COME UN SOFFIO DI VENTO
20 Luglio 1997:
«Dove mi stai portando?» domandai ridendo, mano nella sua mano. Ero finalmente felice, felice di stare con lui.
«Ti fidi di me?» mi chiese, fermandosi a due centimetri dal mio viso. I nostri respiri andavano allo stesso ritmo.
«Sempre.»
Il suo sguardo si illuminò, e in men che non si dica, mi stampò un dolce bacio sulle labbra.
Dopodiché, mi riprese la mano e mi trascinò con lui, nell'ombra della notte. Era buio pesto, a malapena vedevamo i nostri volti.
Man mano che andavamo avanti, però, iniziai a vedere delle luci calde.
«Chiudi gli occhi.»
Si mise dietro di me e poggiò una mano sul mio fianco e l'altra sui miei occhi. Il suo tocco era così soave e sicuro.
«Sei sicura che non vedi niente?»
«Sicurissima», risposi sorridendo.
«D'accordo, allora aspetta un secondo.»
Tolse le sue mani, lasciandomi come un albero spoglio, privo delle sue foglie.
Continuai a tenere gli occhi chiusi.
Sobbalzai all'improvviso al suono di un forte rumore proveniente da qualche metro di distanza. Era come il suono dell'apertura di un antico portone di legno.
«Adesso puoi aprire gli occhi.»
Alzai lentamente le palpebre e i miei occhi si scaldarono alla vista della capanna di Bolsena illuminata da candele dorate. Il colore della paglia risaltava ancora di più, come il sole al tramonto.
«Cole.»
Mi voltai verso di lui e finalmente riuscii a vedere il suo splendido viso. Le sue iridi smeraldo brillavano come fari, e le sue pupille erano dilatate come quelle di un felino. Mi avvicinai, prendendogli le mani fra le mie.
«Spero ti piaccia...» disse quasi imbarazzato.
Continuai a guardarlo intensamente per qualche secondo. Mi persi nei suoi occhi, come ogni volta che li osservavo.
«Rose, io ti amo.»
A questa frase il mio cuore si sciolse.
«Ti amo anch'io, Cole.»
Poggiai le mie mani sul suo viso angelico. Le nostre labbra si incrociarono e iniziarono a danzare come in un valzer. Le sue mani stringevano i miei fianchi, senza essere mai di troppo.
L'atmosfera era magica.
Mi spinse delicatamente indietro, fino a farmi poggiare la schiena su una trave di legno. Sentii un brivido percorrere tutto il mio corpo. Mi sentii vulnerabile ed eccitata allo stesso tempo. Erano delle emozioni nuove per me. Tutto riguardo al nostro amore era nuovo per me.
Le sue labbra iniziarono a scendere sempre più giù.
Partirono dal collo, dove mi lasciarono una scia di brividi, misti al solletico. Poi, andarono al centro del mio petto, sopra la mia t-shirt bianca. Non portavo il reggiseno, per cui, la sensazione che provavo era palese.
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Nel mio cuore. Custode dell'amore.
ChickLit"Il destino ce lo aveva fatto capire ormai in ogni modo. Non potevamo stare insieme". Come possono due cuori rimanere legati per sempre, nonostante tutto remi contro di essi? 1997, Bolsena, provincia di Viterbo (Lazio). Rose Williams, diciannove an...