💙Capitolo 35🖤

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I due si affrettarono ad aprire la porta, per poi vedere Marina con una faccia sconvolta e ai suoi piedi la chitarra a terra con il manico rotto e le corde spezzate.
La ragazzina aveva le mani congiunte sulla bocca e gli occhi spalancati.
"Cosa.." provò a dire il castano.
Ma nemmeno il tempo di finire la frase che lei scappò via dalla stanza.
Giorgio provò a seguirla, ma notando che era uscita fuori casa capì che doveva sbrigarsi a riportarla indietro.
Chiamò di corsa Alex, che stava prendendo con cura la chitarra per poi poggiarla sul letto.
"Alex, sta andando in mezzo al bosco!" Urlò il castano preso dall'agitazione.
"Cosa?!" Chiese l'altro ragazzo.
"Vieni con me!" Lo prese per il polso il castano e uscì  in giardino ad avvertire i parenti.
Detto ciò, i due andarono verso il bosco senza alcuna precauzione.
Erano si e no le quattro del pomeriggio, quindi avrebbe presto iniziato a fare buio, ma Giorgio non avrebbe permesso che la ragazzina si facesse male.
I due si muovevano agilmente tra gli alti alberi che parevano dipinti su quel paesaggio così bello, ma intricato.
Probabilmente Marina si era allontanata molto e la cosa non prometteva nulla di buono.
L'area era abitata dai cinghiali e si sarebbe potuta mettere in pericolo,  per non parlare del fatto che sarebbe potuta cadere da un burrone e ferirsi gravemente.
Quei pensieri spaventavano Giorgio e anche Alex.
"Dove si sarà cacciata?" Chiese Alex continuando a correre.
Giorgio sospirò pesantemente.
"Non lo so, ma dobbiamo riportarla indietro e prima che faccia buio" rispose con tono serio.
Proprio in quel momento, il ragazzo cadde e finì in un rovo di spine, riempendosi di graffi e terra.
Si rialzò dolorante e riprese la ricerca della cuginetta insieme ad Alex, preoccupato per i graffi del musicista.
"Marina!" Urlò il castano.
"Marina! Dove sei!?" Urlò nuovamente con tono più alto.
Nulla, nessun suono.
I due si stavano impanicando, non sapevano nemmeno dove mai potrebbe essersi cacciata.
Numerose volte provarono a telefonarle, ma non ricevettero alcuna risposta, cosa che non li rassicurava per nulla.
Così, i due proseguirono per la loro strada.
Nel frattempo stava iniziando a farsi sempre più buio. Il sole iniziava a calare, non era un buon segno.
"Marina!" Urlò ancora Giorgio.
Quasi non aveva nemmeno più voce a furia di gridare.
Cadde a terra, una storta forse, diciamo solo che non era la migliore pasqua che stesse passando.
"Gio" lo chiamò il blu preoccupato.
Il castano era abbastanza dolorante.
"Gio, tutto bene ?" Chiese Alex fermandosi per aspettare l'altro ragazzo.
Quest'ultimo annuì e si rialzò da terra.
Aveva le mani graffiate, il viso e le ginocchia sempre più sporche di terra.
"S-si" balbettò toccandosi il ginocchio ferito.
"Forza, dobbiamo continuare a cercarla" disse poi riprendendo a camminare.
Alex lo segui.
Il rumore dell'erba era l'unica cosa che si sentiva.
Sottili fili d'erba calpestati dalle suole delle scarpe dei due ragazzi.
Nessun altro rumore, se non dei singhiozzi provenienti  da una persona.
Giorgio drizzò le orecchie cercò di avvicinarsi il più possibile al luogo da dove provenivano i singhiozzi.
Pian piano, zoppicando,  si avvicinò e vide la ragazzina seduta vicino al dirupo.
I due ragazzi si avvicinarono a lei.
"Hey" disse il ragazzo dai capelli blu.
La ragazzina spalancò gli occhi, per poi respingere il ragazzo.
"Cosa volete! E tu cosa vuoi!? Non fai nemmeno parte della famiglia " Urlò la ragazzina facendo uscire le lacrime salate dagli occhi.
Alex non reagì.
Sorrise e le si avvicinò di più.
"Invece si, perché un giorno sposerò tuo cugino e automaticamente sari mia cugina" rispose quest'ultimo.
La ragazzina, in tutta risposta spalancò gli occhi.
"Voi...siete come me?" Chiese lei incredula.
I due non capirono.
"Cioè?" Chiese Giorgio.
"Fate parte della lgbt!" Rispose lei un po' più sollevata.
I due ragazzi si guardarono in faccia, per poi guardare la ragazzina.
"E che è? Si mangia?" Chiese il castano  non capendo l'argomento.
Marina sospirò.
"Lesbian, gay, bisexual e trans" rispose lei.
"Sono lesbica" rispose lei arrossendo.
I due la guardarono e annuirono.
"Non c'è nulla di male" rispose Giorgio.
"Davvero?" Chiese lei.
I due annuirono.
"Mi dispiace per la chitarra..non volevo romperla.."
"Direi di riprendere dopo il discorso, si sta facendo buio" disse Alex, aiutando Marina ad alzarsi.
I due si allontanarono, ma ben presto un rumore sordo lì colse alla sprovvista.
Videro Giorgio cadere insieme ad un pezzo  di terra staccatosi.
"GIO!" Urlarono i due .
Giorgio volò dal burrone.
Si sentì il suono dell'acqua del lago rieccheggiare per tutto il bosco.

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