Era sabato mattina.
Ormai il gran giorno era arrivato, ma non come il ragazzo dai capelli castani sperava.
Erano a occhio e croce le nove e quaranta e Giorgio era ancora nel letto.
Doveva andare alle prove, ma non ne aveva la benché minima voglia di alzarsi, era troppo triste per l'accaduto della sera precedente.
Sapere che un suo amico probabilmente sarebbe sparito dalla sua vita lo feriva.
"Giorgio, posso?" Chiese la madre bussando alla porta della camera del figlio.
Quest'ultimo annuì e la donna entrò nella stanza, per poi sedersi sul letto accanto al figlio e accarezzargli i capelli castani.
"Dai, i tuoi amici ti aspettano per provare" disse la donna con voce gentile e dolce.
Lei stessa era triste per quel povero ragazzo.
Giorgio mugugnò.
"Non mi va" rispose coprendosi la testa con la coperta.
La donna sospirò.
"Non essere egoista e va dai tuoi amici" rispose la donna con voce severa.
Comprendeva che il figlio fosse triste.
Giorgio sospirò pesantemente e si alzò dal letto.
Rosalba fece un sorriso al figlio e uscì dalla stanza per lasciarlo cambiare.
Il castano scelse gli indumenti con cura.
Una felpa grigia con una batteria stampata su di essa, dei jeans normali blu e delle comuni scarpe nere.
Finito di prepararsi, si diede una pettinata veloce e camminò tranquillamente verso il salotto.
Rosalba diede un bacio al figlio, che stava uscendo di casa e il ragazzino sorrise.
"Ciao mamma"
"Ciao tesoro"
E detto ciò, Giorgio uscì di casa.
Faceva stranamente freddo quella mattina, cosa che non dovrebbe essere dal momento che stava per arrivare la primavera.
Giorgio scrollò quel pensiero e camminò verso la scuola.
Sorprendentemente rimaneva aperta per i club e altro, quindi non c'era problema per le prove.
Il ragazzo camminava a testa bassa.
Anche se magari Alex non lo avrebbe più frequentato per volere dei suoi genitori, Giorgio era consapevole e sollevato che il suo più grande amico sarebbe lo stesso andato avanti.
Un sorriso amaro si formò sul suo bellissimo viso.
Era così sbagliato sentirsi così male per un'amicizia?
Giorgio cercava di togliersi quella domanda dalla testa.
Era ormai arrivato davanti scuola.
Probabilmente gli altri del gruppo erano già dentro.
Senza esitazione, il castano entrò nell'edificio e si fece strada per i lunghi coridoi.
Nello stesso momento, Alex si trovava allo skatepark con il suo gruppetto.
Se ne stava seduto in cima ad una delle tante rampe e pregava di veder Giorgio passar di lì.
Voleva tanto chiarire le cose, ma non aveva il coraggio di presentarsi a casa sua o di mandargli un messaggio.
Di sicuro, dopo averlo visto andarsene via lo avrebbe rifiutato come amico o peggio, lo avrebbe odiato a vita.
Quei pensieri lo tormentavano da tutta la mattina.
"Al, che succede?" Domandò Marco osservando il ragazzo pensieroso.
Alex non diede alcuna risposta.
La sua mente era una rete fitta piena di pensieri negativi e immagini surreali che lo distraevano dalla realtà.
"Al" richiamò il ragazzo.
Di nuovo nessuna risposta.
A quel punto, Diego gli mollò uno schiaffo in piena faccia.
Il blu si risvegliò dai suoi pensieri.
"Che ca*zo ti passa per la testa?!, deficente!" Urlò Alex al ragazzo, fulmninandolo con lo sguardo.
"Si può sapere che hai?!"
"No, sono affari che non ti riguardano"
Detto ciò, Alex si mise in piedi sul suo skate, mise un paio di auricolari collegati al telefono e iniziò a scendere dalla rampa facendo qualche acrobazia.
Diego e Marco si guardarono in faccia con aria sconcertata.
"Che gli sarà preso?" Domandò quest'ultimo.
"Ah, non ne ho idea " rispose l'altro alzando le mani in segno di arresa.
Il ragazzo dai capelli blu si lasciava trasportare dalla musica.
Aveva creato una playlist Con tutte le canzoni che aveva sentito suonare da Giorgio e gli altri della band, ma era consapevole che non fosse ancora completa e sicuramente non si sarà mai completata per via dell'accaduto.
Per ora la sua playlist comprendeva:● Face Down
● Devil Town
● Lost in you
● Don't you dare forget the sunErano poche canzoni.
Il ragazzo si sentiva solo.
Il suo gruppetto non lo faceva sentire bene come sapeva fare Giorgio.
Per Alex esisteva SOLO Giorgio.
Un sospiro lasciò le labbra di quest'ultimo, che stava provando con la band.
Era seduto sulla poltrona di pelle nera che vi era dentro la stanza.
Aveva appena rotto il mi cantino, cosa che lo demoralizzò ancora di più.
"Gio, ho delle corde di ricambio in più, te la do subito, non preoccuparti" disse Mickey con un sorriso gentile sul volto.
Giorgio sorrise a sua volta.
"Grazie" rispose.
Michele prese dal suo zaino verde scuro un pacchettino di plastica contenti altri pacchettini più piccoli.
Ne prese uno e lo porse al castano.
Giorgio ringraziò nuovamente e sorrise al ragazzo.
Quest'ultimo iniziò a cambiare la corda rotta.
Gli dispiaceva tantissimo aver spezzato la corda della sua chitarra.
Ore più tardi, i quattro musicisti andarono a pranzo al mc e li fu il momento in cui Cico si sentì in paradiso.
Vi era nuovamente Stre lì seduto tutto solo ad un tavolo.
Cico rimase incantato a guardarlo, fino a quando Giorgio non lo spinse a conoscerlo.
Fu così che Cico era rimasto al tavolo con Stre, mentre Giorio, Valter e Mickey si sedettero al tavolo accanto, o meglio, solo Gio e Mickey, dal momento che Valter era dentro il locale ad aspettare gli ordini.
"Quindi frequenti il primo anno?" Domandò Cico.
"G-già" rispose il ragazzino dai capelli tinti di rosa con voce timida.
Cico sorrise.
"Non essere timido, voglio essere tuo amico" disse il rosso mentre guardava nervosamente verso l'interno del fast food.
"Ma quanto gli ci vuole a Valter?!" Si lamentò.
Stre rise.
"Ad ogni modo..stasera suoneremo al lungomare e mi piacerebbe se tu venisse a vederci" Disse Cico grattandosi nervosamente la nuca.
Probabilmente il più piccolo avrebbe rifiutato.
"Mi piacerebbe. Si, volentieri!" Rispose al contrario il ragazzino sorridendo.
Cico rimase sbalordito dalla risposta di Strecatto.
"Bene, mi fa piacere!" Rispose il rosso sorridendo a sua volta mentre le guance iniziavano a scaldarsi per l'emozione.
Giorgio osservava i due soddisfatto.
Erano così timidi e impacciati.
Un sorriso si formò sulle sue labbra.
Sarebbero stati una coppietta perfetta quei due.
Passarono altre ore.
I ragazzi avevano recuperato gli strumenti e rincasato per riposarsi un po' prima di prepararsi.
Il piano era:●Andare a casa
●riposarsi
●prepararsi
●uscire
●avviarsi al locale
●montare tuttoUn piano perfetto.
Addirittura i proprietari del locale dove sarebbe avvenuta la serata aveva disposto ai ragazzi una batteria alcuni microfoni e un amplificatore di media grandezza, in maniera da non doversi caricare troppo.
Quella sera sarebbe di certo stata una delle migliori.
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💙Skater Boy and Rocker Boy🖤
FanfictionGiorgio e Alex, due ragazzi diversi dalle passioni differenti. Giorgio, un ragazzo dall'animo rock, amante della musica e leader di una band rock. Alex, un teppista amante dello skateboard e la passione per il vandalismo. ⚠️grammatica assente ⚠️zer...