Capitolo 11

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NOVITÀ

Aprendo la porta di casa trovai una giovane ragazza, alta, capelli rossi, occhi verdi e con indosso abiti formali.

«Ciao, sono Rebeka. Tu sei Rose, giusto?»

«Si...»

«Oh, ciao Duke!» Inclinò la testa per cercare Duke, che nel mentre si avvicinò a noi.

«Rebeka!» Le si rivolse imbarazzato.

«La conosci?» domandai a Duke perplessa.

«Oh, sì, ci conosciamo! Duke è il mio capo, lavoriamo insieme!» Senza lasciare la parola a Duke, rispose lei.

«Ho una festa importante questo weekend e Duke mi ha detto che studi stilismo, quindi, pensavo che avresti potuto aiutarmi!»

Una ragazza che non conoscevo si precipitava alla porta di casa mia e mi chideva di aiutarla a comprarle un vestito... non era un po' strana come cosa?!

Mi voltai verso Duke, che con una mano si grattava la nuca, dondolando su un piede e l'altro, con lo sguardo abbassato.

«Ok... possiamo incontrarci alle 10 al centro commerciale.» Mi rivolsi a Rebeka, accettando la sua proposta, dopo che Duke non mi aveva degnata di uno sguardo.

Prima di andarsene le diedi il mio numero di telefono e chiusi la porta.

«Allora?» dissi, attendendo una risposta da Duke, con le braccia conserte.

«Amore, tu te ne intendi di moda, puoi aiutare una ragazza che se ne intende meno...» Sollevò lo sguardo, facendo un faccino dolce.

«Va bene.» Cedetti e non feci altre domande. Sarebbe stato un semplice atto di gentilezza.

Più tardi, mi ritrovai ad aspettare Rebeka al centro commerciale e, una volta arrivata, iniziai a farle alcune domande sul tipo di festa a cui sarebbe dovuta andare. Era un po' vaga sulle risposte, per non parlare dei suoi gusti, non c'era un abito che le piacesse!

Decisi di approfittare della situazione per chiederle qualcosa su Duke.

«Allora... com'è Duke al lavoro?»

Un piccolo sorrisino nacque nelle sue labbra. «Lui è fantastico! È il migliore in tutto e per tutto!»

Non sapevo se queste parole mi rendevano felice o gelosa.

«Sai, ho scoperto da poco che avesse una moglie.»

Mi stupì che Duke non l'avesse detto al lavoro.

«Beh, diciamo che il nostro matrimonio non è nato per puro amore...»

Non andai troppo nei dettagli.

Rimase in silenzio, finché non entrammo nel prossimo negozio, dove, finalmente, trovò un abito che rispecchiava i suoi gusti. Sembrava però essere più un abito da gala che da "festa di lavoro".

«Grazie mille, Rose! Duke aveva ragione, te ne intendi di moda! Magari uno di questi giorni ci vediamo!»

Salutai Rebeka e mi incamminai verso casa. Era una ragazza carina ma un po' strana. Non capivo come Duke facesse a tollerarla. Era un po' logorroica e, conoscendolo, sapevo che lui amava la pace e il silenzio.

Tornata a casa, raccontai a Duke come fosse andata la mia giornata, e come fosse andata con Rebeka.

«Dopo dei giri immensi ha comprato un abito da gala. Chissà dove deve andare», dissi, mentre morsicavo una mela.

Lui si fermò a riflettere un attimo.

«Oh, non te l'avevo detto... l'azienda ha organizzato una sorta di gala di beneficenza per questo sabato. Tu vieni con me?»

Nel mio cuore. Custode dell'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora