-29- Jungkook

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Eccomi eccomi sono viva, vi chiedo scusa per il ritardo ma come vi avevo già scritto in un messaggio, sto affrontando un periodo un pò difficile sia psicologicamente che fisicamente, oltre a cercare di portare a termine questa storia ho iniziato a lavorare su un'altra, ho ripreso tutto soprattutto per tenermi occupata e distrarmi... cmq spero che il capitolo vi piaccia... fatemelo sapere e buona lettura 💜

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"Tesoro" 

Mi aveva chiamato così, avevo capito che lo aveva fatto perché il cameriere mi faceva palesemente gli occhi dolci, ma non mi sarei mai aspettato questa cosa, sorrisi continuando a coccolare mano di Tae <Ehi mi guardi?> negò con la testa.

Sapevo che si sentiva in imbarazzo "Sei qualcosa di così prezioso" allungai la mia mano verso il suo mento e alzai il suo viso facendo sì che i nostri occhi potessero incontrarsi, era tutto rosso e non poteva che essere più bello di così.

Gli feci un buffetto sul naso <Sei così carino quando sei tutto rosso> risi alla sua tenera espressione d'imbarazzo e decisi di vedere cosa mi avrebbe risposto al *tesoro* di poco fa <Tata come mai davanti al cameriere mi hai chiamato in quel modo?> dissi sfoderando il mio sorrisetto da coniglietto, sapevo bene avrebbe colpito nel segno, infatti lo vidi sprofondare in quel mare che ormai era imbarazzo puro.

Mugugnò parole poco chiare <Ehi Tata non ho capito bene, mi puoi ripetere per favore?> tornò a guardarmi negli occhi <Beh ll'ho fat-to pe perché mi ddava ffasttidio il ssuo modo di ffare con te> e gonfiò le guance con un tenero broncio <Ti dava fastidio? Io non ho notato nessun tipo di comportamento strano> dissi beffardo, volevo far sì che mi dicesse chiaro cosa pensava, anche se l'avevo già capito, ma come lui anche io avrei fatto la stessa cosa al posto suo.

Fece per parlare ma ad interromperci fu proprio il cameriere <Eccoci qua signori, volete prima assaggiare per capire se può essere di vostro gradimento?> negai col capo senza staccare lo sguardo da Taehyung <No lasci pure qua la bottiglia grazie> posò la bottiglia sul tavolo e sconfitto se ne andò "Finalmente hai capito ciccio che io ho attenzioni solo per questo angelo davanti a me" <Allora cosa stavi dicendo?> ghignai, lo vidi sospirare come a cercare il coraggio di poco fa <Che mi stava sul cazzo il suo modo di fare con te> sghignazzii leggermente <E sentiamo come mai?> spostai una ciocca dei suoi capelli dalla fronte, cercavo sempre di avere un contatto con lui perché mi sentivo bene quando sfioravo il suo viso o quando tenevo la sua mano, per non parlare poi degli abbracci, mi facevano sentire come se fossimo due pezzi di un puzzle e sentivo che insieme combaciavamo alla perfezione.

Chiuse per un secondo gli occhi come a bearsi del mio tocco, li riaprì <Perché tu per me...> lo vidi esitare e decisi che la tortura poteva anche finire <Facciamo così, ora ci godiamo la cena e a fine serata mi dirai cosa pensi ok?> gli pizziccai una guancia, in maniera leggera senza fargli del male, ci sedemmo di nuovo composti iniziando a chiacchierare del più e del meno.

La cena era proseguita tra risate e discorsi seri, mi sentivo così bene con lui e non sarei mai tornato indietro, perché farlo avrebbe significato perdere l'uomo che mi ha fatto capire tante cose di me, con i suoi modi dolci e impacciati ma allo stesso tempo seri e solidi, stava ridacchiando per una battuta squallida che gli avevo appena fatto e giuro che il suono della sua risata era diventata la mia melodia preferita <Tata vieni con me> mi alzai e gli porsi la mano, si alzò a sua volta e la afferrò immediatamente <Dove andiamo Kookie?> lo portai al mio fianco <E' una sorpresa>.

Lo portai fuori nel giardino del locale, avevo chiesto per il dolce di prepararci un tavolo fuori sotto al gazebo, quest'ultimo era stato adornato con tante luci e fiori a ricreare un'atmosfera romantica <O mio dio Kookie tu sei pazzo è bellissimo> i suoi occhi brillavano con la luce di mille stelle e non potevo fare a meno di innamorarmi ancora di più <Te l'ho già detto ad inizio serata, tutto questo in confronto a te non è nulla, tu merito questo e di più> posai un bacio sulla sua mano e lo feci accomodare al piccolo tavolino, come dolce avevo chiesto di far preparare un fondant al cioccolato bianco e frutto della passione, mi aveva detto Jimin che era il dolce preferito di Tae e allora aproffitai di questa cosa e colsi la palla al balzo.

Eravamo seduti più vicini rispetto a prima <Kookie è tutto così perfetto, grazie sto così bene in questo momento> disse con un sorriso sincero, che ricambiai all'istante <Grazie a te piccolo, sei tu che hai reso tutto questo perfetto!> si accoccolo al mio petto e io lo strinsi <Che ne dici lo vuoi il dolce?> alzò la testa e scosse freneticamente dicendo di sì, sembrava un bimbo ed amavo questo suo lato. Feci segno alla cameriera dietro a noi che poteva procedere, ci porto quanto ordinato al tavolo e Tae fece un gridolino di emozione a vedere il piatto <Kookie ti adoro è il mio dolce preferito> sorrisi <Lo so piccolo, diciamo che qualcuno è stato molto gentile a dirmelo> mi guardò <Dovrò ringraziare anche quel nano del mio amico allora> e scoppiammo a ridere <Sai che se sa che lo hai chiamato così si arrabbierà?> fece spallucce prendendo il cucchiaino in mano guardando il dolce <Ci sarai tu a difendermi> e sentii il cuore martellare a questa sua affermazione <Si sempre>.

Addento un pezzo e sentii un verso di piacere lasciare le sue labbra "Quanto vorrei sentire di nuovo questo suono, ma per altr- KOOK CALMIAMOCI> avvicinò il cucchiaino alle mie labbra <Fai aaah> schiusi la bocca e lui mi imboccò, devo ammettere che quel dolce è veramente molto buono, andammo avanti così finendo il dolce. Notai che era sporco sulla bocca di cioccolato, portai il pollice su di esse gliele pulì, leccando poi il dito per assaporare in maniera indiretta le sue labbra, nei suoi occhi si accese una fiamma di lussuria al mio gesto e non mi passò inosservato, i nostri occhi erano incollati.

I miei passavano fra i suoi occhi e le sue labbra, stessa cosa i suoi <Piccolo vorrei fare una cosa posso?> fece cenno di si e finalmente senza aspettare oltre unii le nostre labbra in un bacio ricolmo delle nostre emozioni e dei nostri desideri, un bacio tanto atteso che finalmente era arrivato. Le sue labbra erano soffici e dolci, sapevano del dolce mangiato poco prima ed erano perfette, mi facevano sentire in paradiso. Ci lasciammo trasportare, il mondo attorno a noi era sparito, da dolce passo ad un bacio più appassionato.

Picchettai la lingua sul labbro inferiore lasciandomi l'accesso, scoprendo ogni centimetro della sua bocca, le mie mani percorrevano sulla sua schiena andando a fermarsi sui suoi glutei. Nel mentre le nostre lingue continuavano la lotta per il dominio giocando e rincorrendosi. Le uniche cose udibili al momento erano gli schiocchi dei nostri baci, ci staccammo dopo un pò per la mancanza di aria, ma il distacco durò poco e tornammo ad unire le nostre labbra, lo avvicinai alla ringhiera del gazebo mantenendo la presa salda ai suoi fianchi per poi tornare a spostarle sui suoi glutei e prendendolo in braccio.

Tae allaccio le sue gambe ai miei fianchi, mi staccai dalle sue labbra per iniziare a lasciarli dei baci umidi partendo dall'orecchio e scendendo sempre più giù lasciando qualche morso qua e la, lo sentii strozzare un gemino <No piccolo non trattenerti voglio sentirti> e continuai a torturare in maniera deliziosa il suo collo <K-kookie ahgn> aveva messo le mani a tirare le mie ciocche e trovavo la cosa veramente eccitante, mi staccai per guardare lo spettacolo che avevo davanti, Tae con la bocca semiaperta e le labbra gonfie, il collo con i miei marchi che facevano intendere che questo uomo era solo di mia proprietà. Lo misi seduto sulla ringhiera e nel mentre scostai la sua frangetta dagli occhi <Piccolo andiamo?> fece cenno di assenso con la testa alla mia affermazione, gli stampai un ultimo bacio afferrai le nostre giacche <Metti su la giacca intanto vado a pagare> la prese tra le mani <Ok tesoro> mi diede un bacio sulla guancia e in tutta risposta io gli strizza la chiappa destra <Jungkookie daiiii> rise nervosamente avvampando peggio di un semaforo, mi diressi in cassa a pagare e poi mano nella mano andammo verso l'auto per poi andare a casa.

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