Nel mio cuore. Custode dell'amore.

Prologo

1 Gennaio 2000:

"Avete presente il navigatore GPS?
Inserite la destinazione e lui vi da le indicazioni per arrivarci.
Sta a te scegliere cosa fare. Puoi decidere di seguire la mappa o prendere delle strade diverse pensando di arrivare prima. Queste scorciatoie possono rivelarsi una svolta, portandoti più velocemente al punto d'arrivo, oppure una sciagura, e farti fare dei giri immensi perdendo più tempo. Qualsiasi strada tu prenda, alla fine, ti porterà sempre a destinazione. Nel corso del tragitto potrai camminare tranquillamente senza avere intoppi o affrontare diversi ostacoli che ti renderanno più forte. Per quanto tu possa odiarti o amarti per la scelta presa, il finale sarà sempre lo stesso, l'unica cosa che cambia sarà ciò che ti porterai dietro".

La fine del mio discorso in diretta internazionale.

Dissi queste parole improvvisando. Avevo scritto una pagina intera da leggere ma, di quelle frasi fatte, non ne lessi neanche una. Preferii parlare a cuore aperto, mostrandomi per quella che ero realmente, senza nascondermi più dietro a nulla.

Parlai di me.

Dei momenti in cui mi sentivo come una bambina che gioca allegramente su un tappeto di nuvole e, dei momenti in cui sentivo come se mi stessero strappando il cuore dal petto.

Parlai della mia famiglia, dei miei amati fratelli e dei due uomini che segnarono per sempre la mia vita.

Uno nel bene e uno nel male.

Rivelai tutta la verità.

Soprattutto quella più importante per il mio cuore. Rivolta all'unico uomo della mia vita.

L'uomo che nonostante avemmo tutto e tutti contro, non avevo mai smesso di amare.

Questo avrebbe potuto ribaltare completamente tutto il mio vissuto. Ma ero pronta. O forse no. L'unica cosa che sapevo era che lo amavo ancora. Non mi importava di risultare ripetitiva o sottona, avevo solo bisogno di raccontare la mia verità, anche se lui non amava più me, o almeno, questo era quello che credevo.

Prima di salire su quel palco, cercai le parole perfette da dire ma, la perfezione è un concetto astratto, è un qualcosa di umanamente inattuabile.

Smisi di insistere nel trovarle e decisi di essere semplicemente me stessa, esprimendo ciò che avessi Nel mio cuore.