Tekniska Högskolan

324 20 0
                                    

Avere troppa pressione addosso non era il suo forte, proprio per niente.
Avrebbe tanto voluto essere una di quelle persone che danno il meglio di sé quando la situazione si fa dura, ma non lo era.
Perciò, sapendo che i compleanni erano davvero importanti per quello che considerava il suo fidanzato era caduto nel panico.

Che cosa avrebbe fatto?

Erano giorni che pensava a quale regalo comprargli, non aveva poi così tanti soldi da permettersi chissà cosa, a dove portarlo per cena, Mattia era perennemente a dieta, a dove concludere la serata, la sua camera in un appartamento condiviso era fuori discussione.

Ma che organizzare?

Scrisse un messaggio ad Alex, che aveva riniziato a sentire dopo il suo compleanno, ancora non aveva risolto la questione avvenuta anni fa, ma ci sarebbero arrivati lentamente, prima dovevano riallacciare i rapporti, e rimase in attesa.
Si erano scambiati gli auguri di Natale, di buon anno nuovo e si sentivano ogni giorno, perciò Christian era abbastanza sicuro a condividere la cosa più preziosa che avesse con lui.

Fino ad ora era stato piuttosto restio a parlare di Mattia ai suoi famigliari, non perché si vergognasse, lo sapevano che gli piacessero i ragazzi, ma aveva paura che sbandierare la sua felicità ai sette venti sarebbe stato come pelle scoperta per le zanzare nelle sere d'estate: di sicuro sarebbe stato punto dalla tristezza.

Qualche secondo dopo il suo amico gli rispose ma, essendo l'altro una persona saggia, il suo consiglio non fu utile, anzi lo confuse ancora di più.

"Pensa a qualcosa che gli piace, che lo rende felice e regalagliela."

Ma che cosa poteva regalargli?
Quel ragazzo aveva tutto, letteralmente tutto: genitori e fratelli che lo supportavano, una casa piena di oggetti e di vestiti, amici che lo amavano, il lavoro dei suoi sogni.
Mattia era l'emblema del ragazzo ventenne realizzato.
E lui non poteva fare altro che ammirarlo.

Pensò a lungo a cosa lo rendesse felice veramente, ai momenti in cui l'aveva visto spensierato e contento.
E, come d'incanto, l'idea perfetta si palesò.
Se non fosse stato sulla metro, in attesa di tornare a casa dopo una giornata di lavoro, avrebbe urlato e saltellato.

Qualche giorno dopo, esattamente tre, il regalo per Mattia era pronto e tutto era pronto per quella breve fuga fuori città che aveva organizzato.
Sperava che il biondino apprezzasse perché aveva speso tutti i suoi risparmi per quella piccola follia.

In piedi davanti all'entrata dell'edificio in cui Mattia svolgeva le sue prove, attese pazientemente l'altro, sfregiandosi di tanto in tanto le mani congelate.
Era pieno inverno e le temperature erano di molto sotto lo zero, tanto che il terreno non si scongelava da giorni.
Addirittura, il giorno dopo il primo dell'anno, la città si era fermata completamente a causa di una bufera di neve non prevista e, per un posto così abituato a vedere la neve ed il gelo, significava che aveva davvero nevicato molto.
Ai bordi della strada, infatti, c'erano cumuli di neve sporca quasi alti quanto Christian, che non si sarebbe mai abituato a vedere bianco per settimane.

«Ma... Ma che ci fai qui?» esclamò il biondo con alcuni ciuffi che spuntavano dal cappello di lana grigio.

Christian sorrise e si gettò su di lui, ignorando il borsone da allenamento che pendeva dalla spalla del ballerino, e gli baciò le labbra velocemente, per poi afferrargli la mano e trascinarlo verso la macchina che aveva noleggiato, facendolo salire dal lato del passeggero e chiudendo la porta senza dare ulteriori spiegazioni.

Il biondo era confuso.
Si trovava chiuso in un'auto con quello che era da lui considerato il suo fidanzato senza sapere dove stessero andando e, in più, manco gli aveva ancora fatto gli auguri.
Che se ne fosse dimenticato?
Questo voleva dire che...

TunnelbanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora