta, mentre si preparava una tazza di tè.
"Chissà papà.." Si chiese il ragazzo.
"Probabilmente starà ancora lavorando" rispose la donna.
"Non lo vedo praticamente da due mesi" rispose affranto il castano.
Ci fu un momento di silenzio.
"Vedrai che presto riceverà le ferie "
"Speriamo"
Detto ciò, Giorgio si stese sul divano, cullato dal tepore che vi era in casa.
In poco si addormentò.

Il mattino dopo, quando il castano aprì gli occhi, si ritrovò davanti un Alex sorridente.
Per poco non gli venne un colpo.
"Buongiorno!" Disse Alex sorridendo.
Giorgio arrossì.
Non sapeva che fare dal momento che si era reso conto soltanto mentre stava suonando che aveva una cotta per il suo migliore amico.
Forse non doveva fare nulla e fingere che sia tutto normale, d'altronde era solo una cotta, qualcosa di bello, ma a tratti insignificante...nulla di serio.
Giorgio si mise a sedere.
Non poteva credere di aver dormito tutta la notte sul divano.
Si scrollò quel pensiero di dosso e cercò per un attimo di ricordarsi almeno come si chiamasse e quanti anni avesse.
Realizzato ciò, si alzò dal divano e si diresse nella sua stanza per prepararsi.
Una volta uscito, mise solo il cappotto, prese telefono e chiavi di casa e si diresse verso la porta.
Alex sorrise.
"Gio, vieni qui" rispose il blu facendo segno di avvicinarsi.
Quest'ultimo era confuso.
Dovevano uscire o no?
Alzò le spalle e si avvicinò.
Alex prese dalla tasca della felpa qualcosa simile ad un oggetto incelofanato tenuto legato con lo scotch e lo porse a Giorgio, che a sua volta, lo prese e rimase confuso su cosa potesse mai essere.
"Dai, apri" lo incoraggiò Alex con un sorriso stampato in volto.
Giorgio preferì non fare domande e tolse il celofan.
Quando finì di spacchettare il tutto, vide il game boy color che tanto voleva comprare.
Rimase esterrefatto.
Era quello, ma diverso.
La corazza (non mi viene il termine, quindi fate finta di aver capito 🥲)
Era bi color.
Un lato azzurro, con delle saette gialle e l'altro lato era di un grigio scuro, con una nota musicale blu notte.
Si vedeva che erano fatti a mano.
Giorgio era contento e commosso allo stesso tempo.
Non poteva credere che Alex avesse fatto tutto ciò per lui.
"Alex ..non so cosa dire...è bellissimo" disse il giovane musicista buttandosi tra le braccia del più grande, che sorpreso dal gesto del più piccolo, rimase inizialmente impietrito, ma ben presto ricambiò anche lui.
"Tutto per il mio rockettaro" bisbigliò Alex.
Giorgio arrossì.

Vicino al game boy vi era un bigliettino.

Quel biglietto era rimasto lì. Forse Giorgio non lo aveva visto.
Quando i due uscirono, Rosalba si accorse del biglietto e decise di riporlo sulla scrivania del figlio.

Per il mio rockettaro 🎵:

Il game boy ora c'è, quindi direi di tenerlo una settimana a testa.
Inizia tu.
:)

-Alex

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