Attraverso gli occhi di Miranda Manfred, detective del dipartimento di Detroit, seguiamo le vicende che interesseranno la città in cui sono stati creati gli androidi.
- Fanfiction ispirata a Detroit Become Human -
A parte Miranda, che è il mio pers...
Mi svegliai di soprassalto, cercando di respirare come se fossi appena emersa da una sessione di apnea. Una fitta all'addome mi fece scappare un gemito di dolore.
«Ehi, fai con calma.»
La voce di North mi costrinse a guardarmi intorno. Iniziai a mettere a fuoco le ormai familiari pareti arrugginite di Jericho e realizzai di essere nella mia branda.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Mi portai una mano allo stomaco e sollevai il maglione, trovandoci un nauseabondo livido viola.
«Che botta» mormorai.
«Hai un paio di costole incrinate, ma tutto sommato il giubbotto antiproiettile è servito ad evitare che finissi all'altro mondo.»
«Come ci sono arrivata qui?»
«In spalla a Markus.»
«E dov'è lui?»
«Se non è con Simon, è sicuramente nel suo angolo a pensare da solo. Mi ha chiesto di stare qui con te finché non ti saresti svegliata.»
«Quante volte hai pensato di soffocarmi nel sonno?»
North rise. «Solo un paio.»
«Stiamo facendo progressi allora...»
«Forse, e sottolineo forse, inizi a essermi tollerabile. Sei un osso duro.»
Le immagini dello scontro con la polizia mi ritornarono alla memoria e una morsa mi chiuse il petto. Rividi North con il fucile in mano e lo sguardo assetato di sangue.
«E tu una pazza furiosa.»
Pronunciai quel pensiero a voce alta senza nemmeno realizzarlo.
North sbuffò dal naso, una smorfia divertita le incurvò le labbra carnose. «Almeno sei sincera.»
«Finalmente lo hai capito.»
Incrociò le braccia davanti al petto e scosse il capo. «Senti, non so se noi due andremo mai d'accordo, ma sto facendo un tentativo. Che sia chiaro, però: lo faccio solo perché Markus me lo ha chiesto.»
«E tu rispetti Markus, per questo lo fai. Non di certo perché provi una qualche forma di simpatia nei miei confronti.»
«È più forte di me, ma quanto ti guardo, ripenso a quelli della tua razza. Rivedo i volti delle persone che mi hanno fatta soffrire, che hanno abusato di me. Ricordo il loro sudore, le loro mani viscide, le loro parole volgari...Non posso dimenticare cosa mi è stato fatto.»
Abbassai lo sguardo. «Non siamo tutti uguali.»
«Lo dici sempre.»
«E per fortuna non tutti gli androidi sono pieni di rancore come te.»
Restammo in silenzio per un po', finché North non sospirò e mi guardò con aria corrucciata. «Credi davvero che non sarei capace di guidare la rivoluzione?»