Capitolo 2

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-cespuglio?- sussurrò Rapheal guardando il suo migliore amico confuso.

-è un cespuglio- gli fece notare il moro indicando i voluminosi capelli biondi della ragazza che si era appena andata a sedere davanti a loro.

-sei il solito stronzo- borbottò Raphael -ho qualcosa in faccia?-

-ancora Raph?- chiese esasperato Kaeya -non hai niente su quel maledetto faccino che ti ritrovi okay? Te le sei fatta ieri la barba-

-lo sai che mi ricrescono velocemente-

-ancora devo capire come visto quello che sei ma mi sembra un po'esagerato pesare che ti ricrescano solo dopo un giorno- concluse il moro osservando la massa bionda davanti a lui per poi voltarsi ad osservare la castana con il fiocco più grande di lei -e quella laggiù è un pacco regalo-

-Kaeya, non inimicarti la gente prima del dovuto- sbuffò Raphael guardando anche lui la castana. Erano stati avvisati, come tutti in quella classe, che un nuovo licantropo sarebbe arrivato. Certo non credevano sarebbero arrivate addirittura due ragazze ma era così palese che la castana fosse il licantropo non solo perché Ben e Lisa l'avevano subito messo in chiaro ma anche perché la bionda non sembrava minimamente un licantropo.

-ho dato soprannomi a tutti in questa classe e anche cespuglio e pacco regalo non devono essere da meno- concluse Kaeya prendendo un ricciolo della ragazza che aveva davanti tra le mani e iniziando a giocarci visto quanto erano lunghi i suoi capelli. Tutto questo sotto lo sguardo attento e confuso di Raphael.

-chiamami un'altra volta cespuglio e ti do un calcio dove non batte il sole- ringhiò la ragazza segno che lo aveva perfettamente sentito e Kaeya la guardò ghignando -e togliti quel sorrisetto dal volto- continuò lei senza voltarsi e senza accorgersi minimamente del fatto che uno dei suoi ricci era tra le mani del moro.

-il cespuglio si è infuriato, che paura- Raphael alzò gli occhi al cielo alle parole del suo migliore amico chiedendosi perché fosse così stupido. Certo era un vampiro e non aveva paura di un'umana ma di certo andava contro le regole della scuola attaccare un umano e Kaeya era uno di quelli che lo faceva se si sentiva minacciato ed Erika non sembrava star minimamente scherzando.

-alla fine di quest'ora ti strozzo moretto dei miei stivali- disse tra i denti Erika a Kaeya sorrise divertito da quella minaccia. Poi però il moro fece finta di seguire quella lezione chiedendosi come mai la bionda si fosse trasferita a Grandwell, non c'era niente di interessante in quella cittadina a parte vampiri, umani e licantropi che vivevano quasi pacificamente.

Il suono della campanella riscosse quasi tutti e Erika stava per girarsi a strozzare veramente Kaeya quando quest'ultima saltò in aria per lo spavento e si girò verso i due ragazzi strambi con occhi sgranati. I due avevano appena ululato facendole prendere un colpo e facendole anche capire che quei due coglioni erano dei lupi proprio come lei. Anche Leonora li guardava confusa e si stava massaggiando le orecchie come se le avessero urlato dietro.

-ma che cazzo- sbuffò guardandoli furente. Perché ululavano a una fottuta campanella?

-abituati tesoro, lo fanno sempre- le disse sospirando Kaeya guardando male i lupi a sua volta.

-tesoro?- chiese Erika alzandosi per poi sporgersi sul banco di lui senza accorgersi che in quel modo gli aveva appena dato bella vista del suo davanzale -tu meriti la morte- aggiunse poi facendo per strozzarlo ma Kaeya fu più veloce, grazie ai suoi sensi di vampiro, e si alzò a sua volta bloccando la ragazza per la vita con un braccio e prenderle le mani con l'altra libera ridacchiando.

-andiamo non puoi lamentarti per qualcosa del genere, cespuglio è un bel soprannome. Si adatta ai tuoi capelli alla perfezione-

-queste sono molestie-

-solo perché i nostri corpi sono uno appiccicato all'altro?- chiese Kaeya avvicinandosi alle labbra nere della ragazza mentre lei continuava a fissarlo impassibile anche se la rabbia che le stava salendo dentro era quasi al limite.

-Kaeya il prof- Raphael guardò il suo migliore amico che sbuffò prima di lasciare la bionda e lanciare un sorrisetto divertito al professore che lo stava guardando come se avesse potuto mordere Erika li davanti a tutti. Ne era capace questo non lo poteva negare ma allo stesso tempo non lo avrebbe fatto durante le lezioni quando gli era vietato.

Erika gli lanciò un alto sguardo furente prima di risedersi al suo posto tirandogli una frustata, involontaria, con i suoi lunghi capelli facendo rimanere stordito per un attimo prima che anche lui si risedesse al suo posto.

-sei il solito- borbottò Raphael.

-non stavo facendo niente di male- gli rispose con lo stesso tono Kaeya alzando gli occhi al cielo -mi fai cortesemente flertare come voglio io?-

-a me non sembrava tanto, sembrava come se volessi realmente morderla e lo sai che abbiamo delle regole da rispettare-

-Raphael lo sai che non sono quel genere di persona che fa le cose sena il permesso della diretta interessata, soprattutto a scuola dove non possiamo davvero fare niente- borbottò Kaeya che finalmente lontano dallo sguardo indagatore del loro professore riuscì a recuperare una ciocca dei ricci della bionda e ricominciando a giocarci. La lezione a Kaeya interessava poco e niente anche e soprattutto perché non riusciva minimamente a concentrarsi di prima mattina. Raphael sembrava di essere del suo stesso avviso visto che non ci volle molto prima che il suo migliore amico si addormentasse letteralmente sul suo banco e la cosa fece ridacchiare Kaeya anche se era tranquillo visto che il professore anche se se ne fosse accorto non avrebbe mai e poi mai rimproverato il biondo uno perché era un umano contro un vampiro e due perché aveva un'alta considerazione di Raphael visto che non aveva mai fatto niente di male.

L'unica cosa che adesso toccava fare a tutti loro era ignorare il professore che parlava, e anche tutti gli altri che si sarebbero succeduti, fino alla pausa pranzo dove avrebbe potuto respirare un po'.


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