Soltanto il buio

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A Jericho faceva freddo, così freddo che non morire di ipotermia era stato il mio unico pensiero durante i primi giorni di permanenza lì. Alla fine, avevo convenuto che non era un posto adatto per viverci, soprattutto se eri un umano e soffrivi tremendamente il calo di temperatura. Aprii la porta della mia stanza e un forte cigolio risalì lungo le pareti di metallo arrugginite. Un piccolo baule conteneva le poche cose che mi ero portata appresso e sulla branda notai una pila di coperte di lana, fresche di bucato, tutte dall'aspetto morbido e caldo. Le tastai con una mano e sorrisi, immaginando la fatica che dovevano aver fatto per procurarsele. Posai lo zaino a terra e strofinai le mani inguantate nel tentativo di scaldarmi. Con un sospiro mi lasciai cadere di peso sul letto e tirai fuori dalla tasca del cappotto il cellulare. Fissai per un lungo istante lo schermo nero e non potei fare a meno di interrogarmi su quante chiamate avesse già provato a fare Hank, quanti messaggi mi avesse lasciato in segreteria e quanti di questi fossero farciti di imprecazioni. Con un sospiro lo infilai in fondo allo zaino, assieme a tutte le mie insicurezze e sensi di colpa.

Markus si affacciò alla porta. «Ti stai ambientando?»

«Non è male qui, potrei quasi abituarmici. Magari con una pianta o due...»

«Lo so che la sistemazione è pessima» ribatté lui, cogliendo il mio tono sardonico. «Simon sta cercando qualcosa per riscaldarti. Se siamo fortunati potremmo trovare una stufa elettrica da attaccare a un generatore.»

«Mi accontenterò dei falò sparsi per la nave, non affannatevi troppo.»

Markus sospirò e si sedette accanto a me. «Non posso credere che tu sia davvero qui.»

«A dirla tutta, nemmeno io

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«A dirla tutta, nemmeno io. A volte mi pizzico per essere certa di non star sognando. La linea è sottile quando sei indeciso se stai facendo la cosa giusta o se si tratta solo di una tremenda cazzata.»

«Posso immaginare quanto sia stato difficile per te prendere questa decisione. Voglio che tu sappia che avrei capito se non te la fossi sentita. O se volessi tornare indietro.»

Mi presi un attimo prima di rispondere. Mi guardai la punta degli stivali. «Tornare indietro? Il dado è tratto, Markus. C'è un'unica direzione in cui andare adesso, ed è avanti. Rinunciare equivale a diventare colpevole come tutti gli altri che si voltano dall'altra parte e non fanno niente per cambiare le cose. La zona grigia non fa per me, come ben sai.»

«Ma so anche cosa hai messo in gioco per starmi accanto. La tua carriera, i tuoi progetti. La tua intera vita.»

«Anche tu fai parte della mia vita! Non esiste soltanto la carriera e l'ambizione. E poi, almeno, il mio curriculum sarà meno noioso ora, con qualche nota di demerito qui e lì» - alzai le mani come a disegnare un rettangolo - «Agente decorato partecipa a rivolta androide. Non male come titolo di giornale, eh?»

«E il tuo partner alla centrale come l'ha presa? Se non ricordo male, è un tipo tosto a cui tenere testa.»

«Hank è un vecchio brontolone, ecco cos'è. Ma anche il miglior segugio che conosca. Se sei preoccupato che possa venire a darti noia, non sarà così. Ce l'avrà troppo a morte con me per venire a cercarmi.»

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