💙Capitolo 20🖤

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Passavano i giorni e l'umore di Giorgio stava calando a picco.
Ogni giorno sembrava sempre più diverso e stressato.
Nella sua testa c'era un casino indescrivibile, pensieri che si aggrovigliavano alle sue emozioni.

Tutto iniziò due giorni dopo le prove.
Alex dedicava tanto tempo alla sua nuova amicizia e Giorgio non sapeva più come comportarsi.

Erano le cinque del pomeriggio e Giorgio era annoiato.
Se ne stava sdraiato sul divano.
Era solo.
Rosalba era a lavoro e Alex era nuovamente in giro con Adam.
Adam.
Giorgio lo avrebbe ucciso col pensiero se ne avesse avuto la possibilità.
Era frustrato.
Alex passava ore in giro per la città con quel ragazzo e spesso, quando tornava a casa, passava tre o quattro ore di fila al telefono con lui.
Si stava sentendo abbandonato.
Ma sopratutto quel che lo struggeva dentro era il fatto che non passasse più le sere a completare i livelli di super mario insieme a lui.
Quello solitamente era il loro passatempo speciale, ma era quasi una settimana che non passavano molto tempo assieme.
Una lacrima si fece strada lungo la guancia sinistra.
Non era più speciale, o forse Adam era semplicemente meglio.
Si alzò di scatto, mentre un sentimento di rabbia gli cresceva dentro.
Un fuoco gli si accese nel petto.
Si chiuse in camera, attaccò il Jack alla chitarra, inserì la spina dell'amplificatore alla presa e alzò il volume affinché potesse sentire bene ciò che stava per suonare.
Si sedette sul letto e poggiando la chitarra sulle gambe, iniziò a suonare degli accordi di una canzone che ormai conosceva bene.
Prese un bel respiro e con voce bassa e roca iniziò a cantare.

"Load up on guns, bring your friends
It's fun to lose and to pretend
She's over bored and self assured
Oh no, I know a dirty word"

Gli occhi fermi sulle sue mani mentre velocemente cambiava corda.
Quella canzone lo avrebbe fatto stare bene.
Lui la suonava sempre per sfogare la sua rabbia.

"Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello"

Cantava quelle parole mentre sentiva la rabbia uscirgli.
Il suono della chitarra usciva forte e distorto, con qualche errore occasionale.

"With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto, an albino, a mosquito, my libido
Yeah, hey

Yay

I'm worse at what I do best
And for this gift I feel blessed
Our little group has always been
And always will until the end

Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello

"

Il ragazzo cantava a voce alta, senza alcun timore.
Nel mentre, una voce urlava il suo nome.
"GIO!"
Niente, il castano cantava

"With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto, an albino, a mosquito, my libido
Yeah, hey

Yay

"

Poi partì suonando l'assolo con la chitarra.
Stava attengo ad ogni minima mossa, cercando di non sbagliare nemmeno un passaggio.
Ignorava la voce di chiunque lo stesse chiamando e continuò a suonare.

"And I forget just why I taste
Oh yeah, I guess it makes me smile
I found it hard, was hard to find
Oh well, whatever, never mind

Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello "

A quel punto, la persona che lo stava chiamando, entrò con irruenza nella stanza, ma nulla fece smettere al castano di suonare.
Provava talmente tanta frustrazione che avrebbe potuto continuare per tutta la sera.

"With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto, an albino, a mosquito, my libido
A denial, a denial, a denial, a denial, a denial
A denial, a denial, a denial, a denial"

A quel punto il ragazzo riprese fiato dopo aver scatenato parte della sua rabbia.

Con un gesto veloce rimise apposto la chitarra e scollega tutti i cavi, sdraiandosi completamente sul letto.

"Gio, mi ascolti!" Sbaritò Alex infuriato.
Il castano si voltò verso di lui.
"Oh, ciao" disse con voce ferma.
Alex sospirò.
"Stasera non ci sono" annunciò.
"Che?"
"Sono invitato a mangiare da Adam"
Giorgio inghiottì quel boccone amaro come il veleno.
"Ok" rispose solamente il ragazzo con tono apparentemente normale.
Apparentemente.
In realtà dentro si sentiva triste.
Stava sbagliando qualcosa?
Stava diventando noioso?
Si stava talmente tormentando di domande che non si accorse che Alex lo stava fissando.
"Che c'è?" Domandò il castano realizzando.
"Stai bene?"
"Si"
"Mh..ok"
Detto ciò il ragazzo dai capelli blu uscì.
Passarono altre ore e Giorgio si stava veramente stufando.
"Sapete che c'è? Esco pure io" disse borbottando tra se le parole.
Indossò i primi indumenti che trovò nell'armadio e si vestì.
Dopodiché, prese un foglio e una penna e scrisse sopra una nota.

Sono in giro

-Giorgio

A quel punto, il ragazzo uscì di casa.
Si sentiva stupido.
Si sentiva una di quelle ragazzine stupide che per ripicca al ragazzo per cui provano un interesse, si comportano male e da stronze.

Ma lui non era così.
Era meglio di ciò che pensava di sé, ma voleva lo stesso sfogare la sua rabbia in qualche modo.
Decise di andare in spiaggia per lanciare i sassi in acqua.
Il lungomare era deserto, non vi era nemmeno un anima viva.
C'erano solo lui e i suoi sentimenti stupidi.
Faceva freddo rispetto alle altre sere e questa cosa lo irritava parecchio.
Stava vicino alla riva con vari sassolini nella mano.
Aveva le scarpe leggermente bagnate dall'acqua marina e l'odore del salino gli dava fastidio alle narici.
"Al diamine!" Urlò lanciando una pietra in acqua.





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Canzoni usate in questo capitolo:

Brano:Smells like teen spirit
Artista: Nirvana

💙Skater Boy and Rocker Boy🖤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora