Parole di troppo

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Cheryl's pov
Credo di non aver mai inarcato il sopracciglio così tanto come sto facendo in questo momento, con una smorfia che è difficile comprendere se irritata, arrabbiata, sorpresa o altro. In tutto ciò, la ragazza con la quale stavo parlando prima guarda Toni come se fosse un alieno, con un misto di disgusto e incredulità. Probabilmente crede che quell'avance sia completamente fuori di testa. Come se fare sesso in una macchina dopo un solo messaggio non lo fosse. La ignoro come se fosse un insetto fastidioso che mi sta ronzando intorno. Continuo a guardare Toni, perché non può essere quello che penso. Può essere cambiata quanto vuole, ma invitare qualcuno ad un appuntamento? Non lo farebbe così e soprattutto all'improvviso, anche perché le uniche conversazioni che abbiamo avuto hanno riguardato il passato, lacrime, dolore e tutte queste idiozie, quindi è impossibile che dal nulla voglia invitarmi ad un appuntamento. Voglio dire, non ne ho mai avuto uno vero e proprio, ma non credo che chiunque vada ad appuntamenti con la persona che gli ha spezzato il cuore in mille pezzi. Rimaniamo a fissarci per qualche altro secondo, poi si acciglia dandosi un leggero schiaffo in fronte.
Toni: -cazzo- sì, decisamente la parola adeguata. Io non dico niente, semplicemente adesso percepisco quattro occhi addosso al posto di due. Posso sentire la gelosia di quella ragazza affianco a me, chiunque a distanza di chilometri può sentirla, però decido di non ritirarle un'occhiataccia, continuando a guardare Toni che sembra torturare il proprio cervello nel cercare qualcosa da dire. Decido di aiutarla.
Cheryl: -appuntamento?-
Toni: -sì, cioè no, possiamo andare in un posto più appartato?- faccio un cenno di saluto disinteressato a Gwenda, oppure a Grace, no quella è la biondina di Toni, in ogni caso, ci allontaniamo da lei entrando in uno dei tantissimi bagni dell'università.
Cheryl: -dimmi- dico incrociando le braccia sul petto e guardandola confusa. Sono sicura che non è quello che penso, ma c'è quella dannata parte della mia mente che continua a dirmi sì Cheryl, è un appuntamento. La zittisco mordendomi la guancia.
Toni: -insomma, dobbiamo organizzare un doppio appuntamento- inclino la testa, così velocemente che credo di essermi appena stirata il collo.
Cheryl: -vai al dunque, non sto capendo-
Toni: -c'è il mio amico, al quale...Potrebbe piacere la tua amica, quella riccia- alzo le sopracciglia scuotendo la testa.
Cheryl: -peggio del liceo- dico facendo un passo verso l'uscita.
Toni: -andiamo, che ti costa?- mi fermo, con il corpo rivolto alla porta. Ha ragione, cosa mi costa? Sedermi qualche ora ad un ristorante, bere qualcosa, chiacchierare. Cosa mi costa viaggiare in un qualcosa che non ho mai avuto? Un appuntamento, cosa sarà mai, alla fine siamo tutti viaggiatori. Chi cambia club sportivo per un allenatore, chi cambia città per lo smog. Chi cambia completamente la sua vita partendo dalla felicità ed arrivando al dolore. È accettare di avere qualcosa con lei, la cosa impossibile. È accettare che non importa quanto la mia giornata abbia fatto schifo, parlare con lei, mi farà sentire meglio all'istante. Chiudo gli occhi eliminando il ragionamento appena fatto.
 Toni: -Cher- incalza lei, come se io sapessi davvero la risposta alla sua domanda. Strizzo gli occhi, tanto non può vedermi e di sicuro non si aspetta questa reazione da parte mia, sono quella indifferente che le ha voltato le spalle trattandola in modo osceno, perché mai dovrei provare qualche tipo di rimpianto?
Cheryl: -devo pensarci-
Toni: -no, voglio una risposta adesso- e tutta questa convinzione da dove esce? Mi giro verso di lei, facendo due passi in avanti, non più intenta ad uscire dalla porta, anzi.
Cheryl: -stai iniziando a darmi sui nervi, ragazzina- ragazzina. Quel nomignolo. Alzo gli occhi al cielo.
Toni: -potrei dire la stessa cosa- la guardo per un altro secondo poi sono costretta ad arrendermi. Voglio dire qualcos'altro così da non lasciare sulle mie labbra come ultima parola quel nome con la quale la chiamavo tempo fa. Troppo tempo fa.
Cheryl: -va bene, però scelgo io il locale, so cosa piace a Danielle-
Toni: -va bene-
Cheryl: -alle nove, tu vai a prendere Eric ed io lei, puntuali, da questo punto di vista è come me- da quando mi sono trasformata in una consigliera di coppia? Annuisce donandomi per la prima volta un sorriso in tutta questa conversazione. Esce per prima dal bagno mentre io mi prendo qualche secondo per guardarmi meglio allo specchio. L'unica cosa che posso pensare è: che cosa ti sei fatta, Cheryl?

How she destroyed meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora