Epilogo

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Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on.
Whatever happens, I'll leave it all to chance
Another heartache, another failed romance
On and on, does anybody know
what we are living for?
I guess I'm learning, I must be warmer now
I'll soon be turning, round the corner now

Il cuore mi si sta spezzando dentro
Il trucco forse si sta sfaldando
Ma il mio sorriso permane
Qualunque cosa accada, lascio tutto al caso
Un altro crepacuore, un'altra relazione fallita
Sempre avanti, c'è qualcuno che sappia per cosa viviamo?
Immagino ch'io stia imparando, eh, già devo essere più appassionato
Presto sarò ad una svolta, certamente

The show must go on ~Queen

The show must go on ~Queen

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Tic tac. Tic tac. Tic tac. Le lancette girano. Il tempo scorre. La vita è stretta in un pugno di sabbia. Alcuni granelli scivolano via attraverso le fessure presenti tra un dito e l'altro. Il vento li porta con sé. Perdere pezzi è la cosa più semplice del mondo, ma ricomporli, invece? Quei pezzi racimolati dopo tanti anni di vissuto, quei pezzi tanto legati al tuo cuore. Vederli sparire così.

È più facile rompere che costruire.

Basta un secondo, un misero secondo, per distruggere tutto.

Mattone dopo mattone, in settimane, mesi o anni di lavoro, si edifica un enorme palazzo, ma basta un secondo, che una gru lo butti giù, distruggendolo completamente. Ago e filo, cucitura dopo cucitura, si crea un meraviglioso abito, ma basta un secondo, che delle forbici lo rendano solo un mucchio di brandelli di stoffa. Conoscenza dopo conoscenza, legame dopo legame, nasce una solida relazione, ma basta un secondo, una parola o un gesto di troppo, che tutto quello che si è costruito con tanto amore, viene annientato come se nulla fosse.

Da quel tempestoso giorno, mi chiusi in casa per una settimana intera.

La ciliegina sulla torta di quella sera fu essere trovata da un Duke versione clochard. Non appena lo riconobbi, rimasi spiazzata dal suo aspetto. Non avrei mai immaginato di vederlo in quelle condizioni.

Nel momento in cui pronunciai il suo nome, lì, in quel vicolo cieco, lui lasciò la presa su di me.

Anche se in passato mi aveva fatto soffrire, mi dispiacque vedere quell'immagine di Duke. La mia parte angelica avrebbe voluto aiutarlo ma, quella prudente e spaventata ebbe la meglio. Ne approfittai per fuggire via da lui, correndo il più velocemente possibile.

Mi diressi al mio appartamento e chiusi a chiave la serratura della porta. Poggiai la schiena su di essa, scivolando sempre più in giù, fino a sedermi sul pavimento.

Ero zuppa. I miei capelli erano completamente bagnati e i miei vestiti fradici.

Quella fu la notte più tormentosa della mia vita. La mia mente andò in blackout, facendomi distruggere mesi e mesi di lavoro. E tutto ciò, perché il mio cuore era stato sgretolato in mille pezzi dall'unica persona in grado di avere questo potere.

Nel mio cuore. Custode dell'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora