Quando arrivai in Harrison Street trovai la vettura di Hank parcheggiata sul vialetto accanto a una delle volanti del dipartimento. Smontai dall'auto e Connor mi venne incontro.
«Ben arrivata, Miranda» mi salutò. «Hank è dentro. Ti stavamo aspettando.»
Mi guardai intorno. Uno degli agenti stava interrogando una coppia di vicini. «Dov'è la vittima?»
«Al piano di sopra, ti accompagno.»
L'interno della casa era un po' spoglio, ma in ordine. Sul mobile all'ingresso notai una pila di bollette scadute e vari avvisi di pagamento. Salii le scale ed entrai in quella che sembrava la cameretta di una bambina.
«Allora, che cosa abbiamo qui?» domandai estraendo penna e taccuino.
Hank, chino sul corpo della vittima, si voltò verso di me. «Hai fatto presto.»
«Dal tuo tono la faccenda sembrava seria.»
Hank annuì. «La vittima è stata uccisa stanotte. I vicini dicono di aver sentito un colpo di pistola e poi di aver visto una donna scappare assieme a una bambina. Hanno preso un autobus. Forse possiamo ancora trovarle.»
Sbarrai gli occhi. «La bambina è stata rapita?»
«Non è umana» intervenne subito Connor, porgendomi un volantino della Cyberlife a cui era allegata una fattura. «Si tratta del modello YK500, un androide con sembianze e comportamenti di una bambina di dieci anni. La vittima l'aveva acquistata qualche mese fa. É probabile che sia stata colpita dalla devianza, proprio come l'androide che ha sparato il colpo di pistola che ha ucciso la vittima.»
Spostai l'attenzione sull'uomo riverso a terra in una pozza di sangue. Aveva un unico foro all'altezza dello stomaco. «Cosa sappiamo di lui?»
«Il suo nome era Todd Williams, già conosciuto ai nostri database per spaccio di droga e qualche altro reato minore» mi spiegò Hank. «Dopo aver perso il lavoro, si era messo a spacciare Red Ice e svolgeva impieghi saltuari.»
«Ho visto gli avvisi di pagamento di sotto. Non doveva passarsela bene. Per caso faceva anche uso delle sostanze che spacciava?»
«Sì» confermò Connor. «Ho analizzato il suo sangue e ci sono tracce di droga. Ma non ha perso il lavoro a causa della sua dipendenza. Semplicemente le sue mansioni sono state assorbite dagli androidi.»Sospirai. «Aveva famiglia?»
«Una figlia e una ex moglie. Sembra che siano scappate di casa. Stando a quanto ci hanno detto i vicini, Williams cedeva spesso a scatti d'ira e le denunce per violenza domestica registrate a suo carico confermano questa tesi.»
Posai i documenti dell'YK500 e mi spostai vicino al letto della bambina. Sul pavimento erano sparsi dei disegni. Quello che sembrava un androide domestico, veniva aggredito da un uomo dai capelli neri. I disegni mostravano le percosse subite dall'androide e il finale prevedibile di quella vicenda: l'androide giaceva a terra, distrutto, privo di un arto, in una pozza di sangue blu. Una figura minuta se ne stava in ginocchio piangendo.
«Questi disegni sono stati fatti dalla piccola androide?» domandai.
«Così pare» mi rispose Hank. «Hanno una qualche rilevanza per te?»
Annuii. «Molta, in realtà. Proviamo a capirci qualcosa insieme: Williams perde il lavoro. La situazione in casa degenera al punto che moglie e figlia se ne vanno. Nel tentativo di colmare il vuoto lasciato dall'assenza della sua famiglia, Williams prova a crearne un'altra, acquistando una bambina androide prima e poi un secondo androide che si occupi di lei e della casa. Ha provato a ricreare la famiglia perduta, ma il suo odio per gli androidi gli ricorda tutti i giorni cosa ha perso. La rabbia aumenta e la sfoga sull'androide adulto, che subisce continue percosse e maltrattamenti, fino al punto di venire distrutta. La bambina assiste a tutto questo e ne è talmente sconvolta che arriva persino a disegnarlo.»
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Becoming Human
FanfictionAttraverso gli occhi di Miranda Manfred, detective del dipartimento di Detroit, seguiamo le vicende che interesseranno la città in cui sono stati creati gli androidi. - Fanfiction ispirata a Detroit Become Human - A parte Miranda, che è il mio pers...