Toni's pov
Ed eccoci di nuovo in campo. Entrambe, con la rete che è come un muro mastodontico di tutte quelle parole che io vorrei urlarle addosso e che lei probabilmente non vuole sentire. Un muro costruito già anni fa, dove c'era una Toni che gridava dietro di esso sbattendoci la testa infinite volte e una Cheryl che al contrario, si allontanava da esso pur di non sentirmi. Pur di non sentire il dolore che lei stessa mi provocava. Un tempo desideravo da morire abbattere quel muro e abbracciarla mentre si trovava dall'altra parte, cercando di comprendere almeno in parte cosa le distruggesse il cuore, ma se ora quel muro si è trasformato in una rete da pallavolo, ottimo, giochiamo.
"Giochiamo fino a quando non dimenticherai il tuo dolore per quanto ti concentrerai sul battermi" ultimo set, siamo in vantaggio, 14 a 12. Match point per noi. Dopo un nostro attacco perfetto, il loro libero riesce ad alzare la palla a Cheryl che la spedisce con una facilità disumana verso il posto 4 che segna il punto. Dannazione. Primo match point andato. Ci raduniamo in cerchio mentre batto il cinque a tutte senza trascurare nessuna, in un momento del genere abbiamo bisogno come non mai l'una dell'altra. Vincere questo campionato significa un posto assicurato nei mondiali.
Toni: -forza ragazze, forza- grido guardandole negli occhi e cercando in tutti i modi di non sentire lo sguardo delle nostre avversarie o meglio, quello di una in particolare addosso. So che mi sta mettendo alla prova credendomi ancora quella ragazzina insicura che in un momento del genere, anni fa, sarebbe andata nel panico sbagliando al cento per cento la palla seguente e quella dopo ancora. Eppure si sbaglia. 14 a 13. Battono loro e con un miracolo il nostro posto cinque riesce a riceverla, alzandola disperatamente verso di me che corro dall'altra parte del campo. O questo punto o si pareggerà e andremo avanti con i vantaggi. Percepisco la stanchezza della mia squadra dopo più di due ore di partita e so che se non la finiamo ora, finirla in seguito sarà difficile. Salto facendo un'alzata ad una mano e simulando un pallonetto. La palla viene schiacciata dal centrale , che però sbaglia di poco la direzione e la palla viene intercettata dal libero che la appoggia a Cheryl. Mi lancia una rapidissima occhiata ed alza un pallone perfetto all'opposto. Mi concentro meglio e vedo la mano dello schiacciatore che si apre, un indizio fin troppo prezioso per ignorarlo.
Toni: -è corta!- mi preparo per recuperare il pallonetto già in aria nel caso nessuno se ne fosse accorto, ma il nostro libero si tuffa alzando la palla in aria, che quasi sorpassa la rete. Quasi. Salto e i miei polpastrelli arrivano a contatto con la palla, mentre il polso la spinge in una zona scoperta. Precisamente là. Ai piedi di Cheryl. Senza che lei possa fare niente. Il suo sguardo si scontra con il mio e ci trova grinta pura, quel fuoco che non bruciava dentro di me da tantissimo tempo eppure eccolo qua, mentre brucia anche le ultime tracce della Toni passata. Un ghigno vittorioso mi si stampa in faccia, un modo di fare che non credevo per niente mio, eppure ora sto amando quello che sono diventata. Corro verso le mie compagne mentre una di loro mi prende in braccio. Vedere i loro sorrisi è ancora più gratificante della vittoria. Del resto è questo il mio lavoro, far brillare le altre mentre loro fanno brillare me. Un cinquanta e cinquanta così potente che fa invidia ad ogni tipo di relazione.Dopo tutte le interviste e la premiazione andiamo nello spogliatoio.
Toni: -siete state grandi- dico mentre mi cambio le scarpe e la maglietta. Farò la doccia a casa come sempre, con la felicità di aver vinto che vibrerà per tutto il mio corpo. Chi non vive per la vittoria non sa proprio cosa si perde. Ci metto ancora qualche minuto per salutare tutte e sentire il nostro coach commosso, evento alquanto raro, e poi mi dirigo verso la macchina per tornare a casa. Da oggi mancano esattamente due mesi al prossimo torneo, perciò ho tempo per riposarmi un minimo e poi ricominciare con gli allenamenti più faticosi che serviranno per prepararci al meglio per i mondiali. Apro il bagagliaio e metto dentro il borsone, sorridendo come non mai. Non è la mia prima vittoria e spero non sia neanche l'ultima, però oggi tutta la squadra sembra abbia giocato per un motivo preciso. Di solito nessuno pensa alle cause che ci spingono a fare qualcosa. Le conseguenze vengono ritenute più importanti tanto che quasi sempre si tralascia l'origine delle cose. Oggi invece tutte sembravano lottare per qualcosa e non solo contro le avversarie. Chi per il passato, chi per sconfiggere la tristezza una volta per tutte, chi per chissà quali altri motivi. E poi ci sono io, che lottavo contro me stessa. La me stessa del passato. Almeno questa partita sono certa di vincerla tutte le volte. O quasi.
Cheryl: -bella partita ragazzina- chiudo il bagagliaio forse troppo forte visto che la vedo sobbalzare leggermente.
Toni: -già-
Cheryl: -sei migliorata-
Toni: -in tre anni le cose cambiano, sai com'è- dico sarcastica mentre il suo sguardo mi studia dalla testa ai piedi, fino a quando non apro la portiera della macchina, decisa a lasciar perdere la conversazione.
Cheryl: -te lo ripeto, dovresti smetterla-
Toni: -sentiamo, cosa non ti va bene adesso?-
Cheryl: -il tuo essere una ragazzina insolente-
Toni: -la stessa ragazzina insolente che ti ha battuto neanche mezz'ora fa?- la vedo socchiudere gli occhi. So che le fa male questa sconfitta, deve solo ammetterlo.
Cheryl: -siamo pari adesso, basta rinvangare un qualcosa del passato che non è neanche esistito- e come sempre cerco di fare della calma una mia alleata, ma ormai anch'essa fa parte del passato, tanto che ormai non cerca neanche di riavvicinarmisi.
Toni: -qualcosa che non è esistito o qualcosa che tu non hai voluto far esistere? Perché tu lo volevi Cheryl, cazzo come lo volevi, l'ho percepito da come mi hai scopata sul tuo letto per tutta la notte e non ti sei neanche posta la domanda sto facendo la cosa giusta? Ti svelo un segreto, il tuo, era il desiderio di avermi. Leggermente possessiva, non credi?- la guardo con quel sorrisetto, lo stesso di quando la realizzazione di aver vinto si è insediata dentro di me. La guardo mentre cerca di giocare la carta dell'indifferenza, ma questa volta non mi importa, non più. Due a zero, Topaz in vantaggio.
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How she destroyed me
Novela JuvenilSequel "this is the story of how she saved me". "Antoinette Topaz si aggiudica il primo posto come alzatrice nella classifica mondiale di pallavolo. La sua squadra approda ai mondiali e se dovesse vincere diventerà la miglior squadra mai esistita. L...