💙Capitolo 19🖤

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Passò altro tempo e finalmente Alex aveva tolto il gesso.
La situazione nella testa di Giorgio era meno incasinata di quel che potesse immaginare.
Tutto sommato riusciva a nascondere perfettamente i sentimenti che nutriva per l'amico.
In certi momenti riusciva quasi a sentire come se Alex ricambiasse e a volte ci credeva anche.
Giorgio si sentiva il ragazzo più fortunato al mondo.

Era il secondo giorno di Aprile e di lì a poco Giorgio e gli altri avevano nuovamente programmato una serata al lungomare.

Era martedì mattina.
Giorgio e Alex si ritrovavano dentro scuola.
I due sono già seduti nelle rispettive classi.
Giorgio de ne stava seduto a gambe incrociate sulla sedia, mentre aspettava l'arrivo del prof di scienze.
Controllava costantemente l'ora, sperando che passasse in fretta.
"Hey Gio" chiamò Cico dal banco vicino.
Il castano si voltò verso quest'ultimo.
"Oi"
"Stasera Stre verrà di nuovo a vederci!" Esclamò il rosso contento.
"Che bello!" Rispose Giorgio contento.
"Ad ogni modo...gli hai chiesto di uscire?" Chiese il castano con sguardo compiaciuto.
Cico arrossì.
"No! Ti sembra il caso?!" Rispose imbarazzato.
Giorgio rise.
"Dai, sembra che abbiate del feeling, perché non provare?" Chiese il chitarrista poggiando il mento sul palmo della mano.
"Non so...se mi rifiutasse?"
Giorgio sospirò.
"Ora o mai più"
"Che?"
"Vuoi nascondere i tuoi sentimenti?"
"Anche tu lo fai"
Giorgio rimase bloccato.
"Cosa..?"
"Guarda che si nota"
Giorgio sbuffò.
"È vero"
Cico sorrise.
"Non ti giudico. Perché lo fai?" Chiese il rosso riferendosi al fatto di nascondere i propri sentimenti.
Giorgio ci riflesse.
"Non voglio perdere l'amicizia "
"Gio" iniziò il batterista mettendo una mano sulla spalla del ragazzo seduto di fianco a lui.
"Comprendo quel che provi, ma come hai appena detto 'ora o mai più ' "
"Già. Beh, vedrò" rispose infine il castano.
Dopo quella breve conversazione, il professore entrò in classe e iniziò a spiegare la sua materia.

Nella classe di Alex, invece, la prof di inglese stava presentando un nuovo compagno.
Si chiamava Adam e aveva sedici anni.
Un ragazzo normale apparentemente.
Aveva capelli di un castano ramato lisci, occhi scuri e lentiggini appena visibili, sparse qua e là per il viso.
Si presentava come un ragazzo socievole e simpatico.
Senza alcuna esitazione, il nuovo arrivato si sedette vicino ad Alex, sotto gli sguardi sconvolti degli altri compagni di classe.
"Ciao, io sono Adam" bisbigliò il Ragazzo nuovo sorridendo ad Alex.
Ecco, in quel preciso momento Alex non stava capendo più nulla.
Qualcuno che oltre a Giorgio gli voleva essere amico.
A quel punto, anche lui sorrise.
"Alex" rispose allegramente.

Nel frattempo, le ore passavano e Giorgio se ne stava seduto a gambe incrociate mentre ascoltava di nascosto la musica.
Aveva nascosto delle cuffiette sotto la felpa e tentava di coprire il filo con i capelli e la mano.
Stava ascoltando qualcosa di rilassante secondo lui.
Forse capiva più le parole della canzone che il prof di scienze che spiegava geologia.
Le finestre della sua classe erano aperte e il ragazzo stava congelando nonostante la t-shirt e la felpa.
Sentiva occasionalmente qualche brivido passargli per la schiena, eppure era quasi piacevole.
Nella sua testa c'era solo un pensiero. La serata al lungomare.
La proposta era arrivata dal gestore del locale, che l'ultima volta era rimasto soddisfatto dell'incredibile quantità di gente che si era seduta a bere qualcosa per ascoltare quei giovani musicisti.
Quella cosa lo lusingava non poco.
Avrebbero suonato quel sabato, proprio come l'ultima volta.
Sospirò, mentre lanciò un'occhiata allora sul telefono.
Mancavano dieci minuti a l'una, ovvero all'ora di uscita.
Giorgio sospirò.
Dopo pochi secondi, gli arrivò un bigliettino da Cico.

Abbiamo le prove verso le quattro, ti ricordi vero?

Il castano alzò gli occhi al cielo e prese una penna.

Certo che me lo ricordo >:/

Detto questo, il giovane chitarrista ripassò il biglietto al mittente, riprendendo poi ciò che stava facendo, ovvero starsene con la testa tra le nuvole.
Cico ridacchiò e bisbigliò un "ok" per far capire che aveva letto.
Anche il rosso teneva tanto a quella serata.
Mirava sopratutto a diventare un batterista famoso, certo non a livello mondiale, ma almeno nella sua città.
Ma soprattutto, quel che a lui interessava era far divertire Stre.
Aveva scoperto da qualche tempo che a Stre piacerebbe imparare a suonare la batteria e a volte gli insegnava qualche cosa, ma non sempre.
Ad ogni modo, quei dieci minuti volarono letteralmente e tutti si precipitarono fuori dalla scuola con una velocità assurda.

Alex salutò il suo nuovo amico, per poi avvicinarsi a Giorgio.
"Ciao piccolo rockettaro " salutò il ragazzo dai capelli tinti di blu, mentre portava un braccio intorno alle spalle del castano.
Giorgio sorrise.
"Ciao teppista" rispose l'altro.
I due risero.
"Oggi vieni alle prove?"
"Perdonami, ma non posso"
"Oh, come mai?"
"Esco con una persona"
"Va bene"

Detto ciò, i due tornarono a casa in silenzio.


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