Erano le dieci di sera e la neve aveva ricominciato a imbiancare le strade. Il freddo era così pungente da pizzicarmi la pelle del viso e mi sollevai la sciarpa di lana fino a sopra il naso. Sentivo ogni muscolo del corpo in tensione e tenevo le orecchie ben dritte per captare il minimo sibilo di Perkins, che non smetteva di tenermi sotto controllo con i suoi occhi inquisitori. La divisa era come un macigno. Il giubbotto antiproiettile sembrava impedirmi il respiro e il cuore mi pulsava nelle tempie. Ogni battito sembrava più pesante del precedente. Alle mie spalle l'esercito americano era pronto alla scontro che le testate giornalistiche avevano già ribattezzato come "la battaglia per Detroit". Trincerati dietro sacchi di sabbia e blocchi di cemento, i soldati stavano finendo di sistemare le casse di munizioni e le granate. Più li osservavo, più mi rendevo conto di essere finita esattamente in quello da cui Elijah aveva provato a mettermi in guardia. A pochi metri da me gli androidi marciavano silenziosi e rassegnati in file ordinate, verso i macchinari destinati al loro smaltimento. Le pale dell'elicottero di Channel4 sopra le nostre teste stavano diventando il suono di accompagnamento di quelle ultime settimane. Sentii gracchiare l'auricolare. «Devianti in avvicinamento. Sembra che a guidare il gruppo sia proprio il loro leader, Markus.»
«Siamo alla resa dei conti, Manfred. Adesso è arrivato il momento di dimostrare da che parte stai davvero.»
Rivolsi a Perkins uno sguardo sprezzante. «Da quella della giustizia, come sempre.»
Le sue labbra sottili si aprirono nel solito sorriso di scherno. «Voglio Markus. Vivo.»
«Perché? Vuoi interrogarlo? Mi dispiace deluderti, ma la tortura non funziona con gli androidi.»
«Non mi interessa interrogarlo. Voglio solo ucciderlo con le mie mani.»
Feci del mio meglio per non mostrare la minima emozione. Non sbattei nemmeno le palpebre, cercando di nascondere anche la più impercettibile delle mie smorfie. «Questo non basterà a salvarti dalle tue colpe.»
Lo vidi scrutare i segni ancora freschi che la nostra ultima chiacchierata mi aveva lasciato sul viso, ma la sua espressione non mutò. «Devi ancora imparare molto di come funziona questo mondo, detective. Il fine giustificherà sempre i mezzi, ed eliminare il leader dei devianti è l'unica cosa che conta. Ottenuto quello, tutto il resto sarà dimenticato, compreso il nostro ultimo scambio di opinioni.»
Non replicai, ma giurai a me stessa che, in un modo o nell'altro, avrei dato a Perkins la punizione che meritava.
«La Warren ci ha ordinato di metterci in posizione.»
La voce di una donna ci fece voltare. Soltanto i suoi occhi spuntavano dalla divisa, e ci fissavano con molta attenzione.
«Molto bene» le rispose Perkins. «Fammi parlare con il tuo comandante.»
«Sono io il comandante. Elliot Wood.»
Perkins corrugò la fronte. «Elliot, eh? Un nome da uomo... Immagino che tuo padre avrebbe voluto un maschio...Posso capirlo.»
«Non credo di seguirla, signore.»
«Il comando non è adatto alle donne» sospirò Perkins. «Siete troppo sentimentali, vi lasciate coinvolgere.» Pronunciò le ultime parole fissandomi. Poi si infilò le mani in tasca e fece per allontanarsi. Guardò verso la comandante. «Beh, vediamo se sei in grado di farmi cambiare idea, dolcezza.»
La donna rimase impassibile. Ogni espressione era celata dal passamontagna che indossava, ma il pugno serrato e tremante lungo il fianco non sfuggì alla mia attenzione. Mi lanciò un'occhiata severa. «Come fai a lavorare con quel coglione?»
«Sotto costrizione» replicai.
Lei rise, scosse il capo e si riunì ai suoi uomini. All'improvviso le macchine fotografiche dei giornalisti iniziarono a scattare tutte insieme. Mi avvicinai istintivamente alla barriera protettiva e, finalmente, li vidi: Markus, in testa al gruppo, affiancato da Simon, Josh e North. Dietro di loro, centinaia di androidi, marciavano come una sola entità. Si fermarono di colpo a pochi metri da noi. Markus fece un passo in avanti e rivolse uno sguardo a tutta la platea di spettatori davanti a sé. «Non stiamo cercando lo scontro!» annunciò ad alta voce. «Stiamo protestando pacificamente.»
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Becoming Human
Fiksi PenggemarAttraverso gli occhi di Miranda Manfred, detective del dipartimento di Detroit, seguiamo le vicende che interesseranno la città in cui sono stati creati gli androidi. - Fanfiction ispirata a Detroit Become Human - A parte Miranda, che è il mio pers...