NEI MOMENTI DI BISOGNO
«Vuoi restare?» domandai istintivamente a Cole.
Non avrei mai potuto lasciarlo andare un'altra volta e, anche se avevamo messo le cose in chiaro, sentivo il bisogno di averlo accanto. Di avere la sua presenza vicino.
«Sei sicura?» mi chiese, fermo nella sua posizione.
Più guardavo i suoi occhi smeraldo, illuminati dalle mille luci di New York, più il mio cuore mi diceva di lasciarmi andare, ma non di lasciar andare Cole.
«Si.»
Adesso non si tornava più indietro.
Presi le chiavi dalla mia borsetta e, sollevando lo sguardo, trovai Cole più vicino a me, ad osservarmi, come se fossi l'unica persona al mondo.
Prima che le mie guance andassero a fuoco, mi diressi all'ingresso del palazzo, con Cole dietro di me.
Salimmo le scale fino al secondo piano, dove si trovava il mio appartamento.
Feci un profondo respiro, consono del fatto che, una volta entrati in casa, avrei dovuto mettere alla prova tutte le mie forze di resistenza.
Aperta la porta, entrai in casa e feci accomodare anche Cole.
«Fai come se fosse casa tua, io vado a fare un bagno.»
Come se stessi cercando di scappare dalle mie responsabilità, scappai via anche da Cole, per riflettere sulla decisione che avevo preso.
Dopo essermi rinfrescata, indossai uno dei pigiami della mia collezione. Non per farlo apposta, o forse sì, misi uno dei più sexy che avessi.
Un top e un pantaloncino di un rosso fuoco intenso, in seta e con dei dettagli in pizzo, che lo rendevano quasi "vedo non vedo".
Dopo aver preso coraggio, andai in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Sapevo di dover resistere al meraviglioso uomo che era in casa mia, ma non mi aspettavo di sentirmi così in imbarazzo una volta trovato con solo i jeans e a petto nudo.
Era girato di schiena, vicino al bancone della cucina.
Le sue braccia possenti stavano versando dell'acqua in un bicchiere di vetro.
Io rimasi ferma ad osservarlo, come se fosse la cosa più bella del mondo.
Dopo qualche momento di cedimento, decisi di fargli sentire la mia presenza, così mi schiarii la gola.
Cole si girò immediatamente, ma prima di parlarmi, rimase fermo ad osservare il mio corpo, con un'espressione alquanto stupita. Mi squadrò dall'alto in basso.
Evidentemente il mio pigiama era stato apprezzato.
Io sorrisi per la timidezza.
«Cole... il bicchiere.»
«Come? Cosa? Oh cavolo!»
Risi, dopo che aveva rovesciato l'acqua al di fuori del bicchiere.
Con nonchalance, prese uno strofinaccio per rimediare al danno.
«Ehm... vuoi dell'acqua» mi domandò, con un braccio poggiato sul bancone e l'altro dietro la nuca.
«Sì, grazie!»
Andai verso di lui.
«Ecco a te!» Mi porse il bicchiere e le nostre mani si sfiorarono. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo.
Sembrava tutto così perfetto. Lui era perfetto.
Distolsi lo sguardo e bevvi l'acqua.
Cole si leccò le labbra, per poi dirigersi verso il divano.
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Nel mio cuore. Custode dell'amore.
Literatura Kobieca"Il destino ce lo aveva fatto capire ormai in ogni modo. Non potevamo stare insieme". Come possono due cuori rimanere legati per sempre, nonostante tutto remi contro di essi? 1997, Bolsena, provincia di Viterbo (Lazio). Rose Williams, diciannove an...