-21- Taehyung

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Avevo salutato i miei amici all'aeroporto, assicurando più di una volta Jimin che sarei stato bene e che sarei tornato presto.

Mentre ero in fila al gate, una parte di me avrebbe voluto vedere Jungkook entrare in aeroporto per salutarmi, ma non è successo purtroppo. 

Ora sono in aereo e ormai mancano 2 ore all'arrivo.

Per fortuna che mi sono portato dietro le cuffiette e il taccuino sennò mi sarei annoiato a morte. Ero perso come il mio solito nel mio mondo, stavo disegnando me e Kookie mentre ci stavamo abbracciando nella macchinetta delle foto, ero talmente immerso che non mi accorsi di star disegnando la scena del "bacio". Realizzai cosa la mia mente aveva voluto imprimere su carta e un senso di tristezza si impadronì della mia mente.

Una lacrima rigò la mia guancia e prontamente la asciugai, non volevo piangere qui in aereo, però quel disegno in parte mi fece ricordare quella bellissima serata e il cuore iniziò a battere forte nel petto, mi appoggiai allo schienale del sedile, chiusi gli occhi e nelle cuffiette risuona "When i was your man" mi lascio andare con i ricordi fino ad arrivare a quella sera, ma vedevo solo i momenti belli, come se il mio subconscio avesse deciso di ricordare solo quelli e non potevo fare a meno di sorridere.

Poi quando mi tornarono alla mente le immagini di noi sul divano abbracciati mentre ridevamo, sentii un calore propagarsi in tutto il petto, quella sensazione di casa che avevo tra le sue braccia non l'avrei mai trovata in nessun altro "Cosa mi stai facendo Kookie". Posai la mia mano sul cuore, come per fargli capire di rallentare la sua corsa, ma lì come un fulmine a ciel sereno la scena di me a cavalcioni su di lui mentre lo baciavo mi fece riaprire gli occhi di scatto e coprii il viso imbarazzato "Oddio ma che cacchio mi è preso!? Aaaah chissà cosa avrà pensato Kookie di me!".

Mi sentivo un'idiota ma poi ricordai che anche se cercava di allontanarmi la cosa non gli stava dispiacendo, avvampai come un pomodoro maturo "Ok non posso fare la fangirl matta e urlare in aereo devo calmarmi!" pensavo mentre il mio corpo e la mia mente decidevano di non collaborare fra di loro, alla fine tra scleri silenziosi e sorrisi da scemo continuai ad ascolare musica e riempire il taccuino di disegni di ogni tipo di me e Kookie assieme "Mi piacerebbe tanto se un domani si realizzassero, ma ora mi limito a sognare", sapevo bene che una volta tornato avrei sistemato le cose con lui, perché non sono disposto a perdere la persona che amo senza fare niente, avrei lottato con tutto me stesso, mi sarei rialzato e avrei continuato a farlo fino alla fine.

Arrivato all'aeroporto, dopo aver recuperato le mie valigie, mi avvicinai all'ingresso. Mi saltò all'occhio un cartello con su scritto Kim Taehyung " Non ci credo... il capo ha persino assunto un autista?" pensai tra me e me. Mi avvicinai, presentandomi all'uomo, sorridente mi salutò prese poi le mie valigie e le caricò in macchina <Sig. Kim mi è stato detto dal sig. Han di accompagnarla in un posto> disse con tono gentile, mi sorpresi, non pensavo che sapesse parlare il coreano, anche perché pochi minuti prima non aveva proferito parola, mi limitai ad annuire e salii in auto.

Passò circa mezz'ora, durante il viaggio mi era stato detto che sarei stato ospite da un'amico del sig. Han, scesi dalla macchina e davanti a me mi si presentò una grande villa. Notai il cognome del proprietario sulla cassetta della posta -Jeon- ciò mi ricordò la mia ultima telefonata con il capo...

FLASHBACK:

Capo: Tae essendo che affronterai questa avventura in una città molto lontana, ho chiesto ad un amico di aiutarti con la lingua, so che non mastichi l'inglese quindi sarà lieto di aiutarti ed in oltre anche lui lavorerà a questa sfilata, quindi non sarai mai solo.

Tae: G-grazie ma non vorrei creargli problem-

Capo: Suvvia non ti devi preoccupare anche lui quando era appena arrivato si trovava nella tua stessa situazione! Quindi è lieto di darti una mano va bene? Non essere timido è una bravissima persona.

FINE FLASHBACK:

Con gli occhi ancora impegnati a vagare sulla casa, improvvisamente il grande cancello si aprii rivelando una figura dietro ad esso, alto e snello, con i capelli neri e un sorriso accompagnato da un adorabile fossetta "Che strano... mi ricorda qualcuno" <Ciao benvenuto! Suppongo tu sia Taehyung... piacere di conoscerti mi chiamo Dokyeom> disse porgendomi la mano che subito afferrai <Il piacere è tutto mio mi chiamo Kim Taehyung... ma puoi chiamarmi semplicemente Tae> risposi con un sorriso a scatoletta <Allora tu puoi chiamarmi DK. Prego entra, non rimanere fuori ti prego, comunque mi scuso se il mio coreano è un po' sbilenco, ma qua non lo parlo molto spesso> disse grattandosi il collo <Stai andando benissimo tranquillo i-io comunque volevo ringraziarti per ospitarmi qui e per aiutarmi con il mio problema linguistico> dissi abbozzando un sorriso <Figurati con piacere...vieni fai come se fossi a casa tua!> con un po' di agitazione mossi i primi passi verso la mia nuova casa per le prossime settimane.

SKIP TIME

Sono passate due settimane e mezza da quando sono atterrato qui.

Dopo essere uscito dal bagno scesi in salotto dove trovai DK intento a leggere un libro. "Kookie" il suo viso mi balenò in testa per qualche secondo "Perché ti sto pensando o per meglio dire perché non riesco a pensare ad altro oltre a te?" <Tae tutto bene?> il moro mi scosse dai miei pensieri, mormorai un "si" per poi fissare un punto a caso della stanza <Mmh non penso proprio...un penny per i tuoi pensieri?>. Si avvicinò a me mettendo una mano sulla mia spalla <Che ne dici di andare a mangiare in un bel ristorante e di parlare?> mi propose, ci pensai per qualche minuto per poi sorridere <Perché no andiamo>.

Uscimmo dalla sua macchina e davanti a me c'era un lussuosissimo ristorante <Ehm non penso di essere vestito adeguatamente per stare qui...possiamo andare anche da un'altra part-> lo sentii ridacchiare <Ma smettila sei stupendo> e un leggero sorriso si fece spazio sul suo viso "Ancora quella sensazione.... Perché mi sembri così familiare?".

Ci dirigemmo verso l'entrata, dove ad attenderci c'era il cameriere <Oh signor Jeon siamo lieti di riaverla qui! Prego il suo tavolo è pronto> disse portandoci al nostro tavolo. Si trovava all'aperto sotto un portico "Cavolo è così bello quanto vorrei che a sedersi di fronte a me fosse un altro".

Dopo averci consegnato i menù ed aver ordinato, a rompere il silenzio fu lui <Allora che mi dici di te? Raccontami qualcosa> mise il mento sopra il palmo della mano guardandomi fisso negli occhi <Non c'è molto di interessante da dire sul mio conto> nella mia voce c'era un leggero tono di tristezza <Sento che c'è qualcosa che ti frena, oppure qualcuno. Anche se forse per te sono un estraneo, visto che ci conosciamo da poco, voglio però dirti che se hai bisogno io sono qui> le mie guance iniziarono a riscaldarsi "Com'è gentile" gli regalai uno dei miei sorrisi a scatoletta e lui a sua volta me ne regalò uno, dove la sua fossetta era ben visibile.

Arrivarono le prime portate e i miei occhi si spalancarono per così tanta meraviglia davanti a me.

Dopo qualche bicchiere di vino, diventai più sicuro di me, iniziando a raccontargli tutta la questione Jk (scusate sono a lavoro e son pigra, quindi taglio un pochino vi basti sapere che gli ha detto come il suo amore per lui è nato e la loro lite ecc....). La mia vista diventa sempre più sfocata, soprattutto quando arrivai alla parte del litigio, tra mille singhiozzi e lacrime due braccia forti mi strinsero in un caldo abbraccio <Jungkook dove sei? Perché non mi vuoi?> e iniziai un pianto incontrollato <Sh shh... va tutto bene piccolo ci sono io con te!> sentii questa dolce voce, "Kookie sei qui" e senza perdere tempo lo bacia su quelle labbra che tanto desideravo.

Le sue braccia mi staccarono immediatamente da lui e quando riaprì gli occhi vidi DK e non il mio amato <S-SCUSA I-I-IO NON VOLEVO FARLO TI PREGO PERDONAMI NON ODIARMI> urlai mentre mi inchinai <Ehi va tutto bene come potrei mai farlo, come potrei mai odiare il mio futuro cognato> disse dolcemente arruffandomi i capelli .

<Cosa?>

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